mercoledì, 26 Marzo , 2025
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Demeo all’ancora…Taranto e Matera per una Zes aeroportuale del Sud Est

La proposta provocazione, che seguono logica e cuore , è di quelle che richiedono buon senso e una collaborazione tra le regioni Basilicata e Puglia da riprendere e costruire. E l’iniziativa del presidente di Zona Franca Matera, alla vigilia del convegno di domani organizzato a Matera dal Confapi e da Ordine degli ingegneri su ‘’ Evoluzione e gestione dei porti’’, è quanto mai opportuna per far muovere progetti e ( chissà quando?) cantieri che dovrebbero rendere competitive le economie delle due regioni. Ma con la Basilicata, come ribadito più volte dalle associazioni imprenditoriali, poco competitiva con la Zes unica… per allettare gli imprenditori a investire dalle nostre parti. Altri ricorderanno i ritardi sulla piattaforma logistica, sul completamento della linea ferroviaria di Rfi di Trenitalia e l’assenza di un progetto di prolungamento della stessa (https://giornalemio.it/cronaca/linea-merci-per-mermec-a-jesce-e-chissa-che-si-ampli-progetto/ ) dalla stazione di La Martella alla rete Adriatica, collegando la Valbasento a Jesce e di qua a porti e aeroporti. Demeo è all’ancora nel porto di Taranto con una richiesta precisa che viene da un naviglio di piccola stazza che è la Zfm ed è come se Matera avesse un porto nella città dei due mari. Dibattito aperto…ma servono volontà, buon senso, cultura d’impresa e bracciate per nuotare al largo della competitività. Altrimenti continuerà a essere buio Fitto.

IL COMUNICATO STAMPA
Giampiero De Meo presidente Zona Franca propone la trasformazione dell’Autorità portuale di Taranto in Adsp dei due mari con la istituzione della Zes aero-portuale del sud est

In qualità di presidente ZFM ma ancor più nella veste di esperto in trasporti logistica e idrogeno, mi permetto di intervenire nel dibattito sulla governance delle Autorità portuali e sulle Zes in Puglia e Basilicata a partire dal mio intervento durante il convegno “Zes unica e zes portuale” organizzato da Confindustria Puglia nei giorni scorsi alla presenza dell’Ammiraglio Vincenzo Leone direttore marittimo di Puglia e Basilicata ionica, del Prof Ugo Patroni Griffi e del Presidente della Struttura di Missione Zes Unica Giosy Romano, dove ho ribadito la centralità e l’importanza della Valbasento e della Basilicata che rappresentano il retro porto e quindi costituiscono il sistema logistico del Porto di Taranto, diventato Autorità di sistema portuale, anche se con un unico porto, sicuramente in forza della sua centralità e strategicità militare nel Mar Ionio e nel Mediterraneo e della rilevante movimentazione merci e solo recentemente passeggeri, ma anche in considerazione del territorio economico marittimo e retro portuale più ampio che si estende dalla Basilicata al Salento. E’ necessario quindi conservare l’autonomia del Porto di Taranto unendola con Brindisi (riprendendo l’ipotesi della riforma portuale del 2017) Da qui la proposta inoltrata ai Presidenti Fitto Meloni Di Palma e delle Camere di Commercio, di una integrazione tra i porti di Taranto e Brindisi (Adsp dei Due Mari) funzionalmente complementari e autonomi rispetto a Bari e ai porti dell’Adriatico.
Conseguentemente in coerenza con il Piano Strategico Zes Unica generalista, di prossima attuazione con la pubblicazione del dpcm, e con la sottoscrizione imminente della convenzione tra Struttura di Missione e Regioni Basilicata, a cui seguirà la Puglia, istituire una Zes specialistica aeroportuale integrata di Terra d’Otranto o del Sud Est Italia, proietta verso il corridoio VIII (rete europea TEN T) con una grande area logistica doganale aeroportuale nella Valbasento inserita nell’accordo per lo sviluppo e la coesione sottoscritto tra il Presidente del Consiglio e il Presidente Bardi sotto il Ministero del presidente Fitto, collegata con “fast corridor” e integrata con l’Adsp dei due mari e dotata di unico piano regolatore portuale, regime autorizzatorio e bacino logistico occupazionale. Il modello sarebbe quello della Free zone di Tangeri in Mraocco, la cui piattaforma logistico produttiva si estende su una distanza di 70 km per lato, tanto quanto dista il porto di Taranto dalle aree produttive Valbasento-Matera-La Martella-Jesce-Paip.

In attesa dell’Agenzia centrale pubblica dei porti prevista dalla riforma portuale in considerazione delle attuali quindici Adsp, sul modello Enac degli aeroporti che dovrebbe svolgere oltre all’azione di regolamentazione, certificazione, vigilanza e controllo, come auspicato sin dal 2018 dal presidente Pierluigi Di Palma, quella di coordinamento dei porti privatizzati e di integrazione infrastrutturale tra porti e aeroporti, fattori strategici e decisivi affinchè ci possa essere una gestione efficiente, efficace e redditizia dei porti e un pieno utilizzo delle aree portuali e retroportuali e aeroportuali. E aspettando anche il progetto bandiera “Valli dell’Idrogeno” a regia regionale Basilicata e Puglia, finanziate rispettivamente con 10 milioni dal PNRR, da localizzare nei porti e nelle rispettive aree industriali. Da ZFMatera, “dry-port dello Ionio”, parte questo appello provocazione non solamente contro la Adsp Puglia unica e a difesa dell’autonomia di Taranto, ma come visione strategica complessiva per valorizzare le peculiarità di quella che fu Terra d’Otranto.

dr giampiero de meo

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