mercoledì, 9 Luglio , 2025
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Voci di donne, canto e controcanto, di Luciana Gallo

È in libreria da qualche settimana l’ultimo pregevole lavoro di Luciana Gallo, il bel libro edito da Edigrafema intitolato Voci di donne, canto e controcanto. La professoressa Gallo è poliedrica scrittrice, pedagogista, saggista, esperta di scrittura creativa e anche questa volta ci stupisce con questo originalissimo testo fuori dagli schemi. Innanzitutto c’è da ammirare come l’architettura del libro sia organizzata come un diagramma ad albero (o a directory, come si dice adesso), dove appunto dal ramo principale si dipartono tre ramificazioni – PARODO STASIMO ESODO -, due delle quali, simmetricamente, hanno ulteriori quattro caselle dipendenti, e ciascuna di esse, infine contiene due elementi che sono a loro volta simmetrici e si chiamano: “chi dicono che io sia” e “chi dico che io sia”. Insomma una edificazione del testo che rivela in pieno la forma mentis dell’autrice che ha consuetudine con la metodologia dello scrivere, con l’approccio scientifico e con la saggistica culturale e didattica. Si apprezza in questa costruzione il richiamo alla classicità quale schema di base del testo; la partizione dell’opera, infatti, rimanda direttamente allo spirito più autentico della tragedia greca che è quello delle contrapposizioni se non del conflitto; contrasto che si manifesta sia nella struttura – l’alternarsi di canto e controcanto -, e sia nel contenuto. Al “canto”, tradizionale espressione di un punto di vista prettamente maschile, Luciana Gallo oppone quale “controcanto” il punto di vista femminile, anzi della singola donna in questione, seguendo l’idea di cercare verità alternative alla narrazione ufficiale, con la geniale trovata di dar anacronistica voce alle dirette interessate. Gallo in questo testo realizza una suggestiva fusion tra approccio letterario e disciplinare scientifico, e offre a noi lettori ghiotta occasione per una rilettura speciale dei classici nel percorrere con lei queste pagine di coltissima analisi e critica letteraria. Fra le donne del controcanto troviamo le figure di Francesca da Rimini l’infedele, Didone la suicida, Cleopatra la lussuriosa; e di Elena di Troia la traditrice, la personificazione di una femminilità assoluta per la quale Goethe nel Faust coniò la definizione di eterno femminino. È emblematico che queste donne siano state collocate da Dante nel 5° canto dell’Inferno nel girone dei lussuriosi, e che in tale girone Dante vi ponga per lo più delle donne (!). Spicca fra le “voci” raccolte da Gallo quella di Eva, la disubbidiente, colei che pratica il rifiuto di essere ridotta a sola costola, con la sua rivendicazione di entità autonoma e capace di decidere; qui viene in mente quale chiosa spontanea la massima di GB Shaw secondo cui la disobbedienza è la più rara e coraggiosa delle virtù. “Voci di donne: canto e controcanto” è un libro che merita di essere letto non solo per la sua qualità letteraria, ma anche per il messaggio potente che trasmette. Luciana Gallo, facendo parlare figure femminili che appartengono alla sedimentata cultura comune, ci invita a riflettere sul ruolo delle donne nella società e sulla necessità di dare ascolto alle loro storie, rendendole protagoniste di un racconto collettivo che ci riguarda tutti. Un’opera imperdibile che va letta con attenzione, un personaggio alla volta, lasciandosi trasportare dalla curiosità di approfondire le letture suggerite in queste pagine che ci aiutano ad accrescere le conoscenze e ad aprire la mente.

 

 

 

 

 

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