Forse è la volta buona. L’Amministrazione comunale di Matera ha annunciato per il prossimo 1 marzo la visita del ministro per i Beni culturali e il Turismo Dario Franceschini, rinviata in passato per la inaugurazione della Scuola di Restauro, che ha avviato nell’autunno scorso l’anno accademico con una quindicina di allievi. Un aspetto importante visto che sulla Scuola si dovrà investire. Ma c’è dell’altro come la necessità di arrivare a un emendamento o a una deroga, se vogliamo, alle norme restrittive sulla spesa per consentire al Comune di acquistare il cineteatro Duni, per il quale l’agenzia del Demanio ha consegnato una stima di valutazione per il prezzo di vendita pari a 3,4 milioni di euro. A patto che la proprietà, formata da alcune famiglie, ritenga congruo il prezzo e decida di vendere. Ma non mettiamo il carro davanti ai buoi. Se la cosa dovesse concretizzarsi buon per Matera, che potrebbe cantierizzare i lavori di riqualificazione ( c’è un progetto realizzato dall’architetto Luigi Acito) e avere un teatro ( se si riuscirà ad attivare per tempo le procedure di appalto) a ridosso del 2019. Altrimenti si dovrà pensare ad altro e magari una visita alla Cava del Sole potrebbe tirare fuori un progetto di teatro mobile o fisso da ” Guerrieri ” innovativo. E poi c’è sempre la terza ipotesi di realizzarne uno ex novo o di ripiegare sul teatro tenda. Ma a Franceschini viene chiesto dell’altro e di riflesso al Governo quanto a potenziamento degli organici della struttura comunale, velocizzazione delle procedure per l’accreditamento di risorse e per gli appalti. Il Governo, però, risente dei contraccolpi della crisi (?) interna al Partito democratico con la resa dei conti su equilibri, candidature e altro e su Matera 2019, aldilà delle frasi di circostanza,non si sbilancia. Tanto più che il livello di credibilità del progetto, dopo due anni di polemiche e di inconcludenza, e con una ripresa di alcuni programmi, è ” sub judice” in relazione all’attività della Fondazione ” Matera-Basilicata 2019” con tre interrogazioni parlamentari alle quali lo stesso ministro dovrà rispondere. Al momento non c’è una data calendario, per cui sulla visita a Matera peserà anche questo aspetto di non poco conto. Ma c’è un’altra grana che tocca il Ministro ed è il ruolo del direttore generale della Fondazione Paolo Verri,che ha chiesto un ritocco del compenso per Matera 2019 dove dovrà lavorare a tempo pieno, visto che il 30 marzo cesserà il rapporto con Pugliapromozione dove ricopre il ruolo di commissario. Il piatto piange …Verri, giustamente, si è fatto i conti in tasca e da aprile dovrà contare su una minore entrata a fronte di un impegno maggiore a Matera e in giro per il mondo. Il Governo ci mette una buona parola e apre una opportunità verso una professionalità, che all’interno del Ministero è uno degli esperti per il turismo sostenibile.? Se Matera 2019 è Italia 2019, e finora per i motivi detti prima si è volato basso, allora per Verri si potrebbe pensare a un recupero delle entrate perse con la fine del rapporto con la Puglia. Il come, quanto e quando ? non lo conosciamo e nè chi dovrà mettere mano al portafogli, visto che nel bilancio della Fondazione manca un 40 per cento buono di introiti che i soci e il Governo avrebbero dovuto corrispondere per tempo. Il piatto piange e con gli spiccioli si fa ben poco. Servono che i sodali mettano mani al portafogli, e non ci sembra che al momento siano in condizioni di farlo, lasciando ”monche” le voci dei bilanci. Una situazione paradossale, da commissariare. Ma il clima è un altro e si ”palpa” un deleterio silenzio assenso di lasciare le cose come stanno, tanto nessuno o quasi -per opportunismo e disciplina- resta al proprio posto nonostante il clima di palese sfiducia della gente e degli operatori economici nei loro confronti. Gli allibratori e i sondaggi confermano che, in caso di elezioni, non sarebbero rieletti nonostante la prevedibile chiamata alle armi in maniera ufficiosa per le primarie di quel che resta del Pd. Ma resta da chiudere il capitolo della nuova giunta comunale per la quale non ci sono passi avanti, per cui tra diktat regionali e tatticismi nel portare avanti la cosa fino al bilancio, si va avanti alla giornata. Non c’è fretta, visto che lo stesso sindaco Raffaello De Ruggieri tira dritto e ha dato appuntamento ” A Filippi”.
