Tanta passione per gli studi e un sogno da giovane emigrante lucano del secolo scorso : realizzarsi in un settore stimolante come quello dello Spazio. E la conferma è venuta a Matera nel corso della presentazione , promossa dal circolo La Scaletta, del libro dello scrittore e giornalista Emilio Salierno, “La Luna respira” , incentrato sulla vita di Giovanni De Maria, lo scienziato lucano, originario di Tricarico ( Matera) che ai giovani ha fornito alcuni consigli per realizzarsi. ” Sacrificio, amore verso gli altri , applicazione continua. Non perdersi mai di coraggio-ha detto De Maria. E ricordarsi una cosa…sono nato a Tricarico”. Già Tricarico, paese natale di Rocco Scotellaro e di Rocco Mazzarone, di monsignor Raffaello Delle Nocche per citare alcuni che hanno lasciato una traccia e una eredità ai giovani. E De Maria continua a farlo con quel patrimonio di studi e di intuizioni davvero ragguardevole.
Sognare a occhi aperti, utilizzando al meglio potenzialità e tutte le risorse del pianeta Terra dopo averci messo passione, fantasia dopo averne manipolato mezzo secolo fa le pietre raccolte con il progetto Apollo della Nasa? E’ possibile e Giovanni De Maria, uno scienziato del secolo scorso, partito con tante speranze dalla natia Tricarico, raccogliendo consensi e successo negli Stati Uniti prima, in Italia poi e in altri contesti, ce ne dà conferma nel libro intervista del collega Emilio Salierno ” La Luna respira. Dialoghi a Monti con Giovanni De Maria”, edito da Rubbettino. E il ”professore” che nella lunga carriera, ha ricoperto cariche importanti in Università e Accademie e ricevuto attestazioni e onorificenze davvero notevoli non ha dubbi sulla fattibilità del progetto, fissando anche una possibile data per i primi insediamenti. ” Certo!Uno scenario possibilissimo- ha risposto lo scienziato lucano. Il Tremila mi sembra una buona data, ma sarebbe solo l’inizio della colonizzazione . Raggiungere la Luna fu un evento straordinario, ma viverci sarebbe qualcosa di grandioso. La Luna è indubbiamene una miniera di materie prime e che se le accaparrerà per primo avrà un grande vantaggio su tutti gli altri. Non va trascurato- aggiunge – l’aspetto militare da anni, ormai, i russi paventano un esercito per il Cosmo e altri Paesi si stanno attrezzando per apparati militari spaziali”. Un dato preoccupante da scenario di ” Guerre stellari”, spazio 2001 Odissea nello Spaziale”, Armageddon, Sunshine, Alien, Et, Pianeta Rosso e altri a metà tra esplorazioni, battaglie e altre dimensioni fino al Black Ole, oltrepassando il Buco Nero come le colonne d’Ercole della mitologia greca. Ma stiamo alla Luna, troppo preso accantonata, nonostante il professor De Maria avesse avuto il privilegio di studiare le rocce lunare, affidategli dalla Nasa, presso i laboratori dell’Università ”La Sapienza” di Roma.
E con un obiettivo riuscito: quello di estrarne ossigeno per respirare, vivere. Peccato che si sia perso tempo prezioso, preferendo concentrare l’attenzione su Marte ”Il pianeta Rosso”. E allora, con una Terra che sta ”divorando” risorse che non bastano per nutrire la popolazione, alle prese con l’inquinamento e con gli effetti spesso deleteri di un sistema economico globale che ha accentrato potere e risorse finanziarie nelle mani di pochi, non c’è che guardare alla Luna. L’imprenditore ”visionario” Elon Musk, che ha sostenuto insieme ad altri miliardari statunitensi la elezione a presidente di Donald Trump; ha ipotizzato la nascita di una megalopoli. E, naturalmente, rispetto ad altri privati è avvantaggiato per avere cospicui capitali da investire, navette per far la spola dalla Terra alla Luna e un sistema satellitare con tutta una serie di servizi a offrire sul mercato, Italia compresa come hanno confermato le interlocuzioni con il governo guidato da Giorgia Meloni. Quanto a noi e per quanto letto nella dettagliata e avvincente intervista di Emilio Salierno, a cavallo di due secoli o, meglio, tra una costellazione e l’altra, preferiremmo che a cominciare dagli Stati Uniti qualcuno dedicasse la prima città lunare, la Moon City, allo scienziato Giovanni De Maria. Gli spetta, per quanto ha fatto finora e continua a fare,avanti con l’età, incontrando gli studenti universitari. Si tratta di quelli romani. Peccato che non sia in Basilicata dove non c’è una facoltà dedicata, pur operando da 50 anni sulla murgia materana il Centro di geodesia spaziale dell’Asi ‘’ Giuseppe Colombo’’. Un paradosso, visto che si è preferito avviare la facoltà di medicina a numero chiuso, che può contare su risorse annuali per 5 milioni di euro per i prossimi 12 anni…Assenza di lungimiranza. E De Maria, incalzato da Emilio Salierno,che nel 1971 fu tra gli autori di un carro dedicato al Lem e al professore durante il carnevale di Tricarico, parla di un obiettivo ambizioso.
‘’ L’idea – afferma lo scienziato- è quello di un enorme impianto solare , da realizzare in Italia, magari proprio nella mia terra d’origine, la Basilicata, funzionale agli studi per la colonizzazione lunare. Un progetto che richiama le potentissime fornaci solari di Odeillo, sui Pirenei orientali, e di Tashkent in Uzbekistan, strutture utilizzare per ottenere informazioni sui fenomeni che avvengono ad altissime temperature e sui comportamenti dei materiali sottoposti ad ambienti estremi attraverso lo sfruttamento dei raggi solari’’. Un’idea gettata nel cosmo dell’inconcludenza di un Paese senza strategie industriali, meno che meno una piccola regione come la Basilicata, alle prese con tante vertenze sindacali e con una gestione delle risorse :dal petrolio all’acqua finita altrove. Per ora non è sulla Luna, ma con l’accentramento decisionale globalizzato nulla è da escludere. Forse ‘’Noi non ci saremo…’’ come recita una vecchia e nota canzone dei Nomadi. Ma resta la serietà degli studi di Giovanni De Maria, partito un giorno con un nave da Napoli, con il papà ‘’Don Mimi’’ che non può che constatare come ‘’Un padre che ama i figli può solo vederli andar via…’’ Ma che un giorno tornano e con una esperienza unica, dopo una borsa di studi come quella Fullbright nonostante la allettante proposta di Enrico Mattei di lavorare con l’Agip a ‘’Metanopoli’’ di San Donato Milanese. Meglio gli States come racconta il giovane Giovanni, preso in seria considerazione da Mark Inghram in quel laboratorio per lo studio di meteoriti a Chicago, e con la possibilità di saperne di più su uno scenziato come Enrico Fermi, accolto negli Stati Uniti a causa delle leggi razziali emesse da Benito Mussolini. E qui , dalla consorte del grande fisico italiano, Laura Capon, che il duce aveva sciorinato un blocchetto di assegni in bianco…perché Fermi continuasse a fare ricerca in Italia. Uno dei tanti ‘’ragazzi’’ di via Panisperna che avevano fatto sognare l’Italia imperiale di quegli anni. Ma gli Stati Uniti sono un grande Paese che ragiona in grande, che accoglie tutti, almeno fino a ieri… E ricercatori dalla storia davvero unica e interessante, come Bruno De Finetti , un matematico e statistico impegnato, uno ‘’scienziato sociale’’,di origine austriaca, autore del ‘’ Manifesto di battaglia contro il culto dell’imbecillità’’. Tema attuale con l’avvento dei social, opportunisti, ignoranti, mediocri, sicofanti, leccapiedi, insipienti che popolano le stanze del potere arrecando danni alla verità e alle scienze esatte. E poi lo studioso indiano delle ‘’stelle nane’’ Subrahmanyan Chendrasekhar, premio Nobel per la fisica nel 1983, sottovalutato per teorie e studi che alla fine si affermeranno. Forse un predestinato,visto che ‘’ Chendra’’ significa Luna.
Nel 1960 il ritorno di De Maria a ‘’La Sapienza’’, come assistente di chimica a La Sapienza, e dove grazie a un altro lucano – Biagio Pesce – attivò il laboratorio di spettrometria che sarà il preludio per quello che farà dopo, e in esclusiva, senza averne fatto richiesta, con lo studio delle pietre lunari portate a terra dagli astronauti della missione Apollo 11. Non ci addentriamo nei particolari, perché è bene che lo scopra il lettore. Un accenno infine alla famiglia del professore, tutto casa e laboratorio fino a tardi, ma che trovò tempo per corteggiare la bella Mella che somigliava tanto alla nota attrice Claudia Cardinale. Una bella storia quella di Giovanni De Maria, che ci ha parlato del ‘’respiro’’ della Luna.
