lunedì, 23 Giugno , 2025
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Musica? Un festival? Carnevale di Matera sui ritmi giusti

E ne abbiamo avuto conferma nella serata del 28 febbraio con piazza san Giovanni che si è andata via via riempiendo con l’esibizione di tre formazioni che fanno musica popolare , legato alla tradizione ma con acuti originali che spaziano da temi scanzonati all’impegno sociale. E la sequenza di motivi, interpretazioni , armonia di strumenti e inviti a ballare ( tra pizziche e tarante) eseguiti da ScettaBand, Tarantica e Ragnatela Folk band hanno confermato che l’Associazione ” Cupa e Cupè” è sulla strada giusta per lavorare a un carnevale identitario, che porti a Matera un utile scambio di esperienze e tradizioni del Sud e del Mediterraneo. Saverio Pepe, con gli occhiali da saldatore o da Salvatore se preferite di Matera 2019, Sergio Palomba, Donato Loparco, Giuseppe Petragallo e altri che hanno lavorato in silenzio ”dietro le quinte” tra matinate no stop, allestimenti, diretti social e di piazza hanno il dovere di continuare anche dopo il mercoledì delle Ceneri per Matera e per quanti credono nel Carnevale come opportunità per rafforzare l’offerta turistica nei mesi morti, come gennaio e febbraio. Ma enti Locai e imprenditori devono mettere mano alla coscienza e al portafogli… La festa si può fare, tanto più – non dimentichiamolo- si tratta di una manifestazione che coinvolge anche maestranze e aziende locali. Se Francesco Altieri e Carlo Iuorno, che si sono occupati di suono e luci sono in postazione …beh, diamo atto che investire si può coinvolgendo risorse locali.

Musica, colori, manualità, artigianato, gastronomia sono il ”piatto forte del carnevale”. Ce lo hanno ricordato i tanti brani ascoltati : da ” Qua si campa d’aria” che fotografa tutto il disagio giovanile legato a precarietà del lavoro ed emigrazione a ” Nan è ggist ” datato 1978 con un omaggio al Sasso Rock di VIncenzo Giaculli, a Simm Comm che la dice tutta sulle ”speranze” che naufragano nel Mediterraneo o nelle nostre città. E poi tanta tradizione, ironia scanzonata come la ” Cerasa” e quel velo di mistero, curiosità che ghermisce quando passa ”Iatta nera”. Merito dei ScettaBand con Piernicola alla fisarmonica, Espedito Pozzuoli al tamburello e Rino Locantore voce e cupa cupa. Dei Tarantica, duo composto da Girolamo Schiuma, voce e fisarmonica e Anna Onorati, tamburi e voce e da altri musicisti. E poi la Ragnatela folk band, conosciuta anche fuori regione composta e guidata da Claudio Mola, voce e fisarmonica, Roberto Di Lecce, Damiano Niglio, Aris Volpe, Antonio Vitale, Giovanni Grilli, Antonello Gravela, Giulio Padula. Musica e danza con la pizzica che impazza, con le danzatrici Donisa Mazzoccoli e Maria Anna Nolè. Il ritmo di Cupa e Cupè continua https://giornalemio.it/cronaca/carnevale-a-matera-2025-al-via-gli-spettacoli-ma-la-parata-in-maschera-slitta-al-3-marzo/. Del resto Non è finita ancora, ricordando Peppino Persia e le sue arrembanti matinate, con tanto di brindisi finale e un beneagurante ” Tutti a casa”.

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