Personaggio controverso del ‘900 , tutto d’un pezzo, Luigi Loperfido detto ”il monaco bianco” ma coerente con una scelta di vita per gli altri e per il mondo contadino che rappresentò una inversione di rotta nei rapporti tra braccianti e proprietari terrieri, come abbiamo riportato in precedenti servizi. Tocca ora alla Pro Loco di Matera riproporre quella figura con aspetti storici e narrativi su quella figura, per alcuni un po’ mattoide, con una rappresentazione domenica 1 dicembre a Le Monacelle. Uno scossone, dopo quella di Chitaridd, che non può che fare bene alla ”Bella addormentata sul posto” Matera…Sveglia! Ci vuole un moto di orgoglio. Stiamo andando indietro.
COMUNICATO STAMPA PRO LOCO CITTA’ DI MATERA – DOMENICA 1 DICEMBRE 2024 ORE 18:30 PRESSO LA STRUTTURA LE MONACELLE IN VIA RISCATTO
SECONDA NARRAZIONE RELAZIONALE
SONO LUIGI LOPERFIDO MA TUTTI MI CHIAMANO IL MONACO BIANCO !
Dopo circa 120 anni attraverso la narrazione delle VERE vicende del c.d. Monaco Bianco al secolo Luigi Loperfido di Matera, vogliamo anche dare voce ai circa 4.000 materani e materane più volte scesi in piazza e 250 braccianti, contadini uniti nella prima lega dei contadini, poi arrestati ed incarcerati, che nel giugno del 1902 occuparono per fame e disperazione i terreni di quattro noti galantuomini possidenti materani, perché vietarono alle madri di famiglia già alla fame, di spigolare sui loro terreni.
Una storia che va conosciuta al di là di ogni superficiale aneddoto macchiettistico di un “mattoide” vestito di bianco.
Una narrazione relazionale del format “storia e storie della nostra memoria collettiva” ideato da Giuseppe Cotugno che fa seguito a quella di un altro personaggio misconosciuto della Matera che fu: il presunto brigante Chitaridd al secolo Francesco Paolo Chita in scena con successo ad ottobre dello scorso anno.
Questa volta il 1 dicembre alle ore 18:30 presso la struttura le monacelle in via Riscatto, a seguire un breve antefatto sul contesto socio – economico di fine 800 con proiezione di alcune slide curate da Martina Tinella, Luigi Loperfido (Simone Castano) si materializzerà tra i presenti e narrerà in prima persona le proprie vicende più significative in favore appunto delle famiglie di zappatori materani. I racconti saranno intervallati da una narratrice (Lara Lupoli) che darà voce alle popolane ed un narratore (Bartolomeo Tota) per i braccianti con brevi intermezzi musicali di brani sulla emigrazione fine 800, suonati con la chitarra classica dal giovane Damiano Gaudiano.
La rappresentazione prende a riferimento l’inedito copione del dramma scritto nel 1998 dal prof Mario Serra da Grassano deceduto nel 2022.