E li, che hanno già avuto il fiato sul collo dal nuovo governo degli Stati Uniti con il presidente Donald Trump e il super consigliere Elon Musk, su dazi doganali del 25 per cento in Canada, e sulle ”mire ” per la Groenlandia che appartiene alla Danimarica, non hanno perso tempo con una sequenza di gruppi di cittadini nati sui social che invitano a non comprare prodotti statunitensi.E del resto sono i consumatori a determinare i consumi e il mercato. Non piace il tono di arroganza dei nuovi padroni del Mondo. Nella tarda serata del 2 aprile, oggi, a borse chiuse conosceremo l’annuncio dei dazi vero l’Europa e l’Italia, che a Matera abbiamo sentito da un produttore di vini nel corso di un evento di premiazione dei migliori marchi della Basilicata, gran parte dei quali lavora nel mercato americano. Come finirà? Aldilà degli annunci che l’Europa risponderà a tono, come ha detto la presidente Ursula Von Der Lyen, o degli inviti al dialogo del presidente del consiglio dei ministri Giorgia Meloni. Per quanto ci riguarda cercheremo di dare un segnale preciso. Da parte l’acquisto di vetture elettriche, nelle quali non crediamo, ci penseremo due volte per acquistare un jeans , una pubblicazione , un disco o altro che viene dagli States. Non abbiamo citato i prodotti alimentari. Da sempre sono nella nostra lista nera. Pane ,salumi, formaggi e ortaggi, rigorosamente prodotti dalle nostre parti. Fatelo anche voi e passate parola anche tra i ”patrioti” di maniera…
