Quei custodi “fanulloni” saranno buttati in pasto ai leoni, all’interno dell’arena di quello stesso Colosseo che hanno osato chiudere, pensate, “per quasi tre ore” (per tenervi cosa? un’assemblea sindacale, legittima, regolarmente richiesta secondo contratto ed anche autorizzata). E’ questa la pena corporale che verrà loro inflitta. Così è stato deciso con un nuovo decreto di zecca approvato in un’altra urgente riunione del Consiglio dei Ministri.
“E’ arrivato il momento di dire basta. La misura è colma” ha tuonato un insolito eccitato ministro Franceschini!
Dopo aver ricevuto la carica dal Premier che twittava: “Non lasceremo la cultura ostaggio di quei sindacalisti contro l’Italia”!
Ma, l’articolo due –comma 1bis- del nuovo decreto prevede che prima di essere destinati al pasto delle fiere, quei custodi unitamente ai loro colleghi di Pompei (associati nella triste sorte) avranno la chance di salvare la pelle combattendo con i sindacalisti che li difendono!
Insomma, dovranno combattere all’ultimo sangue con la Camusso, Barbagallo ed altri scellerati responsabili dei guai italiani!
Sugli spalti, intorno all’imperatore Renzi e al suo governo (la Boschi, per l’occasione toglierà il tacco 12 ed interromperà le ripetizioni sulla data di adozione della Costituzione Italiana che poverina credeva avessimo da 80 anni), ci sarà il console Marino (“lo abbiamo liberato dalle auto e dai camion bar, ora liberiamolo dai ricatti” –il Colosseo ovviamente) e tutti quei turisti lasciati fuori inopinatamente dagli scavi di Pompei (il 24 luglio) e dal Colosseo ora.
E’ dal loro grado di diletto e dalla eventuale conseguente magnanimità (rigorosamente e democraticamente espressa col pollice all’insù) che dipenderà il loro destino finale.
Altrimenti non rimarrà loro che pronunciare ad alta e mesta voce verso il palco delle utorità: Ave, Renzi, morituri te salutant!
Rigorose misure di sicurezza saranno adottate, inoltre, per evitare che facinorosi infiltrati, dagli spalti, possano esibire (turbando nuovamente i poveri turisti fatti tornare di corsa a Roma) cartelli inneggianti alle ragioni di quei disgraziati.
Per evitare che si sappia che si riunivano (no, non era uno sciopero) per protestare contro i mancati pagamenti (da oltre nove mesi) del lavoro straordinario fatto e ordinato loro (per le aperture festive e notturne) dal Ministero di Franceschini, nonchè per chiedere l’assunzione di altro personale.
Ciò potrebbe, infatti, indurre a pensare che quei disgraziati tanto lavativi proprio non lo sono se lavorano di più nei festivi ed anche di notte. E che le disfunzioni nella gestione dei siti archeologici e museali non dipendono proprio da loro ma dal loro padrone, lo Stato, ovvero il duo Franceschini e Renzi.
Padrone che dovrebbe assumere nuovo personale per rendere usufruibili i tesori dell’arte italiana (e non lo fanno), che dovrebbe ringraziare i lavoratori e pagare loro gli straordinari, rinnovare i contratti che sono bloccati da oltre cinque anni, invece di additarli come responsabili dello sfascio insieme ai loro sindacati.
Sono a rischio di essere buttati nell’arena anche:
l’attuale sovrintendente di Roma, Francesco Prosperetti che ha dichiarato : “era impossibile vietare l’assemblea in quanto regolare e riguardava un problema nazionale come il mancato rinnovo del contratto e il mancato pagamento del salario accessorio” rimettendo la palla a “datore di lavoro generale che è il Mibact”(Unità);
e il suo predecessore (ha fatto per 28 anni lo stesso mestiere) Adriano La Regina che ha dichiarato : “il ministero per i beni culturali ha poco da recriminare: se non ha trovato soluzioni…ritardare i pagamenti degli straordinari è da micragnosi”….”questi monumenti rendono moltissimo…l’avarizia dello Stato non si giustifica”(Unità);
l’ex sindaco di Venezia e filosofo Massimo Cacciari che alla domanda : “Il ministro Dario Franceschini e il premier Matteo Renzi denunciano un grave danno all’immagine dell’Italia.Lei è d’accordo?” ha risposto, pensate, così:
«Sì. Ma vorrei chiedere a Franceschini e a Renzi: che cosa danneggia di più la nostra immagine,il fatto che per un paio d’ore alcune migliaia di turisti sono rimasti fuori dai cancelli del Colosseo oppure il fatto che non ci sono sufficienti risorse e personale in numero adeguato per salvaguardare degnamente il nostro patrimonio culturale? Io non avrei dubbi su quali siano i veri danni subiti».
Rincarando la dose :” Dire riduzione degli stanziamenti è dire poco. La verità è solo
una: si cercano alibi per giustificare il fatto che la salvaguardia del nostro patrimonio non è per niente una priorità”.
Volantini clandestini affermano che nel mentre l’imperatore scriveva sull’Unità (da lui sfondata a sua immagine e somiglianza) questo gramsciano pensiero :“Alcuni sindacalisti…non hanno capito che la musica è cambiata. Non gliela daremo vinta mai.” …. già venerdì sera è arrivato lo sblocco dei fondi per pagare il salario accessorio di tutti i lavoratori del Mibact per il 2014 e il 2015.
E si afferma, quindi, che l’assemblea sindacale ha sortito i suoi effetti al pari di uno sciopero! E che la lotta paga!
Temerari che, annunciano addirittura, che ad ottobre si farà uno sciopero per “un piano di occupazione” per tenere aperti per davvero siti archeologici e musei. Matti ostinati che chiedono: fatti e non spot! Seeeeeeeeeeeeee!!!

Iscritto all’albo dei giornalisti della Basilicata.
Non ne facciamo un martire dell’arena…meglio i lavori socialmente utili
gratis per un finesettimana a ramazzare il Colosseo…
Chissà che non rinsavisca