Con il comizio conclusivo di Roberto Cifarelli, nella tarda serata di ieri sera in una affollata Piazza Vittorio Veneto, si è conclusa anche la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale e la scelta del nuovo sindaco della Città dei Sassi. Almeno quella pubblica, perchè comprensibilmente tutti i candidati, utilizzeranno nel privato -sino all’ultimo minuto- per convincere gli elettori a sostenerli. La manifestazione è stata introdotta da una performance musicale -che ha fatto risuonare la “Brigante se more” di Eugenio Bennato- e dall’intervento di Luca Colucci, uno dei 100 giovani, candidato nella lista “Materia Futura, giovani per Matera” e artefice delle oramai famose primarie che hanno generato questa variegata alleanza. Colucci ha ripercorso quanto successo nei mesi scorsi, le primarie del 5 aprile, quindi le liste, il programma sottoscritto e la prospettiva concreta di amministrare la città. A Colucci ha fatto riferimento anche Cifarelli, il quale ha ringraziato lui e quei “ragazzi” la cui spinta ha provocato “la rottura di schemi stantii” e “con quelle primarie abbiamo sottoscritto un patto di lealtà, intorno a cui abbiamo costruito una coalizione di persone libere, che vogliono bene la nostra città, che hanno deciso per un momento di mettere da parte la propria parte, perché c’è una sola parte e si chiama Matera. Non ci sono altri interessi, non ci sono altre logiche.” Cifarelli ha spiegato che “Abbiamo chiamato il programma La Grande Ambizione, richiamando Enrico Berlinguer, e il film che è stato proiettato di recente in tutte le sale. E La Grande Ambizione si può fare soltanto se si ha una visione, se si ha uno sguardo lungo, se non si guarda alla punta dei piedi, come purtroppo è stato fatto da troppo tempo a questa parte, in questa città. Serve un nuovo piano strategico che ridisegni la traiettoria di sviluppo di questa città dopo il grande sogno di Matera 2019 che se non ripreso per tempo e non ripreso in maniera adeguata rischia di diventare un incubo per tante e tanti di noi. E noi ci siamo impegnati a fare una serie di cose nella prossima amministrazione e soprattutto nei primi cento giorni.” Quali? “Istituiremo un fondo di rotazione affinché il bonus che le famiglie fragili ricevono dalla Regione, dal Comune o dal Governo nazionale non diventi anche quello un incubo quando una famiglia non è neanche nelle condizioni di poter anticipare le somme poi da rendicontare. Un fondo che anticipi le spese. Poi il cittadino può anche aspettare il rimborso con un po’ più di tempo…..E poi istituiremo rapidamente il punto unico di accesso guidato da un team multidisciplinare per la presa in carico delle famiglie che hanno bisogno di aiuti e sostegno….E poi dobbiamo avviare l’assistenza domiciliare educativa. E i servizi sociali in questa città non devono essere attestati in via Aldo Moro. I servizi sociali dobbiamo portarli nelle periferie. Dobbiamo portarli nei quartieri. Dobbiamo portarli dove servono, vicini ai cittadini.” E continuando sulle cose da fare “dobbiamo lavorare sulla coproduzione, sulla produzione culturale, sul mettere a disposizione i beni comuni, fare in modo che la biblioteca provinciale, riprenda a svolgere la sua funzione nel vero senso della parola e non diventi una scatola vuota, chiusa, inutile e un’altra occasione persa.In poco tempo deve riprendere a funzionare H24 e non soltanto la mattina. Dobbiamo aprire i teatri, gli spazi associativi, dobbiamo mettere a posto le scuole fatiscenti, dobbiamo lavorare perché i sassi, la murgia materana, un’area fragile e contemporaneamente e straordinariamente importante per la storia e per il futuro della città, vengano nuovamente riprogrammati insieme al piano strategico.” Quindi il rilancio della promessa di realizzare “la città dei quindici minuti“. Ovvero “Quella città nella quale è possibile trovare a piedi, nel raggio di un chilometro, un chilometro e due, tutti i servizi essenziali, dalla scuola all’asilo, alla farmacia, anche al medico di base e anche al luogo di socializzazione”. In conclusione del suo intervento Cifarelli si è tolto un po di sassolini dalla scarpa, facendo riferimento agli “attacchi personali” ricevuti da altri candidati sindaci. E così al centro destra ha rilevato che “dice di essersi presentato unito, ma ha nascosto il simbolo della Lega. Perché lo avete nascosto? Perché non volete parlare dell’autonomia differenziata? Vannacci ha fatto l’endorsement per Nicoletti e ha detto che esiste la Lega in questa campagna elettorale. Però vi siete vergognati di esporre il simbolo, avete detto siamo il centrodestra unito e forte e chiaro. Nicoletti, ha avuto incarichi pubblici, è stato nominato all’Apt, adesso alla Fondazione Matera 2019, prima De Ruggeri se l’era portato in comune, ha vissuto un po’ di spesa pubblica. Ma, a parte questo, lui è il candidato di Potenza, lui è il candidato di Bardi, diciamolo! Centrodestra, uguale, Potenza, uguale, Bardi!” E poi ancora “gli amici di Fratelli d’Italia per far la lista, hanno dovuto saccheggiare l’ospedale, hanno candidato i medici, i primari. Ora ci devono spiegare se questi medici e questi primari erano iscritti a Fratelli d’Italia prima del concorso o si sono iscritti dopo il concorso. Spiegatecelo, Latronico, vienilo a spiegare qui.” Poi rivolto alle altre liste e candidati sindaci, “quelli che si definiscono progressisti“ -con evidente riferimento a Progetto comune Matera e M5S- li ha accusati di aver “sputato veleno” e “spinto quel venticello che sa molto di calunnia”, affermando che “Noi non abbiamo scheletri negli armadi. Guardate i vostri armadi. E se avete scheletri, teneteveli ben chiusi, perché noi non saremo animati dalla ricerca dello scheletro.” E sempre a loro ha detto “dovete ancora spiegare perché non siete insieme? Dopo che siete stati insieme per quattro anni al governo della città, avete avuto sindaci e assessori insieme, addirittura per eleggere il Presidente del Consiglio avete fatto cadere l’amministrazione insieme, perché quell’amministrazione non è caduta davanti al notaio. Quell’amministrazione è caduta per l’insipienza di chi la governava e amministrava, perché non ne era capace.” E ancora: “Vi dichiarate alternativi a noi e al centrodestra. Però la cosa strana è che non ho sentito una parola contro il centrodestra in questa campagna elettorale. Avete attaccato solo noi. Perché? Lo capiranno il 26 sera, che noi siamo i più forti.” Sul voto disgiunto? “Mi sembrano entrambi venditori ambulanti che lo chiedono, per elemosinare il ballottaggio, vogliono contrattare con noi e con il centrodestra. E allora la domanda più precisa è volete contrattare con noi o con il centrodestra? Ditelo! Perché voi, sindaci, non diventerete mai!” Quindi Cifarelli ha concluso dichiarandosi certo che, avendo “riunito le migliori energie, di materane e materani che vogliono il cambiamento…. si vince al primo turno, il 26 sera e martedì 27 maggio, nascerà un’altra Matera.” A questo link il video integrale della manifestazione: https://www.facebook.com/matera.basilicata/videos/1795225204704579

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