Non solo John Elkann editore di Repubblica: Mark Zuckerberg di Facebook, Jeff Bezos editore del Washington Post, oggi presenti a Washington alla cerimonia di insediamento/ incoronazione di colui che con una arroganza esibita, oramai non sente nemmeno più il bisogno di nascondere dietro un velo di pudore la realtà (ovvero la regressione al feudalesimo della detenzione del potere). Perchè è lunga la lista dei miliardari, che prima sostenevano il miliardario Biden e ora il miliardario Trump, con una nonchalance da fare la giusta ombra sulla presunta illuminazione attribuita a qualcuno di loro. Insomma, quello dei miliardari è un partito diviso da molte correnti che però si presentano unite all’incasso. Esattamente come gli USA che solo apparentemente (o su dettagli) sembrano dividersi tra fazioni politiche diverse, ma alla fine chiunque viene eletto (dem o repubblicano) persegue un solo scopo, fare gli interessi propri e del proprio Paese. E’ la patria del capitalismo, bellezza. Ed è proprio in questi giorni che è Oxfam a certificare che, nel 2024, “la ricchezza dei miliardari è cresciuta, in termini reali, di 2.000 miliardi di dollari, pari a circa 5,7 miliardi di dollari al giorno, a un ritmo tre volte superiore rispetto all’anno precedente. Ogni settimana, in media, 4 nuovi miliardari”. Mentre, allo stesso tempo “il numero assoluto di individui che vivono sotto la soglia di povertà di 6,85 dollari al giorno è oggi lo stesso del 1990, poco più di 3,5 miliardi di persone e, alle tendenze attuali, ci vorrebbe più di un secolo per portare l’intera popolazione mondiale sopra tale soglia“. Solo in Italia, l’unico Paese europeo oggi alla corte di Trump, i poveri non sono rimasti quelli del 1990, ma sono aumentati. Come ogni anno, in occasione dell’apertura del meeting annuale del World Economic Forum che si svolge a Davos dal 20 al 24 gennaio 2025, OXFARM presenta un’analisi sullo stato delle disuguaglianze economiche e sociali nel mondo e in Italia. Una fotografia basata su un’accurata rielaborazione di dati rilasciati da autorevoli fonti (internazionali e nazionali) e sulle evidenze derivanti dal lavoro sul campo che viene svolto in 80 Paesi. Il rapporto “Disuguaglianza: povertà ingiusta e ricchezza immeritata”, evidenzia come la crescita della concentrazione della ricchezza non sia in molti casi frutto di merito, ma è ascrivibile a un sistema economico a ciò finalizzato con l’acuirsi dei divari economici e sociali che è il risultato di scelte politiche (riconoscimento e premialità per contesti ed individui che sono già avvantaggiati che accentuano le divergenze nelle traiettorie di benessere dei cittadini).
I DATI E IL CONTESTO INTERNAZIONALE:
Un quadro sempre più allarmante sta emergendo a livello globale: da un lato, miliardi di persone vivono in povertà, mentre, dall’altro, un numero ristretto di super-ricchi continua ad accumulare fortune a ritmi vertiginosi. Nel 2024 la ricchezza dei miliardari è cresciuta, in termini reali, di 2 mila miliardi di dollari, pari a circa 5,7 miliardi di dollari al giorno, a un ritmo tre volte superiore rispetto all’anno precedente. Ogni settimana, in media, sono nati 4 nuovi miliardari.
L’anno scorso la ricchezza dei 10 uomini più facoltosi al mondo è cresciuta, in media, di quasi 100 milioni di dollari al giorno. Qualora il 99% dei loro patrimoni “evaporasse” da un giorno all’altro, rimarrebbero comunque miliardari.
L’anno scorso prevedevamo la comparsa del primo trilionario entro un decennio, ma al tasso attuale di crescita della ricchezza estrema di trilionari ne avremmo cinque.
Il tasso di riduzione annua della povertà estrema (condizione in cui versa chi non dispone di risorse giornaliere superiori a 2,15 dollari) è in forte rallentamento. Senza una crescita più inclusiva l’obiettivo di eradicare la povertà entro il 2023 resta un miraggio.
Il numero assoluto di individui che vivono sotto la soglia di povertà di 6,85 dollari al giorno è oggi lo stesso del 1990, poco più di 3,5 miliardi di persone. Alle tendenze attuali, potrebbe volerci un secolo per riportare la popolazione del pianeta sopra tale soglia. “L’incapacità di contenere la concentrazione di ricchezza tende a consolidare il potere nelle mani di pochi e generare paperoni trilionari. – è il commento del nostro Direttore generale, Roberto Barbieri – Un’inversione di tendenza è necessaria, ma il contesto politico la complica. La precarizzazione economica e la marginalizzazione culturale di ampie fasce della popolazione favoriscono proposte politiche che creano artificiose contrapposizioni tra emarginati e si prodigano nell’imprenditoria della paura. Proposte politiche che si vanno radicando negli Stati Uniti, con la rielezione di Donald Trump, e nel vecchio continente volte a soddisfare obiettivi di identità più che raggiungere effettivi risultati economico-sociali a vantaggio dei propri sostenitori più vulnerabili. Una politica dell’identità che tiene insieme più interessi contrastanti, ma avvantaggia di fatto solo chi è già in posizioni di privilegio. Così, l’obiettivo di un’economia più inclusiva e una società più dinamica ed equa si allontana”. I DATI E IL CONTESTO ITALIANO: Le ultime stime disponibili, relative a metà del 2024, fotografano ampi squilibri nella distribuzione della ricchezza delle famiglie italiane: In Italia, a metà del 2024, il 10% più ricco dei nuclei familiari (titolare di quasi 3/5 della ricchezza netta del Paese) possedeva oltre 8 volte la ricchezza della metà più povera delle famiglie.
Il 5% più ricco delle famiglie italiane, titolare del 47,7% della ricchezza nazionale, possedeva quasi il 20% in più della ricchezza complessivamente detenuta dal 90% più povero.
La metà più povera delle famiglie italiane deteneva appena il 7,4% della ricchezza nazionale.
Con uno sguardo ancor più granulare, nel 2024 la ricchezza dei miliardari italiani è aumentata di 61,1 miliardi di euro – al ritmo di 166 milioni di euro al giorno – raggiungendo un valore complessivo di 272,5 miliardi di euro detenuto da 71 individui. L’ammontare permetterebbe di coprire l’intera superficie della città di Milano con banconote da 10 euro. Il 63% della ricchezza miliardaria in Italia è frutto di eredità.” (Fonte dei dati riportati: https://www.oxfamitalia.org/disuguaglianza-poverta-ingiusta-e-ricchezza-immeritata/)

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