domenica, 16 Marzo , 2025
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Sportelli lucani…negli scatti della memoria di due “Fontanieri”

E l’accostamento, nel solco dei ricordi, ci è venuto immediato all’annuncio dei fotografi materani Pietro L’Annunziata e Michele Morelli, di una mostra dedicata agli sportelli in ghisa dell’Ente autonomo acquedotto pugliese che custodivano i contatori e altre simboli dell’erogazioni idrica. A occuparsene nella gestione periodica, e per una stagione della Prima Repubblica, anche delle letture per i consumi, erano i ‘fontanieri’. Figure manutentive, che in città si spostavano in bici, sul motocarro e più avanti in auto, con l’immancabile chiave inglese, a becco di pappagallo o con l’immancabile dotazione ”stoppa idraulica ” , la canapa per sigillare i raccordi. E loro con la chiave triangolare o esagonale aprivano quegli sportelli. Gli scatti di Pietro e Michele, presi in giro un po’ ovunque, aprono alla memoria del passato come le fontanine in ghisa rimaste nei rioni Sassi, ma che hanno bisogno di una manutenzione continua. L’auspicio è che la mostra, allo studio Arti Visive, in programma da sabato 23 marzo, venga visitata dagli amministratori locali affinchè aprano lo sportello della manutenzione e del decoro urbano.

SPORTELLI LUCANI E.A.A.P.: spazi per la memoria dell’acqua.
Impressioni fotografiche
di Pietro L’Annunziata e Michele Morelli

Che cosa può fare una fotografia per scrivere pezzi di memoria? Immobilizzare gli attimi? poetizzarli? cogliere sfumature difficili o molto facili?
Fa tutto questo, e naturalmente si fa documento, traccia e prospettiva.
Ma le foto di artisti sensibili riescono in uno slancio in più: offrono la contezza dell’immateriale nella pura materialità.
Che significa?! Significa che suggeriscono riflessioni, stimolano visioni, ci permettono di riconoscerci e disconoscerci.
In questa esposizione di scatti “banalisti”, tanto intrisi di quotidiano che, a colpo d’occhio, quasi ti chiedi dove sia la foto, Pietro l’Annunziata e Michele Morelli ci assegnano il tema del tempo che pedala, tra salite e discese; il tema dell’acqua che scorre silenziosa nei circuiti limitati delle esigenze urbane; il tema della cura degli spazi comuni ancora persistente quantunque essi siano apparentemente vacui; il tema della cromia come gusto dell’ordine (o del caos); il tema di una macchina fotografica che ha il cuore prim’ancora che l’occhio.
Questa mostra è uno scatto d’arte pura, ma profondamente dialogica.
In maniera naturale ha sposato il focus del progetto Segni delle Memorie Recenti, rafforzando l’idea del solco da tracciare per convergere entro un unico grande progetto culturale: quello della cura sociale come antidoto all’affanno del vivere quotidiano. Se siamo in slalom continuo tra mille spinose questioni, la cura, coniugata nelle sue mille forme di cura, è via maestra per recuperare tutti gli attimi imprescindibili di serena felicità.
In mostra presso Arti Visive Gallery dal 23 marzo al 7 aprile 2024, inaugurazione ore 19.

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