Chi si aspettava la crisi del settimo anno è rimasto deluso. “Quel Paese” è riuscito ad esorcizzare e superare (egregiamente) anche lo spauracchio che vuole, così per i matrimoni di tutto rispetto che per gli anni di vacche grasse e magre, una debacle proprio al giro di boa dei sette anni.
E invece a Quel Paese, o diciamolo chiaramente a CO-LO-BRA-RO scandito a chiare sillabe come ripetono ad alta voce i partecipanti alla manifestazione “Sogno di una notte a quel paese” a fine spettacolo per non portarsi dietro la jella, proprio quest’anno ha registrato un numero recor di presenze. Il record di questa edizione è stato raggiunto venerdì scorso con oltre 3000 presenze e ben sei rappresentazioni per le splendide viuzze dell’antico borgo. Dopo il pienone di Ferragosto, infatti, i visitatori continuano a crescere.
E se non ci siete stati, siete sempre in tempo per andare, anche perchè gli spettacoli continuano il martedì ed il venerdì dalle 18 alle 22.
“Sogno di una notte a quel paese”, insomma, in barba alla scaramanzia si conferma il macroattrattore turistico più amato di Basilicata.
Il percorso teatrale itinerante, voluto dal sindaco Andrea Bernardo e diretto da Giuseppe Ranoia, con il suo stuolo di masciare, fattucchiere, affascini, monachicchi, lupi mannari, morti parlanti, lampadari cadenti e … antropologi è pronto a far sognare ancora. Tutti i martedì e venerdì, fino al 1 settembre, uno spettacolo ogni ora, dalle ore 18 alle ore 22, accompagnerà i visitatori alla scoperta di un luogo ricco di storia e magia. L’evento, come consuetudine rinnovato rispetto alle precedenti edizioni, offre quattro percorsi: tutte tappe di un unico fantastico viaggio.
Si parte dal Percorso introduttivo con l’accoglienza presso il Palazzo delle Esposizioni/Infopoint. Prima, di varcare la soglia di accesso a “quel paese” è bene munirsi del “cingiok”, un potente anti-malocchio che tiene lontano la sfiga. Si è pronti per immergersi nel “Sogno di una notte a quel paese”. In maniera leggera si attinge a piene mani dagli scritti di Ernesto De Martino. Vicoli e piazzette del Borgo si animano di suggestive presenze, per raccontarvi storie di malocchio, fattucchiere e folletti.
Ma vale la pena soffermarsi anche sul Percorso Museale allestito all’interno del Palazzo delle Esposizioni. Insieme alla mostra fotografica “Con gli occhi della Memoria” di Franco Pinna, il fotografo che accompagnò De Martino nei suoi viaggi in Lucania, quest’anno è possibile ammirare in esposizione anche alcune tele di grandi maestri del calibro di Carlo Levi, Josè Ortega e Luigi Guerricchio.
E per concludere con gusto la visita a Colobraro c’è la sagra a base di piatti tipici e il mercatino dell’artigianato locale. Un viaggio tra “Magico e Fantastico” da vivere almeno una volta.

Giornalista freelance . Tra le collaborazioni, Il Quotidiano della Basilicata, Avvenire, Il Fenotipo (periodico dell’Avis Basilicata), Fermenti (periodico Diocesi di Tricarico), Infooggi.