sabato, 24 Maggio , 2025
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Bersani tra aforismi usati e obiettivi. Al voto e pensateci bene…

Pierluigi Bersani Il ”segretario”, quello dei tanti aforismi indimenticabili da usato garantito come ”non siamo mica qui a pettinar le bambole, non si smentisce . Perchè sa parlare chiaro e del resto ha una storia precisa, senza scantonamenti, legata al vecchio Pci, quello delle riflessioni interne e della posizioni uniche all’esterno: la linea. E così è stato anche a Matera a sostegno della candidatura di Piero Marrese, a presidente della Regione Basilicata. Tanto ha detto ed è stato chiaro su quanto iscritti, simpatizzanti, delusi e convinti o indecisi sul ”non andare a votare” a fare fino il fondo il proprio dovere. ”Abbiamo avuto la tosse– ha detto Pierluigi Bersani- nel sala dell’Hotel San Domenico, pieno fino fuori l’ingresso- ma adesso ci siamo ripresi, alludendo agli errori marchiani di imposizioni e di valutazione compiuti nei mesi scorsi, che hanno disorientato e non poco l’elettorato dell’ex centro sinistra e ora campo democratico.” E allora sotto con il passaparola, a convincere quanti non hanno ancora capito che aria tira nel BelPaese: tra tentativi subdoli o palesi di svolte autoritarie, forzature alla Costituzione, bavaglio alle authority e all’informazione, fino al pericolo concreto di quello che è l’autonomia differenziata.

E c’è da rimanere basiti -ha commentato Bersani –vedendo che certi presidenti di regione del Sud, a cominciare dalla Basilicata, siano stati o siano corrivi di un’operazione che è, senza meno, un tradimento degli interessi della loro gente. Spero – ha spiegato l’esponente del Pd – che gli elettori lucani capiscano, comunque la pensino, che questa è la legislatura regionale che vedrà come finisce la questione dell’autonomia differenziata: basta questo. Io sono stato 16 anni nel governo dell’Emilia-Romagna e quindi parlo per conoscenza dei fatti. Alla questione autonomia si attaccano la sanità, le infrastrutture, il sociale. In Emilia-Romagna c’è un pil pro capite di 35 mila euro, in Lombardia di 38 mila, in Basilicata di 20 mila. Tradotto in fisco pro capite è molto meno ancora della metà. E quando passa una legge che – ha concluso Bersani –in nome di competenze nuove, fa trattenere uno quota del fisco, lo capisce un bambino come va a finire“. Messaggio chiaro che va fatto passare a tutti i cittadini della Basilicata e a quanti parlano dell’autonomia differenziata sia una opportunità. Certo, per altri che da Roma o da Milano decidono sulle risorse della Basilicata. Occhi aperti, con la mina vagante dell’astensionismo che rischia di favorire quel disegno.

E per Bersani c’è un tema sociale e democratico da risolvere. Dovrebbero farli partiti organizzati, con un rapporto continuo con l’elettorato e capace di ascoltare come accadeva nella Prima Repubblica…da una regione rossa come l’Emilia Romagna a una bianca come la Basilicata e poi bianco rossa e ora con tante tonalità di grigio. Tocca ai candidati, alle diverse componenti darle smalto a sostegno di Piero Marrese, giunto in tempo per scaldare la platea facendo riferimento alle infrastrutture, al lavoro, alla Biblioteca. Questione sulla quale Pasquale Doria e Angelo Bianchi avrebbero voluto intrattenersi con Bersani, portandolo al presidio. Ma non c’è stato tempo. Altri impegni lo attendevano a Ferrandina e a Potenza, mentre intorno all’ex segretario del Pd si intrecciavano strette di mani, selfies e il susseguirsi di sondaggi che lasciano il tempo che trovano. E allora valgono solo l’impegno a lavorare. Parola di Bersani. Poi, vietati pentimenti: andate a votare!
SCHLEIN A MATERA GIOVEDì 18
https://giornalemio.it/politica/dopo-conte-anche-schlein-a-matera/

L’INCONTRO SUICCESSIVO DI BERSANI A FERRANDINA

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