giovedì, 3 Ottobre , 2024
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Tropeano: parola di sommelier; l’enoturismo nuova frontiera per Basilicata

Conosciamo Eugenio Tropeano dalla Prima Repubblica e ne abbiamo apprezzato passione e competenza a sostegno del mondo agricolo di Basilicata, con una attenzione particolare ai prodotti della buona tavola, con il vino che può essere considerato come il ”re”di una offerta che accompagna tanti sapori unici. E il presidente dell’Associazione ialiana sommeliers di Basilicata, ambasciatori oltre che dei vini anche dei territori che li rappresentano, con cognizione di causa, indica nel turismo del vino la nuova frontiera dell’industria delle vacanze. E’ più di un auspicio e lo conferma nella serata per la consegna a Matera dei diplomi a nuovi sommeliers, a conclusione dell’attività formativa.
Diploma e spilletta, utili consigli, insieme a Samuele Olivieri ”colonna” dell’Ais materana, a Carmela Bagnato, medico nutrizionista responsabile dell’Unità Operativa Nutrizione e Dietologia dell’ospedale di Matera, madrina della serata e, tra l’altro, una delle prime donne sommelier materane e al colonnello Gianfranco Di Saro, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Matera. E l’Arma, ricordiamo, negli incontri nelle scuole ricorda il rispetto a corretti stili di vita e il bere responsabile, come ripete l’Ais, ne è tanta parte. Già, l’Associazione una bella realtà che è partecipa attivamente,e con un ruolo qualificato, nella promozione del territorio.

”L’assocazione è in grande crescita -dice Eugenio Tropeano- e in Basilicata conta su oltre 500 iscritti , dai 18 ai 90 anni, e con un buon numero di donne. Noi lanciamo un messaggio preciso resta quello del bere consapevole, in maniera moderata soprattutto nei confronti dei giovani a evitare gli eccessi. E qui invito a non mettere sotto accusa il vino, perchè il problema sono i superalcolici .Il vino è cultura , comunicazione, gastronomia. E’ un mondo che non ha nulla a che vedere con lo sballo e quanto continuiamo a fare con attività formative e di sensibilizzazione lo confermano.Oltre ad aver contribuito a far crescere la consapevolezza del bere bene abbiamo anche promosso il territorio, perchè adesso il sommelier svolge e ricopre un ruolo di ambasciatore del territorio. Se, per esempio, la Doc Matera è cresciuta molto e anche per il contributo dai sommeliers, proponendo, spiegando cosa è il vino primitivo, il lavoro che fanno le cantine”. E con la Matera doc la Basilicata vanta una buona e qualificata offerta di vini che ha conseguito marchi di qualità. ” Ne abbiamo quattro- afferma il presidente dell’Ais Basilicata. La Doc simbolo della Basilicata è l’Aglianico del Vulture , con la sua Doc e Docg. Poi ci sono le Terre della Alta Val d’Agri, il Grottino di Roccanova e la Doc Matera che ha un doppio vantaggio. La doc Matera si può fare su tutto il territorio provinciale e ha avuto un grande slancio con Matera e questo è stato un po’ il trampolino di lancio per questo vino. Il primitivo è il simbolo dell’area, ma l’Aglianico fa la parte del leone per una tradizione consolidata del Vulture. I vini del Vulcano hanno un fascino particolare”

Fascino? E un riferimento alle donne sommelier ci sta tutto, per un aspetto professionale di rilievo, come osserva il presidente dell’Ais, ”perchè -ci dice- Le donne hanno un vantaggio competitivo rispetto agli uomini perchè dal punto di vista olfattivo loro sono molto più brave a riconoscere i profumi dei vini” . Valore aggiunto. Capacità e formazione continua, naturalmente, che guarda ad altri settori
” A parte i corsi -aggiunge Eugenio Tropeano- il nostro è un lavoro importante di promozione e tra un poì usciranno i primi corsi di sommelier dell’olio, che è un’altra grande eccellenza agroalimentare della Basilicata ” . Bene ma a tavola vino e olio della Basilicata ma non sempre è così in ristoranti e alberghi, come accade altrove. E allora come recuperare questo aspetto ? ” A Matera che è città turistica- aggiunge il presidente dell’Ais-a volte è difficile trovare nelle carte vini materani o di Basilicata, a vantaggio di vini campani, pugliesi o di altre regioni. E questo per varie motivazioni. Il concetto è semplice. Non dico di essere nazionalisti al massimo come i francesi, che fanno trovare e offrono solo i loro vini , ma dobbiamo implementare la promozione dei nostri prodotti che sono di qualità, facendoli conoscerli con assiduità. Poi la gente se ne innamora .

E promuovere il territorio significa portare in tavola anche un bicchiere di vino , che si porta tutto quello che c’è dietro : salumi, pane, formaggi, olio, carne ecc. Sfruttare la locomotiva del vino è fondamentale . Noi sommeliers lo abbiamo capito e stiamo orientandoci nella filiera dell’enoturismo, che sarà la frontiera del nuovo turismo che interesserà la Basilicata . Il turista non viene in Basilicata per visitare i Sassi e il parco rupestre, fare escursione in luoghi suggestivi , ma perchè può gustare prodotti e saperi unici. Noi ci stiamo lavorando con Regione,Consorzi di tutela, Apt, operatori economici del settore, categorie agricole, perchè il turismo impone che si faccia sistema ed esperienza e competenze sono fondamentali”. Ma è vivo anche il rapporto con il mondo della scuola.

”Nelle scuole già ci siamo-continua Tropeano- e mi riferisco agli Istituti alberghieri , con incontri nelle quinte classi spiegando cosa è il vino , come va degustato . E’ un lavoro che intendiamo intensificare , perchè ci stiamo accreditando anche come Ente di formazione, facendola tra un po’ anche ai docenti . Lo faremo a 360 gradi, naturalmente il nostro scopo principale è quello di divulgare l’uso corretto del bere vino ”. Non potevamo concludere la chiacchierata sui luoghi comuni, usi e costumi del settore.’Come si conserva il vino? ”Se devi conservarlo per molto tempo, e mi riferisco in particolare ai rossi, la bottiglia – precisa il presidente dell’Ais- va posizionato con la bottiglia in orizzontale, in modo da tenere umido il tappo di sughero ,possibilmente in ambienti dove non ci sono sbalzi termici come la casa. Il vino va conservato in ambienti con temperature stabili e qui vale l’esempio dell’Aglianico, che può stare 20-25 anni in condizioni giuste senza avere problemi” E il sa di tappo? Altro luogo comune. Ci può stare per una bottiglia con tappo di sughero, tra tantissime , a causa di un fungo del sughero. Raro , ma fa parte delle statistiche e delle tante curiosità del vino” Un brindisi ci sta e i nuovi diplomati di Matera sono pronti a informare, divulgare e a fare la scelta giusta.

I PREMATI DELLA SERATA
Nicola Abbamonte, Giuseppe Andriulli, Marianna Capozzi, Teodora Cappiello, Nunzio Gabriele Chiancone, Gianmarco Cisterna, Francesco Contini, Rosa D’Onofrio, Domenico Dimase, Vitalba Gagliardi, Giovanni Gallo, Claudio Gaudiano, Silvia Gaudiano, Elisabetta Grassano, Lucia Latorre, Alessio Leardi, Nicola Lupo, Valentina Martinelli, Domenica Martucci, Simona Martulli, Luigi Masiello, Vincenzo Matera, Luca Olivieri, Angelo Paolicelli, Emanuele Claudio Paolicelli, Matteo Patriarca, Giovanni Pelazzi, Eustachio Quintano, Pasquale Santospirito, Davide Scalcione, Alessandro Sicolo, Dora Silletti, Cosimo Solito, Nicola Stella, Nicola Tufaro, Danilo Viggiano e Antonio Visceglia.

RICONOSCIMENTO ANCHE ALL’IMPRENDITORE NICOLA BENEDETTO
Il fondatore di Alvino 1884, Nicola Benedetto, ha ricevuto ll tastevin, la piccola in metallo argentato, usata per la degustazione del vino che viene portato al collo come emblema dai sommelier.

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