lunedì, 14 Luglio , 2025
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Ma quali aziende snobbate a Milano? Mancavano le Istituzioni…

E infatti nemmeno l’ombra di rappresentati della politica istituzionale da Matera, sede del distretto del mobile imbottito. A raccontarcelo è Antonio Serravezza, una vita nel settore del mobile imbottito, che a Milano ancora una volta c’è stato per tutta la durate di quell’evento internazionale, che è il Salone del mobile. Quest’anno con una notevole ricaduta di immagine , di contenute e di contatti dopo il periodo da confinamento domiciliare o quasi, causato dalla pandemia da coronavirus. ” Chi ha lavorato per tempo – dice Serravezza- sul piano del marketing, delle proposte e dell’offerta ha avuto ritorni interessanti. Non importa se sei nella sezione est, nord, ha un stand da 100 o da 1000 metri quadrati. Conta farsi conoscere ed essere riconosciuti, con un percorso che si consolidata nel tempo. Piuttosto non abbiamo visto rappresentanti istituzionali e per Matera una vetrina come quella di Milano è una opportunità che andava colta. Ma serve cultura d’impresa, che nel turismo è importante. Piuttosto,e la cosa ha fatto piacere, sono venuti operatori economici della ristorazione che hanno completato immagine e offerta del made in Matera. Così si fa impresa e promozione”. Giriamo la segnalazione all’esercito nostrano del selfie, parafrasando il noto brano ”l’esercito del surf” degli anni Sessanta di Chaterine Spaak. A Milano hanno tirato fuori anche il ”fuori salone ” con allestimenti di taglio culturale che hanno colpito per originalità e proposte. E abbiamo riconosciuto quel Joseph Grima, che abbiamo visto all’opera per Matera capitale europea della cultura 2019. Altro amarcord per le istituzioni materane di una Fondazione, finora, silente.

IL COMMENTO DI SERRAVEZZA
Al contrario io, che ho vissuto tutta la manifestazione, asserisco il contrario perché è stata un grande successo per la maggior parte delle aziende dell’ imbottito materane. Non c’entra nulla la posizione dello stand espositivo ma il lavoro svolto precedentemente alla fiera. Chi ha già un nome sui mercati sia nazionali che internazionali e ha un’organizzazione strutturata alle spalle ha ricevuto il giusto risultato, oltre le aspettative. Il Salone di quest’anno è andato oltre le aspettative con oltre trecentomila visitatori, un numero inaspettato dopo tre anni di stop a causa della pandemia. Le proprie colpe non bisogna sfogarle sulle pagine di un quotidiano letto anche dai non addetti ai lavori ma bisogna riflettere e capire perché molti potenziali clienti non hanno visitato i loro stand anche se vicino ai servizi igienici ne si deve sfogare i propri problemi mascherandosi dietro le sigle di associazioni a cui fanno parte anche aziende che hanno raggiunto i propri obiettivi. Riflettere e lavorare con intelligenza manca un anno al prossimo Salone del Mobile di Milano

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