Sapevatelo: a Matera, nelle stesse ore in cui a Bruxelles veniva ratificato definitivamente il titolo di “Capitale europea della cultura 2019”, apprendevamo che esistono i bambini con il bollino nero!
Sono quelli che l’Ufficio comunale del servizio refezione scolastica “marchia” così sull’elenco che arriva in mattinata nelle aule perché non in regola con i pagamenti delle quote dovute per i pasti.
Quindi a tutti quei bimbi che accanto al loro nome è stato apposto questo bollino nero non sarà servito il pasto.
Tutto a posto, uno direbbe! Che c’è di strano? Non paghi, non mangi!
Ma se uno ha pagato, magari da oltre 10 giorni prima con regolare bonifico on line (di cui l’ufficio non si è accorto) e al bimbo viene apposto il bollino nero e rimane senza mangiare?
Allora la cosa diventa particolarmente odiosa quando capita (ed a noi è capitato -per l’appunto- ieri mattina).
E ricevere in prima mattinata una telefonata dalle insegnanti che ti comunicano (avendolo appreso dall’elenco comunale) che il pargolo quel giorno non può mangiare perché associato al bollino nero nel mentre si è fuori dalla città per lavoro non è proprio il massimo che possa capitare. Al che la cosa diventa oltre che odioso anche complicata.
Uno si arma di pazienza e telefona all’addetto dell’ufficio comunale al quale si rappresenta la situazione, re inviando il fax del bonifico in quanto le mail non sarebbero andate a buon fine.
Ma quel dipendente è irremovibile, per il giorno successivo tutto ok, ma quel giorno la bimba non può mangiare! Nonostante siano ancora le 10 di mattina (ancora in tempo per una telefonata, un fax, una mail alla ditta fornitrice per quel pasto in più dovuto) e nonostante l’Ente abbia incassato il corrispettivo da giorni!
Nemmeno l’addetto dello staff del sindaco sollecitato e subito intervenuto è riuscito a smuovere questa stupida burocratica rigidità. Sconsolato anche lui.
Ma il problema è rimasto lì irrisolto con un’alunno lasciato senza pasto pur essendo stato pagato il relativo servizio!
E’ mai possibile che ciò possa accadere? E’ ma è mai possibile che nel 2015 questo servizio non sia in grado di rilevare i pagamenti degli utenti a oltre dieci giorni di distanza, semplicemente scorrendo l’elenco dei bonifici che giungono sul conto corrente di tesoreria comunale, tenuto conto che nel caso specifico trattasi di un conto corrente dedicato ai soli servizi scolastici? E mai possibile che si pretenda, quando tutto è on line, che si debbano esibire le prove dell’avvenuto pagamento?
Cosa impedisce di compiere questa operazione elementare e di buon senso prima di mettere il bollino nero accanto ad un bimbo? E perché nel momento in cui viene fatto notare l’errore in tempo utile per provvedere non si è in grado di intervenire tempestivamente?
Giriamo al’Amministrazione attuale e a quella futura i quiz, senza intento polemico fine a se stesso, ma solo affinché si provveda e in futuro non si ripetano situazioni simili.
Ieri è stato il buon senso delle maestre che hanno consentito di superare il problema in classe e non far pesare il problema alla ignara bimba, dividendo qualche pane e qualche pesce.
Ma se chi è preposto a questo delicato servizio comunale non è in grado di gestire queste situazioni con l’informatica a disposizione e crearsi spazi operativi per far fronte alle proprie inefficienza come questa che ci dicono si ripeta spesso, allora che si ritorni all’antico e arridateci il vecchio “buono” cartaceo.
Uno lo compra, lo consegna la mattina e tutto è a posto!
Con buona pace di “Matera digitale” e la famigerata “smart card” di inizio anno scolastico.

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