Qualcuno, alle prese con le delizie dei dolciumi di piazza, liquiderebbe l’evento culturale del 27 ottobre, all’ex ospedale vecchio, ” Sono Eustachio Paolo Chita, ma mi chiamano Chitaridd…”, con uno stantio e seccato: ” Arret! Di nuovo”, accompagnato da uno scontato ” Lass perd! Lascia perdere…” . E invece no. Giuseppe Cotugno per la Pro Loco di Matera e Antonio Montemurro per Talia Teatro, che vengono da esperienze diverse, ma con un comune amore per l’identità e l’anima di Matera, qualunque siano le pagine della sua storia da sfogliare. Concetti che le ”spighe vacanti” e vaganti della cultura dell’apparire, continuano a ignorare per mediocrità, ignoranza e formazione e costituzione, Aspetto, quest’ultimo, che avrebbe fatto contento un studioso di criminologia come Cesare Lombroso, che di ” Chitaridd” si occupò eccome… Ma questo è un capitolo che meriterebbe un processo postumo, come quello di Diego Fabbri a Gesù. Nel caso di Eustachio Paolo Chita, come riporta la locandina, ” …fui assassino, ladro, malandrino, bandito, malfattore, manigoldo…” e dopo morto dichiarato ” brigante” c’è di che riflettere sui ”perchè?” e i ”Per come?” accumulò quella fama e in quale contesto maturò un destino partito dal Sasso Caveoso e finito tragicamente, per mano di altri sodali che spaziavano da Timmari a Matera, dopo uccisioni e rapine, nella grotta di contrada La Palomba che porta il suo nome. A parlarne, naturalmente, lo stesso ”Chitaridd” interpretato da Antonio Montemurro, che ha portato in scena quel personaggio nel 2019 con Talia teatro, insieme a Elisa Basile, Franco Burgi e Marco Floridia. Toccherà alla coppia di ”briganti del 2023” Giuseppe Cotugno e Martina Tinella, parlare di Brigantaggio e Briganti e a Rino Locantore, scettabbann per passione, intonare musiche e canti a tema. Se volete approfondire consigliamo le letture di ‘’ Chitaridd’’ di Niccolò De Ruggieri, edizioni Meta, i e ‘’ La leggenda del brigante Rubino’’ di Angelo Raffaele Rubino edizioni Giannatelli All’appuntamento del 27 ottobre si accede con un contributo minimo, a sostegno delle attività della Pro loco di 3 euro. Il disegno della locandina è di Pasquale Frisenda su ”gentile concessione” dell’associazione culturale Uaragniaun di Altamura ( Bari). E anche questo è un piccolo segnale di collaborazione tra realtà e città murgiana, dalla storia comune e in attesa di progetti concreti che possano coinvolgere comunità ed enti locali: dal turismo ai servizi alle infrastrutture.
