giovedì, 24 Aprile , 2025
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Catene umane a Londra e a Melbourne per Julian Assange

In attesa della maratona mondiale di 24 ore che si terrà il prossimo 15 ottobre (una iniziativa è in programma anche a Potenza https://giornalemio.it/eventi/il-15-ottobre-24h-non-stop-per-la-liberta-di-julian-assange-iniziativa-anche-a-potenza/) per chiedere la libertà del giornalista Julian Assange, detenuto in Gran Bretagna in attesa di essere estradato negli USA dove rischia fino a 175 anni di carcere solo per aver fatto il proprio mestiere di informare i cittadini su notizie tenute loro nascoste dai governi, non si ferma la mobilitazione. Infatti, lo ricordiamo, la sua colpa è quella di aver pubblicato insieme ad alcune delle principali testate mondiali, documenti che dovevano rimanere riservati e contenenti le prove di crimini di guerra statunitensi in Iraq e Afghanistan.

Ieri, infatti, migliaia di persone (almeno 5 mila) hanno risposto all’appello lanciato dalla campagna “No ad estradizione negli USA” per Julian Assange ed hanno formato una catena umana intorno al Parlamento britannico per chiedere la liberazione del fondatore di Wikileaks. A ribadire che “Il giornalismo non è un crimine” come scritto sui dei cartelli manifestanti, anche delegazioni giunte da diversi paesi e i deputati laburisti John McDonnell e Jeremy Corbyn, l’ex leader che ha dichiarato: “Se crediamo nella libertà di parola, se crediamo in un giornalismo democratico e indipendente, allora Julian Assange deve essere liberato dalla prigione di Belmarsh”. Stella Morris, moglie di Assange, ha esortato il governo britannico a parlare con le autorità degli Stati Uniti per bloccare l’estradizione richiesta nel 2019, sottolinenando che “Questa storia va avanti da tre anni e mezzo. E’ una macchia per il Regno Unito e anche per l’amministrazione Biden.” Presente alla manifestazione anche Dominique Pradalié, presidente dell’International Federation of Journalists in rappresentanza di 600 mila iscritti in 146 paesi che ha ribadito: “La persecuzione di Assange minaccia la libertà di parola in tutto il mondo“.

Analoga manifestazione si è svolta sabato in Australia, a Melbourne (sua città natale) dove la catena umana di sostenitori di Assange si è snodata dal Princes Bridge alla stazione di Flinders St fino all’Arts Centre, lungo il fiume Yarra, attraversando di nuovo il ponte pedonale Evan Walker di Southbank e tornando al Princes Bridge. Alla iniziativa erano presenti anche il padre e il fratello del giornalista, John e Gabriel Shipton, che hanno parlato ai sostenitori che si sono presentati a migliaia.

Vito Bubbico
Vito Bubbico
Iscritto all'albo dei giornalisti della Basilicata.
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