lunedì, 9 Settembre , 2024
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A quale concetto di democrazia siamo ridotti nel cosiddetto mondo occidentale?

Se nomino Lucie Castets o un altro esponente del Nuovo fronte popolare, abrogherà la riforma delle pensioni, aumenterà il salario minimo, i mercati finanziari entreranno nel panico e la Francia precipiterà”. E’ quanto dichiarato da Emmanuel Macron che, a due mesi dalle elezioni politiche, non intende rispettare il voto dei suoi cittadini e si rifiuta di nominare un primo ministro di sinistra, perchè…udite, udite… farebbe le cose di sinistra promesse in campagna elettorale. Incredibile ma vero? Perchè questo è lo stato dell’arte nel cosiddetto mondo occidentale dove ci si riempie la bocca di democrazia e libertà.  Una situazione in cui l’esito del voto è buono solo se è quello atteso dal “dio mercato” e dai potentati che ci sono dietro, che fanno affari,  e a cui l’ideologia liberista ha consegnato da decenni il potere di vita e di morte sugli Stati, quindi sulle nostre vite. Il voto popolare è sempre più una foglia di fico, un orpello, perchè chi viene scelto per governare o si adegua e fa quello che gli viene imposto, oppure viene sbattuto fuori. Lo strumento? E’ quello dei “governi tecnici” o “delle larghe intese” che in Italia conosciamo sciaguratamente bene. Si è cominciato con Mario Monti nel 2011. Mentre nel 2013, l’allora governatore della BCE Draghi, dalla sua poltrona di Francoforte chiarì (nel caso non fosse chiaro) chi è che comanda: “l’Italia prosegue sulla strada delle riforme”, indipendentemente dall’esito elettorale essendo inserito “il pilota automatico”. C’era appena stato l’exploit del M5S, troppo non in linea -vade retro Satana, e si formò quel primo accrocco contro natura (ma che piaceva tanto ai mercati) che fu il “governo delle larghe intese” di Enrico Letta (PD- PdL). E nel 2018, quando il M5S stravinse, ricordiamo che a Conte fu impedito di nominare ministro dell’economia Savona perché non gradito ai “mercati”? Fino al 2021, quando con la demolizione del governo Conte2 si aprì la strada all’avvento in prima persone di super Mario, l’incarnazione del “dio mercato“, così tanto bravo, ma soprattutto così in simbiosi con il potere che conta…più degli elettori. In verità, attenta deve stare pure la Meloni nel caso pensasse di doversi troppo disallineare (sia sul piano economico che su quello guerrafondaio). Ma la underdog ha dato subito dimostrazione di aver capito chi comanda, operando tutte quelle inversioni ad U rispetto alle tante promesse che ha dovuto disattendere. Più dell’onore poté il potere. Destra- sinistra appaiono essere sempre più categorie declassate a mero gioco delle parti per giustificare una qualche divisione elettoralistica a cui sempre meno cittadini oramai danno credito. Qualche differenza sui diritti civili di qua, qualcuna sul piano economico di la, ma niente e nessuno che contesti alla radice il sistema. Persino su una cosa dirimente come le guerre è difficile trovare le differenze. Certo, siamo messi male. Anzi malissimo. Ma prima si prende atto della realtà e si rispolvera un po di sano senso critico e meglio sarà per tutti. Altrimenti oltre ad un impoverimento ed una precarietà dilagante rischia di aggiungersi una bella guerra mondiale che resetterebbe tutto.

Vito Bubbico
Vito Bubbico
Iscritto all'albo dei giornalisti della Basilicata.
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