Andando in edicola, come ogni giorno per quella che viene definita una “preghiera laica” (praticata però, purtroppo sempre meno), abbiamo visto su uno dei due quotidiani solitamente acquistati “L’altra voce – quotidiano del sud“, il faccione del segretario regionale del PD Giovanni Lettieri, con a fianco “Matera, La commissione smentisce Gravela. “Cifarelli candidato a sindaco a titolo personale” – Valido il documento del PD“. “Caspita”, abbiamo commentato a caldo con la nostra amabile edicolante, “Lettieri si è destato dal letargo“. Macchè! Si tratta, invece, del lancio di uno scoop dell’ottimo Piero Quarto, contenuto in un articolo a pag.16, in cui pubblica il contenuto di un documento (inviata dalla presidente della commissione di garanzia provinciale -Natalia Adorante- al Segretario regionale, ai componenti la Direzione cittadina e al segretario provinciale Claudio Scarnato) con cui si informa che l’organismo di garanzia interna del PD ha respinto il ricorso avverso la seduta della direzione del PD del 27 marzo scorso (presentato da undici componenti dell’organismo dirigente cittadino) per cui “la direzione e’ stata dichiarata legittima e valida compresa la delibera approvata.” Non solo. Ma con riferimento al “ricorso presentato dal segretario cittadino Luigi Gravela circa la partecipazione a tavoli ufficiali del centrosinistra dove si sarebbero presentate persone non rappresentative e non legittimati dal partito, la commissione ritiene tale ricorso non accolto”. Insomma, rimane valida, la delibera con cui si chiariva la candidatura di Cifarelli a sindaco effettuata fuori dal partito, a titolo personale. Ed anche che chi ha partecipato al tavolo del centro sinistra era assolutamente titolato a farlo. Come è andata a finire, lo sappiamo. Nel mentre Giovanni Lettieri che a quel tavolo ha partecipato sino alla fine, salvo poi liquefarsi, continua a tacere. Ma nonostante ciò, il mondo come si vede va avanti e gli organismi di quello che resta di un partito che fatica a dimostrarsi tale, sembra procedere. Dunque, stando così le cose il consigliere regionale del PD, il segretario cittadino e tutti gli altri componenti della direzione candidati, sarebbero fuori dal PD. Non lo rappresentano più. Ora, il “muto di Picerno” Giovanni Lettieri che farà, parlerà? Dirà finalmente la sua, spiegherà agli elettori di Matera come è andata? Abbiamo scoperto che, il 16 maggio scorso, Lettieri è stato a Matera ad una iniziativa di BaCC. Noi nel mentre eravamo impegnati a seguire una iniziativa parallela. Peccato, una occasione troppo ghiotta, purtroppo persa per provare a fargli aprire bocca. Nel frattempo, sempre dall’articolo di Piero Quarto, apprendiamo che il/l’ex(?) segretario cittadino Luigi Gravela minaccia querele per il fatto che tale atto sia stato reso pubblico. Ma è la democrazia bellezza. E un partito, specie se si autodefinisce democratico, dovrebbe essere trasparente sempre e a prescindere. Con i suoi iscritti e con gli elettori. Per sapere chi lo rappresenta in base alle deliberazioni degli organismi statutari preposti. Figuriamoci in occasione di una competizione elettorale….che lo vede per la prima volta desaparesidos.
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Ci è stato fatto rilevare e richiesto di indicare che, oltre a Maria Ramaglia, il ricorso in questione è stato firmato anche da: Pietro Iacovone, Rossella Rubino, Michlele Plati, Annalisa Alba, Alessandro Bianchi, Tommaso Mariani, Simona Reale, Vito Antonio Auletta, Alessandra D’Angelo e Vincenzo Piancazzi. Lo facciamo avendo avuto modo di visionare il documento in questione da cui, per altro, risulta che uno degli undici ha dimenticato di apporre la propria firma.

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