Se in quel centro dell’alto Basento giungono dalle contrade di Basilicata, Campania e Puglia e da ogni dove, dall’anno di grazia MCMLXXXIX, curiosi visitatori per rendere omaggio ai regnanti del Castello Fittipaldi- Antinori e e al primus dominus Guidone da Foresta, tanto merito ai custodi di quella storia. A cominciare dal sindaco ”feudatario” Gerardo Larocca e alla sua accogliente comunità che per tre giorni apre alla memoria del paese con le giornate medievali, che non si sono interrotte nemmeno durante il Covid…la peste di tre anni fa. Così tra stendardi, bandiere policrome, musiche cortigiane, tra strette e suggestive viuzze si apprezza l’opera degli artigiani del Medio Evo, che non fu di oscurantismo- come ripetono in maniera sbagliata luoghi comuni o quanti non hanno letto nulla di quel periodo.
E a Brindisi di Montagna, situato a 800 metri sul livello del mare e che conta 800 anime di fervore per aprirsi e accogliere visitatori e indurre i giovani a restare e a tornare, vien proprio voglia indossare un costume d’epoca di ricoprire un ruolo alla Corte d Guidone da Foresta. Musico, cartomante, calderaio, falconieri, soldato, ricamatrice, sellaio, cuoca, oste,cesellatore, coniatore, giullare, giocoliere e salendo di importanza… tesoriere, cerimoniere di corte, vescovo o feudatario. Un tuffo nel passato, per tre gioni dal 25 al 27 ottobre, con una visita narrata nell’antico maniero restaurato per incontrare Guidone e la sua corte, per rendergli omaggio come ha fatto una numerosa famiglia di Margherita di Savoia ( Foggia) che gli ha portato in dono 200 chili di ”oro bianco” il sale, ricevendo in cambio un invito a cena a corte.
E poi sapere della difesa del castello, con gl armigeri preparati a ogni evenienza, il maestro d’armi che illustra gli strumenti di difesa ( spade, asce, elmi, cotte metalliche che pesano 20 chili) e il Vescovo che illustra alla fioca luce di una stanza di ”sofferenze” epoca differenza e finalità delle Sante Inquisizioni romane e spagnola.Una stanza di tortura, con gli strumenti degli antichi egizi, assiri, greci tra pali, assi, gogna, corde, gabbie, garrota (usata fino agli Settanta in Spagna durante il Franchismo), marchi, fruste. Mancava il boia, ma lo spirito di quella oscura figura aleggiava in quei tristi ambienti. Figura che non è andata mai in pensione e che oggi, in vari Paesi, usa tecniche sofisticate per estorcere verità, informazioni. Ma il Medioevo è stato anche altro e gli spettacoli di intrattenimento in rima,acrobatici, di magia, fuoco e danza e musica ne sono stati la conferma.
Abbiamo incrociato anche narratori e buongustai lungo le stradine chissà, percorse da eredi di Cecco Angiolieri ” S’io fossi foco…” e da monaci creativi come Teofilo Folengo inventori del latino maccheronico, per un invito a gustare pane e podolica, salsiccia, pane e caciocavallo sciolto alla fiamma come un ”impiccato” e poi salumi, latticini, dolci, vino e rosoli, che hanno anticipato la cerimonia in piazza dell’Investitura. Nel segno di Guidone, difensore di Brindisi di Montagna, gemellata con la città greca di Kruja, come conferma una targa ricordo in via dei Crojesi, e di quello che con tanta passione il sindaco Gerardo Larocca che guida con altrettanto impegno l’Associazione dei comuni (Anci) di Basilicata.
” Le giornata medievali- dice Gerardo Larocca- sono una bella opportunità di crescita per la nostra comunità, perchè legata alla storia del nostro paese. Lo confermano l’aumento delle proposte di animazione e la presenza di laboratori e l”offerta dei prodotti tipici locali. Così è accaduto per miele, farina, salumi, latticini, carne, per fare un esempio, che vedono impegnati dei giovani. Si è creata una filiera e questo induce a restare e a contenere lo spopolamento, che coinvolge tanti comuni della Basilicata”. Un esempio di tenacia, di lungimiranza ( ricordiamo gli spettacoli estivi nella vicina Grancia della Storia Bandita incentrata sul brigantaggio) che fa garrire la bandiera con lo stemma su fondo azzurro rappresentato da due covoni di spighe di grano sormontati da una croce. Tornate Dame e Messeri, a piedi, in moto o in camper come abbiamo notato al parcheggio, per respirare atmosfere e semplicità di una comunità che guarda al futuro valorizzando il passato.
E spazio ai visitatori che torneranno…
