giovedì, 23 Gennaio , 2025
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Suoni della Murgia il 3 e 4 agosto a Jazzo Corte Cicero

Di scena Samuel Mele e Mario Salvi, sabato 3 agosto, e domenica Sarita Schena trio e Redi Rada. Il cartellone messo a punto dal direttore artistico Luigi Bolognese continua a incantare appassionati, che provengono da varie province, che hanno la possibilità-con una formula azzeccata- di assistere a concerti di livello,di diversi generi musicali, e di scoprire luoghi e siti spesso inediti. Segno della vitalità di un territorio, che nelle masserie fa ‘’risuonare’’ note, cultura e sapori della Murgia. L’itinerario continua ….

IL COMUNICATO STAMPA
Rassegna musicale Suoni della Murgia (XXIII edizione). Prima metà del mese con programma scoppiettante. Dopo i concerti del 1 agosto di Radicanto e Jazzabanna a Tenuta Sabini-Il Boscosauro (Altamura). Sabato (3 agosto) Samuel Mele e Mario Salvi a Jazzo Corte Cicero (Altamura). Domenica (4 agosto) Sarita Schena trio e Redi Hasa sempre a Jazzo Corte Cicero. Doppio concerto per ogni serata. Altri appuntamenti il 7-8-10-11-12 agosto. La conclusione del programma il 31.

Sarà un inizio di agosto particolarmente intenso e scoppiettante per la XXIII rassegna musicale internazionale “Suoni della Murgia”, una delle più longeve in Puglia, che si svolge tra dimore storiche, cortili, masserie, borghi rurali, tenute, jazzi, oasi naturalistiche, del territorio murgiano, luoghi ideali in questa torrida estate. Appuntamenti a ripetizione e spazio nelle prossime serate alla musica popolare, sotto le cui insegne è storicamente nata la manifestazione per poi allargarsi e sconfinare in altri stili e registri musicali e rientrare nel concetto ampio di world music. Il tema portante della edizione di quest’anno è quello degli “sconfinamenti”, un incontro tra generi artistici differenti e non solo musicali. La rassegna, in programma da giugno a fine agosto, attraversa i territori di Altamura, Minervino Murge, Terlizzi e Santeramo in Colle, tra le province di Bari e Bat. Direttore artistico è Luigi Bolognese.

Si è cominciato il 1 agosto a Tenuta Sabini-Il Boscosauro ad Altamura alle 20.30 con i Radicanto in “Alle radici del canto” (Maria Giaquinto canto, voce recitante; Giuseppe De Trizio chitarra classica, mandolino; Adolfo La Volpe chitarra elettrica, chitarra portoghese, oud; Francesco De Palma batteria, bendir, riq, tamburelli, cajon; Giovanni Chiapparino fisarmonica. Un viaggio sonoro e poetico che nasce dalla voglia di esplorare attraverso la forma “canzone”, in chiave d’autore e acustica, la musica del Mediterraneo. Spazio non solo al folk meridionale ma anche al fado, alla tradizione sefardita, agli echi del Sudamerica. La sensibilità di musicisti provenienti da differenti tradizioni musicali, dà vita a un’interpretazione non convenzionale dei canti d’amore e maternità, di lotta e di libertà, di fede e ritualità. “Alle radici del canto” è il titolo del nuovo cd e del tour che festeggia i 26 anni di attività del gruppo.
Seguiranno alle 21.30 i Jazzabanna, una esplosione di ritmo e divertimento. Il progetto nasce nel 2006 da un’idea di Pietro Balsamo, di Francavilla Fontana, fortemente legato allo studio delle tradizioni popolari e alla loro conservazione e coinvolge da subito musicisti, ricercatori e interpreti della tradizione musicale pugliese. Lo stesso nome Jazzabanna è espressione della volontà di riproporre la genuinità dell’espressione musicale popolare come era intesa alcuni decenni fa. E’ infatti è il nome con cui venivano chiamati i ‘complessi’ musicali da piazza, appunto “banna ti chiazza”. Il repertorio su basa su canti di lavoro polivocali dell’area di confine tra Bassa Murgia/Murgia dei trulli e Salento Settentrionale che abbraccia le province di Taranto, Brindisi e anche Lecce. La fa da padrone la pizzica pizzica, suonata e ballata “all’uso antico”, lo schottish (u Schoziè), le serenate a valzer, le polche e la quadriglia comandata eredità della famiglia Bruni.

Si prosegue sabato 3 agosto a Jazzo Corte Cicero, nella Murgia più selvaggia e remota, sempre in territorio di Altamura. Alle 20,30 concerto di Samuel Mele in “Il santo sforzo di capire cosa sia l’amore”, con Samuel Mele voce, chitarra ney, oud; Fabio Moschettini chitarra classica; Clara Calignano flauto traverso. E’ il primo lavoro discografico di Mele, in cui il seme della forma autoriale, cantautorale, acquisisce radici tradizionali, folk, world, tra un personalissimo distillato di un armonia che ricorda quella sudamericana e l’unicità delle sonorità mediorientali dell’oud e il ney, che preannunciano una forma canzone capace di superare le vicende ordinarie della vita dell’umano e di ritornare al contatto con un tipo di amore divino, un amore per la vita, per sé stessi.
Alle 21.30 Mario Salvi in “Volata”. Con Mario Salvi organetto; Rocco Solito chitarra; Francesco Salonna basso elettrico; Antonio Palmisano tamburi a cornice. Le musiche di Mario Salvi si muovono tra folk e world music, con riferimenti evidenti alle musiche tradizionali del Sud e dell’Est d’Europa e, più in generale, del Mediterraneo. A queste musiche l’organetto di Salvi dà anima ed ali per “volare”, accompagnato in concerto da Rocco Solito alla chitarra, Francesco Salonna al basso e Antonio Palmisano ai tamburi a cornice.

Ultima serata del trittico quella di domenica 4 agosto ancora a Jazzo Corte Cicero. Alle 20.30 Sarita Schena Trio in “A flor de piel”. Con Sarita Schena voce; Giuseppe De Trizio chitarra classica, arrangiamenti; Adolfo La Volpe Chitarra elettrica; Claudio Carboni sax. Il progetto nasce dall’idea di proporre un viaggio tra musica e parole che racconti i “Sud del mondo” ed in particolar modo tra la tradizione italiana e quella del tango e del Sud America, affrontando un repertorio che spazia da composizioni di autori latini di origine italiana come Piazzolla, Magaldi e D’Arienzo al fianco di autori sudamericani come Bola de Nieve, Gomez, Chavela Vargas, Veloso, Sosa. Generi di frontiera, epopee sonore legate a filo doppio dalla storia e dalla vocazione poetica intensa. Alla voce della attrice-cantante italo-argentina Sarita Schena, venata di intensa malinconia fanno eco le corde di Giuseppe De Trizio e il sax soprano di Claudio Carboni (anche discografico del cd con Egea Records).

Alle 21.30 Redi Hasa, in My Nirvana. Con Redi Hasa violoncello; Valerio Daniele chitarra e elettronica. “My Nirvana” è il nuovo progetto del violoncellista e compositore italo-albanese Redi Hasa. A due anni di distanza da “The Stolen Cello” (2020), l’artista presenta il suo secondo album in veste solista ispirato alle canzoni dei Nirvana. Il disco si compone di 9 tracce che rielaborano i pezzi più significativi della carriera del celebre gruppo grunge guidato da Kurt Cobain. In “My Nirvana”, Hasa reinventa le canzoni che hanno segnato un punto di svolta nella storia del rock mondiale e le trasforma in nuovi inni: da “Love Buzz”, primo singolo della band contenuto nel disco “Bleach” (1989), ai successi di “Nevermind” (1991) e del terzo lavoro “In Utero”. Un progetto che tocca le più note canzoni di Kurt, Dave e Krist: “Smells like Teen Spirit”, “In Bloom”, “Lithium”, “Come As You Are”, “Heart-Shaped Box”, “All Apologies”.

Gli altri appuntamenti sono in programma il 7 agosto al Faro di Minervino Murge (Bat) con Radicanto in “Un sogno così”. Omaggio a Domenico Modugno. Con Maria Giaquinto canto e narrazione; Giuseppe De Trizio chitarra classica; Adolfo La Volpe chitarra elettrica, basso elettrico; Francesco De Palma cajon, percussioni. L’8 agosto nel Centro visite L’Uomo di Altamura (Bari) Calle Mambo (Cile) e Pu.Ba.La Selectors. Il 10 agosto alla Dimora Cagnazzi di Altamura La Tasteggiata in “J.S. Bach: crossing borders/sconfinamenti”. Con Anna-Liisa Eller kannel, salterio; Angela Ambrosini discant nyckelharpa; Marco Ambrosini nyckelharpa contralto; Valentin Cointot nyckelharpa basso; Eva-Maria Rusche pianoforte. Lo stesso spettacolo verrà riproposto l’11 agosto a Santa Maria di Cesano, a Terlizzi e il 12 agosto nella Grotta di San Michele, a Minervino Murge (Bat)
Conclusione il 31 agosto a Santa Maria di Cesano, di Terlizzi con Claudio Prima & Progetto SE.ME in “Nina Balla”. Con Claudio Prima organetto; Marco Schiavone violoncello.

I luoghi
TENUTA SABINI – IL BOSCOSAURO, ALTAMURA

Splendido habitat naturale che insiste nell’Alta Murgia della pietra e della ferula, la Tenuta Sabini oltre ad essere un’azienda agricola a conduzione familiare, che deve il suo nome al conte Ceglie Sabini, è un sito di notevole interesse naturalistico. Al suo interno potrete infatti visitare lo jazzo in pietra destinato agli ovini e bovini, le piscine ipogee per la raccolta dell’acqua piovana, le grotte e i loro reperti, una splendida voliera con diverse specie di uccelli -considerati i diretti discendenti dei dinosauri- e infine camminare tra più di 1.200 specie di piante vegetali spontanee.
Il boscosauro: I dinosauri sono tornati sulla Murgia dove milioni di anni fa avevano lasciato le loro impronte. Più di 30.000 per la precisione, sono le impronte di dinosauri scoperte ad Altamura, in località cava Pontrelli e risalenti a circa 70 milioni di anni fa. Ed è da queste impronte che Boscosauro muove i suoi passi. Un parco naturalistico dove poter ammirare questi giganti preistorici, nella splendida cornice del bosco, curato e amato da chi ogni giorno lo custodisce e lo preserva dagli incendi, per restituirlo all’occhio di chi lo visita, in forma smagliante. Anzi, verdeggiante. Il museo della civiltà rurale: un’area destinata a museo, completamente a cielo aperto, dove sono conservate attrezzature agricole d’epoca quali trattori, trebbiatrici, aratri, torchi, arcolai, calessi da traino e molti altri manufatti legati all’attività contadina di un tempo.

JAZZO CORTE CICERO, ALTAMURA
Corte Cicero, “corte dove nascono i ceci”; cicero parola dialettale che sta ad indicare una specifica pianta luguminosa, il trifoglio, nobile essenza dei pascoli con baccelli ricchi di ceci (ciceri). Lo jazzo è stato il braccio destro, lo spazio produttivo, l’ovile del Casino Viti De Angelis posto più in alto dove a partire dal 1600 venivano allevati cavalli, bovini e pecore. Le strutture masserizie di Corte Cicero sono lievemente adagiate in una delle lame e solchi vallivi che caratterizzano il complesso sistema topografico di Parco La Mena, zona situata in agro di Altamura ricca di pascoli, pascoli arbustivi con esemplari centenari di mandorlo selvatico Prunus webbii, antenato di tutte le varietà oggi coltivate, e di fitti boschi di roverella Quercus pubescent. L’area oltre ad avere un grande valore naturalistico affonda il suo più profondo essere tra la storia sociale ed economica di ieri e quella di oggi. Ieri è stata palcoscenico di tutta quell’economia che arricchiva il Sud, l’allevamento ovino. La Mena, la Mena delle pecore, la Dogana, quando si effettuava la transumanza l’arrivo degli armenti sulla Murgia in autunno veniva registrato alla Mena e i proprietari pagavano una quota per il pascolamento. A Parco La Mena venivano “menate” le pecore… Oggi molti pascoli sono stati sostituiti dai seminativi e l’attività pastorale si è ridotta a poche aziende “sedentarie”, solo i fratelli Schiavarelli effettuano una sorta di transumanza locale utilizzando le aree più alte durante l’estate. Nel comprensorio importanti sono gli allevamenti di pecora Altamurana, razza autoctona in via di estinzione, “missione” portata avanti dall’azienda di Antonello Viti De Angelis e da Jazzo Corte Cicero. La Masseria, lo jazzo e suoi boschi sono stati i luoghi del pensiero, del rifugio e della lotta, qui passò e fece base con i suoi contadini e contadine il Generale dei Briganti, Carmine Crocco di Rionero in Vulture.
Oggi l’azienda silvopastorale Jazzo Corte Cicero, un tempo parte integrante della proprietà Viti De Angelis, gestisce circa 200 ettari tra pascoli, pascoli arbustivi e arborati, e boschi cedui di roverella. L’attività pastorale e di pascolamento non fu più effettuata almeno dalla metà del 1980. Le terre e le strutture nell’ultima fase sono state utilizzate per l’allevamento e il pascolamento delle vacche podoliche che “arrivavano” dalla Basilicata in inverno e rimanevano fino alla metà di giugno. L’azienda, grazie al progetto Allupo, contribuisce alla valorizzazione delle razze domestiche autoctone, alla diffusione della cultura contadina e della conduzione sostenibile, alla conservazione dell’arte e dello stile di vita transumante, alla promozione della ricerca per la conservazione del lupo e della biodiversità dei sistemi agro-pastorali.

In allegato: comunicato sui tre appuntamenti, foto e note biografiche su musicisti, artisti e spettacoli, locandina di Suoni della Murgia, foto Tenuta Sabini-Boscosauro e Jazzo Corte Cicero, il programma completo del 2024.
Link agli eventi facebook dell’1 agosto e del 3 agosto
1 agosto
https://www.facebook.com/events/790887119877955
3 agosto
https://www.facebook.com/events/3802354046688101?ref=newsfeed

Posizione Tenuta Sabini Boscosauro https://maps.app.goo.gl/voQ2BdbXMDBz6VcZ8
Posizione Jazzo Corte Cicero https://maps.app.goo.gl/PntsDJJNcDXj8m6H9

Per partecipare agli eventi, è necessario tesserarsi all’associazione Suoni della Murgia al costo di 6 euro. Con la tessera, si ha diritto ad accedere gratuitamente al primo evento; per i successivi, sarà richiesto solo il contributo specificato nelle nostre comunicazioni. Il tesseramento può essere effettuato all’ingresso di ogni evento tramite il nostro staff, sempre disponibile per assistervi. Previste anche un’area food & drink e merchandising.
Modulo di pre-tesseramento: https://forms.gle/n2BEP4RU6EqLqMFA7

Alcuni link e contatti utili per Suoni della Murgia:
Sito web https://www.suonidellamurgia.net/
(Sul sito è disponibile il cartellone ufficiale con il programma del 2024 sia nella pagina “Gli artisti 2024” o “Il cartellone 2024”).

Festival Pizzicar de corda


Facebook https://www.facebook.com/suonidellamurgia
Instagram https://www.instagram.com/suoni_della_murgia/
UFFICIO STAMPA Pasquale Dibenedetto mobile: +39 3334225560
DIREZIONE ARTISTICA Luigi Bolognese mobile: +39 3933070001
Mail suonidellamurgia@gmail.com

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La rassegna Suoni della Murgia edizione 2024
Il Festival Suoni della Murgia, tra i più longevi in Puglia, nato sotto il segno della musica popolare e connotato per molti anni sotto quello della world music (non per nulla è tra le manifestazioni fondatrici della Rete Italiana World Music), anche con il programma di quest’anno continua nella sua scelta, ormai sperimentata con successo nelle ultime edizioni, di andare oltre i confini di una singola città (nel caso specifico Altamura), aprendosi ad altri centri, e di ambientare gli spettacoli in dimore storiche, cortili, masserie, borghi rurali, oasi naturalistiche, diffusi nel territorio, anche per consentire agli spettatori di ritemprarsi al termine di giornate di calura estiva e caos cittadino. Con l’obiettivo, inoltre, di valorizzare ambienti naturali e bellezze architettoniche sorprendenti e spesso poco conosciuti. Un filo rosso, più che un tema, che gli organizzatori hanno seguito per il programma dell’edizione numero 23 è quello degli “Sconfinamenti”. Come accade ormai dalle prime edizioni, a Suoni della Murgia arrivano artisti provenienti da diverse parti d’Italia e del mondo che hanno scelto di uscire dai propri consueti canoni e registri musicali, di confrontarsi con altri artisti e di sperimentarsi in generi e stili differenti. Una proiezione internazionale che illumina la manifestazione fin dalle prime edizioni e che caratterizzerà la rassegna anche quest’anno con artisti di grande livello musicale.

Il direttore artistico Luigi Bolognese evidenzia il tema portante della XXIII edizione: ‘Sconfinamenti’. “Significa incontro e confronto tra generi e stili di diversa provenienza, con il risultato di creare un ampliamento della dimensione sonora”, spiega. “Non più una rassegna di genere, dunque, ma aperta ai generi che consente un arricchimento e una crescita per gli stessi artisti, provenienti da ogni parte del mondo. Questi ultimi, puntualmente, ci ringraziano ogni anno per le esperienze vissute nella Murgia. Suoni della Murgia rientra tra le rassegne che hanno fondato la Rete italiana della World Music”.
La rassegna Suoni della Murgia è sostenuta dai Comuni di Altamura, Minervino Murge e Terlizzi e dalla Regione Puglia ed è patrocinata da Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Media partner è l’emittente televisiva TRM Network.
La manifestazione è organizzata dall’associazione omonima, con la direzione artistica di Luigi Bolognese, in collaborazione con Kino Music e Xilema-Musica Strada.
Queste le locations dell’edizione 2024: Dimora Cagnazzi, Masseria Malerba, Jazzo Corte Cicero, Bosco botanico Lorenzo Giorgio di Murgia Sgolgore, Lamalunga-Centro visite de L’Uomo di Altamura, Masseria La Marinella, Boscosauro Tenuta Sabini (tutte nel territorio di Altamura); Santa Maria del Cesano e Borgo Sovereto (Terlizzi); Villa Il Faro e Grotta di San Michele (Minervino Murge), Stabilimento de Laurentiis (Santeramo in Colle).
“Suoni della Murgia – spiega il direttore artistico Luigi Bolognese – è un festival di musiche e culture popolari dal mondo che dal 2001 propone sull’Alta Murgia barese un universo di suoni, arte e storie dal sapore tutt’altro che museale. Nel corso di questi 23 anni, sui palchi, sulle chianche, nei cortili, nei castelli, nelle masserie storiche, sulle pietre aguzze e sulle erbe spontanee della Murgia le note hanno raccontato storie dal mondo, a volte lontane ed in lingue incomprensibili, a volte simili alle nostre, in un intreccio di esperienze e vita umana che da sempre regge la nostra su questa terra. Storie in forma di musica che, raccontandosi, si scoprono simili, si mescolano e si concedono a quest’oggi così distratto e sfuggente. È, il nostro, un festival che unisce tradizione a contemporaneità e invita l’ascoltatore ad aprirsi al vento che arriva impetuoso annusandone l’anima profumata d’antico”.
Da qualche anno, i promotori hanno fatto la scelta, fortunata, di “coniugare” la musica e le masserie storiche recuperate negli ultimi tempi, dal punto di vista architettonico, e rianimate, dal punto di vista economico, grazie, in particolare, alle iniziative dei privati, e, in generale, con le aree naturali del Parco dell’Alta Murgia, i borghi antichi, e perfino una chiesa e un ex stabilimento vinicolo. Una scelta che negli anni è stata molto apprezzata dal pubblico per la possibilità di evadere dai convulsi ritmi cittadini e di “respirare” musica, natura, storia e tradizioni agricole.
Nata nel segno del genere folk e popolare, pur mantenendo stretti i suoi legami con la world music, la rassegna “Suoni della Murgia”, organizzata dall’associazione omonima, si è evoluta nel corso degli anni, indirizzandosi anche verso altri orizzonti sonori con performance artistiche e musicali di genere e segno stilistico molto diversi tra loro. Non solo Mediterraneo e non solo Europa, dunque. Suoni della Murgia, come negli anni passati, ospiterà nell’‘edizione 2024 musicisti provenienti da diverse parti del mondo.
Un progetto che ha portato nel territorio oltre 200 artisti (tra solisti e gruppi) , provenienti da trenta nazionalità diverse, e ha permesso l’ascolto di musiche e l’approccio a lingue e dialetti poco conosciuti, con il coinvolgimento di ottanta luoghi storici e beni monumentali della Murgia, diverse produzioni e collaborazioni artistiche all’attivo e un nutrito gruppo di fan e appassionati che è il cibo che fa ricominciare l’avventura ogni anno.
Suoni della Murgia fa parte della Rete italiana World Music, una fraternità di musicisti, festival, operatori culturali diffusa su tutto il territorio nazionale nata per dare corpo e forza ad un genere tra i più amati e diffusi in Italia.

FESTIVAL SUONI DELLA MURGIA
direzione artistica:
Luigi Bolognese +39 393 307 0001 – uarasoft@gmail.com
Comitato artistico:
Carlo Cardinale carlocard@proton.me
Maria Moramarco mariamoramarco@libero.it
organizzazione, logistica, pubblicità, promozione:
Luciano Bolognese +39 320 722 0383 – suonidellamurgia@gmail.com

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