Una lettura perfetta per oggi, 25 novembre, ma non solo? In questa epoca in cui un ministro dell’istruzione disconosce il patriarcato come humus culturale del femminicidio e ne indica a latere l’immigrazione clandestina come causa, proprio in occasione della presentazione di una Fondazione dedicata ad una ragazza italiana uccisa dal fidanzato italiano? Lo è sicuramente “Afrodite – La verità della dea” di Mariangela Galatea Vaglio (Giunti editore -edizione 2024- pag 288) in cui leggende, miti tramandati di voce in voce, di pagina in pagina vengono usate dall’autrice in modo intelligente per rilanciare una riflessione sul ruolo della donna, su quell’aver relegato in un ruolo secondario metà dell’umanità, per mantenere il potere in mani maschili. Afrodite/Inanna/Venere dalle pagine del libro di Vaglio racconta e rende palese un conflitto da allora mai sopito, come la cronaca dei nostri tempi ci riporta amaramente, e quante intelligenze e capacità oscurate nei secoli dei secoli in nome e per conto di quel patriarcato che si vorrebbe ora sminuire. Un libro gradevole e ironico, pur nel suo essere preziosa occasione di riflessione su un tema importante, che restituisce un ritratto inedito della dea dell’amore così diverso da come i “maschi” l’hanno tramandata: “una dea che non vive, non agisce, non crea…al massimo suscita qualche succoso pettegolezzo per la sua condotta licenziosa…ma sostanzialmente una una entità inoffensiva, superficiale, ruffiana...”. E dalla narrazione, che emerge dal brillante lavoro di Vaglio, della sua evoluzione da figlia di Ananke, alla Mesopotamia, agli amori per Efesto, Ares, Hermes e l’umano Anchise, con il concepimento di Enea, sino al suo essere Venere nel nostro Lazio, emerge la verità su ciò che questa divinità è stata realmente. E dalle parole che, nel libro essa rivolge ad Elena di Troia: “A noi donne questo viene insegnato, fin da piccole. Ci convincono che il nostro desiderio non sia importante, che siamo fatte solo per rispondere a quelli degli altri. Dei nostri uomini, mariti, amanti, dei figli. Su questo viene basato l’ordine della società, su questo le civiltà si reggono: sul fatto che noi donne siamo docili e rinunciamo a essere noi stesse.” si comprendere come lo spazio tempo che ci divide da allora non sia affatto sufficiente ad operare una significativa modifica in positivo.
Mariangela Galatea Vaglio (Trieste, 1972) “vive e lavora a Venezia. Docente, giornalista, autrice di racconti e saggi storici, cura la pagina Facebook Pillole di Storia, seguita da circa cinquantamila persone, e il blog Il nuovo mondo di Galatea, con cinque milioni di visitatori. Tra i suoi volumi di maggior successo: Didone, per esempio (Ultra, 2014), Socrate, per esempio (Ultra, 2018), Teodora, la figlia del circo (Sonzogno, 2018), Cesare, l’uomo che ha reso grande Roma (Giunti, 2020), Teodora, i demoni del potere (Piemme, 2022). Ha firmato inoltre L’italiano è bello (Sonzogno, 2017), una guida divulgativa della lingua italiana.” (biografia tratta dalla pagina di Giunti editore)
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