E’ nota come la legge dei 100 miliardi delle vecchie lire, la 771/86 quella dei piani biennali, che consentì di avviare il piano di recupero, riuso di gran parte del patrimonio edilizio e rifare la rete dei servizi. Nell’anno del trentennale dell’iscrizione degli antichi rioni di tufo e del parco rupestre (al momento non è stato reso noto alcun programma) tra i beni dell’Umanità, la pubblicazione da parte della ‘’benemerita’’ Associazione Energheia di quel lavoro in formato digitale, rappresenta una ulteriore opportunità per riflettere su quanto è stato fatto, rimasto incompiuto , per mediocrità, ignoranza, omissioni… . La pubblicazione fa riferimento al programma di attuazione della legge del biennio 1986-1987 con i contributi di Luigi Acito, Leonardo Cuoco, Tommaso Giuralongo, Renato Lamacchia, Lorenzo Rota. Buona lettura con i files riportati sul sito www.energheia.org
LA PRESENTAZIONE
Un Opuscolo pubblicato dalla Camera di Commercio nel 1987, dove diversi autori illustrano le modalità e i settori che saranno oggetto di intervento con la Legge 771.
Ecco quanto scriveva, nella premessa l’Amministrazione Comunale dell’epoca.
“Il Comune di Matera, con il presente schema di programma, avvia la fase dì attuazione del progetto di conservazione e recupero architettonico, urbanistico, ambientale ed economico dei Rioni Sassi, e di salvaguardia del prospiciente altipiano murgico, sancito dalla legge 771/’86 come progetto di preminente interesse nazionale.
A 35 anni dalla prima legge speciale finalizzata al risanamento dei Rioni Sassi, e dalla ricca stagione di scoperte, ricerche, studi ed interventi di cui essa fu prodotto e promozione, il Comune di Matera si accinge a porre in essere con il presente «Programma biennale» il primo organico intervento di recupero e rivitalizzazione dei suoi antichi Rioni.
Lo fa con la consapevolezza delle grandi responsabilità che le scelte dell’oggi assumono, dovendosi misurare con quei problemi che allora furono sollevati e approfonditi, ma non portati a definitiva soluzione.
Oggi, la maturazione della coscienza collettiva innanzitutto, la sempre più puntuale definizione di metodi e regole di intervento nei centri storici ed alcune esperienze condotte a termine nel Meridione, consentono comunque all’Amministrazione Comunale di procedere nelle sue scelte con la forza e la razionalità necessarie ad avviare, in termini positivi, il processo di recupero alla città dei Rioni Sassi.
L’Amministrazione Comunale di Matera, assumendosi in pieno e direttamente la responsabilità di mettere in essere le azioni previste dalla legge 77/’86, è pervenuta a questo primo appuntamento di legge accettando fino in fondo la sfida che si gioca oggi, non solo a Matera, ma in tutto il Meridione, sulle possibilità che le Istituzioni, liberate dai vincoli di tutela esterni, non siano nelle condizioni di esprimere con le proprie forze ruoli di protagonismo ed esercizio efficiente di questi ruoli.
L’Amministrazione Comunale di Matera sottolinea che questo percorso, ispirato ai valori della autonomia, non è stato scelto senza ostacoli e senza preoccupazione, e richiama l’attenzione delle forze politiche e della popolazione materana, ad assumere piena consapevolezza che le condizioni di successo dell’operazione Sassi sono in gran parte legate alla partecipazione attiva ed alla mobilitazione di tutte le componenti della società materana.
L’Amministrazione Comunale di Matera, rifiutando una logica tecnocratica, ritiene che «modelli» e «piani» siano sottoposti fin dalle fasi iniziali al confronto con tutte le componenti della società materana, perché a queste, in ultima analisi, spetta il compito di gestire il sistema dei «beni» recuperati”.