Pochi ricchi dagli interessi speculativi che determinano la politica dei governi, milioni di poveri e un ceto medio finito (se non tutto almeno in parte) sul marciapiede del degrado sociale. Il quadro del BelPaese, piaccia o no, è questo .Sintetizzando studi e rapporti periodici sull’argomento,affrontati dal Governo con la pratica dei bonus dall’importo risicato o da progetti slogan raggruppati nel comodo e inconcludente anglicismo del ”welfare”. E l’occasione per saperne di più, confrontarsi, è offerta dalla presentazione del libro di Pier Giorgio Ardeni ” Le classi sociali oggi In Italia”, Laterza editore, in programma venerdi 6 dicembre alle 17.00 presso il Centro Carlo Levi. Ne parlerà con l’autore il professor Michele Capriati dell’Università di Bari. I lavori, moderati dal collega Roberto Rizzo, saranno introdotti dal presidente del Centro Levi Ninì Zagaria e da Eustachio Nicoletti segretario provinciale dello Spi Cgil.
Sinossi da edizione Laterza
“Alla fine, il capitalismo maturo della globalizzazione è stato capace di traghettarci in un mondo dove le antiche divisioni di classe sono tornate a fare la differenza.
Esistono ancora le classi sociali in Italia? Esiste una borghesia e un proletariato o siamo diventati tutti ceto medio? E in che modo ceti e classi influiscono sulla crisi della democrazia e della rappresentanza?
Cinquant’anni fa Paolo Sylos Labini pubblicò il Saggio sulle classi sociali, un libro fondamentale che rivoluzionò l’idea stessa della struttura sociale italiana, mettendo in luce come negli anni del boom economico fosse nato un vasto ceto medio, non più proletario e non ancora borghese, ormai egemone. In questo mezzo secolo, nessuno è più tornato a indagare così in profondità la società e per molto tempo ci si è accontentati di dire che «le classi non ci sono più», che «la guerra di classe è finita» e perfino che «ora siamo tutti classe media».
Pier Giorgio Ardeni è ‘tornato sul luogo del delitto’ e riprende il lavoro di analisi laddove lo aveva lasciato Sylos Labini. Il risultato della sua ricerca descrive i cambiamenti intervenuti e come l’Italia intera è attraversata da differenze sociali che permangono forti e nette, che limitano la mobilità sociale, l’accesso all’istruzione, le possibilità e le opportunità. Certo, le classi non sono più quelle di un tempo perché sono mutate le professioni e gli stili di vita, ma esistono ancora, dopo che ci avevano convinto che in questa nostra società ‘liquida’ si fossero dissolte.
Queste pagine, seguendo passo passo come si è evoluta la struttura di classe in Italia e quantificando il peso dei vari strati e ceti nel mutare delle loro caratteristiche e composizione, vogliono mostrare come alle disuguaglianze nella distribuzione del reddito corrispondano differenze nella professione e nel titolo di studio e come la struttura sociale influisca ancora sui rapporti di potere. Il peso relativo delle classi è variato e con esso il loro peso ‘politico’, nei canali della rappresentanza. Un libro che vuole dimostrare come le classi esistano ancora, eccome, ed è da queste che bisogna ripartire per ripensare la crisi della democrazia e della rappresentanza.
L’AUTORE
“Pier Giorgio Ardeni è professore di Economia politica e dello sviluppo all’Università di Bologna. Studioso di economia dei Paesi in via di sviluppo, ha lavorato con organizzazioni internazionali in progetti di assistenza in Europa orientale, Africa e Asia ed è stato presidente dell’Istituto Cattaneo di Bologna. Ha scritto sulla storia dello sviluppo italiano, sulla grande emigrazione a cavallo del ventesimo secolo, sullo sviluppo capitalistico e sulle disuguaglianze economiche e sociali e i loro riflessi sulle dinamiche elettorali. Tra le sue più recenti pubblicazioni: Crisi, trasformazioni e i punti di svolta della storia (2019); Alla ricerca dello sviluppo. Un viaggio nell’economia dell’Italia unita (con M. Gallegati, 2022); Il ritorno della storia. La crisi ecologica, la pandemia e l’irruzione della natura (2022); La trappola dell’efficienza. Ripensare il capitalismo per uno sviluppo diverso (con M. Gallegati, 2024). Per Laterza è autore di Le radici del populismo. Disuguaglianze e consenso elettorale in Italia (2020).”