Quando si semina bene con i ‘’maestri’’ che hanno superato gli anta e i giovani che il mestiere vogliono impararlo con occhi e testa i risultati vengono e meritano la lode sul campo, dalla cucina alla tavola. E così è stato per a 23^ edizione del concorso “La Cucina Calda nella Ristorazione” , organizzato dall’ ’Associazione provinciale Cuochi Materani. Un evento che a villa Schiuma ha un luogo ideale per un appuntamento annuale, che sta portando a un innalzamento dei livelli di qualità preparativi e creativi di piatti con ingredienti tipici della tradizione locale. Descriverli tutti sarebbe dispersivo ma c’è modo di farlo a ristorante, seguendo l’onda lunga della formazione alberghiera e delle aspettative di chi porta il ‘’tocco’’ alto o a mezzaluna, non inamidato, come era per i cuochi del passato. E il presidente della federazione materana, Giovanni Battista Guastamacchia, insieme al direttivo guarda con tanta riflessione ai risultati raggiunti, alle aspettative dei giovani che chiedono un cambio di passo, alle preoccupazione di un settore che è alla ricerca di manodopera e a quanto la Fic può fare per lavorare con serenità e prospettive portando valore aggiunto all’industria delle vacanze, che non può e non deve lasciare nulla al caso, lavorando su tradizione, innovazione e organizzazione.
“Dai ragazzi delle scuole alberghiere – dice Giovanni Battista Guastamacchia- viene un messaggio preciso: poter lavorare con serenità, facendo i doppi turni. I tempi e le esigenze sono cambiati e i ragazzi chiedono di lavorare con serenità. Ed è anche per questo che a Matera, come altrove, si cerca il personale di cucina e di sala che scarseggia e con una perdita stimata di 300-400 unità. Non è una questione di soldi, ma il desiderio di dedicare un po’ di tempo a sè stessi, per una vita propria e regolare la possibilità di fare dei turni lo consentirebbe. Noi, di altra generazione, abbiamo vissuto e viviamo questa dedizione continua al lavoro che non ti consente di veder crescere i figli, per esempio. I ragazzi vogliono lavorare, ma cambiando approccio e dimensione. Ritengo si possa fare. Ma governo ed enti locali dovrebbero contribuire, per favorire questo percorso che è tanta parte dell’economia turistica del Paese.La ristorazione, ed è inutile nasconderlo, sta attraversando una fase di crisi e occorre puntare sui giovani che chiedono un po’ di rispetto in più per sè stessi. In alta Italia ci sono esempi in tal senso. Alcuni ristoratori, in albergo, puntano su un turno di pranzo oltre a orari precisii. Ritengo si possa fare’’. E qui l’invito a sedersi intorno a un tavolo, meglio se una tavola affrontando le problematiche del settore, tra una portata e l’altra con alimenti di Basilicata utilizzati dalle 10 squadre nel corso i ‘’piatti caldi della ristorazione’’ dal peperone crusco alla melanzana rossa, pancetta, pistacchio e tartufo di San Mauro Forte come pesce la trota di allevamento,pane di Matera, e vino delle Cantine di Venosa. Al lavoro, allora, ma ponendo già le basi per l’edizione 2024 che, come ha annunciato il presidente nazionale della Fic, Rocco Pozzullo, potrebbe portare nel Materano l’assemblea nazionale della Federazione cuochi. A livello locale si riparte dall’esperienza di quest’anno.
‘L’evento è stato un successo – dice Guastamacchia. e con squadre che si sono impegnate. L’ Obiettivo è quello di organizzare l’anno prossimo una festa della ristorazione, con le squadre di professionisti che lavorano insieme ai produttori , soprattutto piccoli dai ristoratori ai commercianti. Venti squadre e venti produttori e se possibile, con ognuno di loro una masterclass con uno chef. Ci stiamo lavorando. Del resto quest’anno abbiamo consentito alle squadre di gareggiare con serenità e nei tempi giusti, con telecamere, commissari di gara, senza stress. Tant’è che i partecipanti hanno potuto visitare Matera di giorno. L’innovazione fa bene a tutti. Un po’ di buon senso e si va avanti” . Per gli annali del Concorso premiati con medaglia d’oro al primo posto il Team Culinary Avellino, secondo al team Campobasso, terzo all’Associazione cuochi potentini. Quarti i cuochi di Napoli, premiati, quinto il team di Foggia, sesta la squadra del Gasparini di Melfi, , settima l’associazione cuochi del Vulture,tutti premiati con medaglia d’argento. Ottavo il team Matheola-Potenza , nono il team chef con-fusion di Reggio Calabria e decima la squadra del team culinary di Isernia premiati tutti con medaglia di bronzo. Applausi per tutti all’insegna dell’amicizia con un passaggio generazionale di esperienze e di idee che parte dalla cucina. E l’Italia, il Mezzogiorno, la Basilicata hanno,senza ombra di dubbia, la migliore cucina del mondo per varietà e sapori. Difendiamola, sostenendo i giovani a continuare, Basta un po’ di buon senso.
LE FOTO DEL SERVIZIO SONO DI ENZA DORIA, che ringraziamo per disponibilità e scelta degli scatti.
