Ci era sfuggito il commento del governatore della Basilicata Vito Bardi in merito alla sentenza del Tar che ha bocciato l’ordinanza della Presidente della regione Calabria Jole Santelli (che voleva scavalcare le linee guida del governo nazionale sui tavolini all’aperto per i bar da subito), ma un amico in mattinata mi chiedeva cosa ne pensassi, considerato che gli sembrava un tantino contraddittoria.
Ed effettivamente a leggere quanto ha dichiarato il generale: “Le sentenze, mi hanno insegnato, non si discutono. Ma eventualmente si impugnano, alla Santelli la mia solidarietà”, viene forte il sospetto che il nostro governatore non deve aver appreso molto bene quell’insegnamento.
Perchè, se senti un irrefrenabile bisogno di solidarizzare con chi ha compiuto un atto giudicato illegittimo da un tribunale vuol dire che stai dicendo che quel soggetto ha fatto bene…….. e di conseguenza la sentenza è sbagliata. O no? Più discussione di questa….
Ma Bardi è talmente in vena di discussione che in poche righe raddoppia e manifesta anche una voglia di “ridiscussione”…. con il governo questa volta.
“Rimane però il dato politico – prosegue infatti Bardi nello stesso comunicato – di una ridiscussione che dovremo necessariamente fare in sede di conferenza Stato – Regioni e che fa seguito alla lettera che i governatori del centro hanno inviato alcuni giorni fa al presidente del Consiglio e al capo dello Stato proprio sul tema della compressione delle guarentigie costituzionali che la nostra carta affida proprio al sistema delle autonomie regionali”.
Bene, ognuno e libero di discutere e ridiscutere quello che crede. Ma il comunicato di Bardi appare essere, palesemente indotto da un”dovere” di dinamiche solidaristiche tra governatori della stessa parrocchia e che, per una strana casuale coincidenza, fornisce la dimostrazione plastica dell’immagine di lui tratteggiata dall’ex governatore lucano Filippo Bubbico -nella stessa giornata- in un’ampia intervista rilasciata al Il Quotidiano del Sud (https://www.quotidianodelsud.it/basilicata/potenza/lintervista/2020/05/09/bardi-un-console-col-futuro-altrove-bubbico-rompe-il-silenzio-e-indica-la-strada-per-uscire-dalla-crisi/).
A domanda dell’intervistatore (l’ottimo Leo Amato) risponde: “Ho l’impressione, che il vissuto di Bardi, il suo presente e anche il suo futuro non stiano qui in Basilicata. Quindi è un po’ come un console mandato dall’esterno, ma per fare il console e nulla più».
E a seguire, alla domanda : “Gli contesta mancanza di autonomia e capacità di visione?” Risponde: «Non so. Onestamente non mi permetto di esprimere giudizi. Però vedo queste difficoltà, questa dimensione anche burocratica nell’esercizio della funzione e quando proprio va bene emerge la dimensione liturgica. Manca l’operatività, la conduzione. Il comune sentire, il comune destino qual è? Che linea di marcia?»
Insomma, uno di passaggio, che – pur con tutta la buona volontà e impegno- ha oggettivamente pochi orizzonti in comune con questa terra….e poco potrà dargli in termini di futuro. Giusto quello di cui non avevamo bisogno.

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