venerdì, 18 Aprile , 2025
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Quando le dittature serrano i cuori… Altro libro di Stefano Bisi

L’80^ anniversario della ricorrenza della ‘’Liberazione’’ è il prossimo 25 aprile… e lavori di ricerca, perché di questo si tratta, come “ Le dittature serrano i cuori “ (Betti editore) del giornalista Stefano Bisi sull’eccidio nero della notte dell’Apocalisse, come la definì Vasco Pratolini, che colpì 100 anni fa esponenti di rilievo del Grande Oriente d’Italia, non possono che contribuire a tenere alta l’attenzione sulla memoria e sulla storia del nostro Paese. Tema attuale con le derive autoritarie, insofferenti del rispetto dei diritti e della libertà di pensiero dei popoli, che intaccano – purtroppo- Nazioni dalla tradizione democratica, con una ‘’Carta’’ costituzionale che è forte se consente a tutti, senza pregiudizio alcuno, di contribuire alla crescita del proprio Paese. E l’Italia, che con l’avvento del Fascismo, ha visto cancellare fisicamente quanto aveva conquistato dal Risorgimento in poi e poi recuperato , a prezzo di tante vite con la Resistenza e l’apporto di forze alleate, non può dimenticare quanto accaduto per il Grande Oriente d’Italia. La sinossi del libro sintetizza quanto accadde . Una descrizione più ampia sul sito web del Grande Oriente con un articolo di Antonio Emanuele Piedimonte https://www.grandeoriente.it/squadristi-a-caccia-di-massoni-un-libro-ricorda-leccidio-nero-della-notte-dellapocalisse-corriere-irpinia/

LA SINOSSI DEL LIBRO
Le strade centrali delle città furono sgombrate a colpi di manganello; i caffè chiusi, i teatri invasi, le rappresentazioni sospese. […] Questo a poca distanza dalla prefettura, dalla questura e dal comando dei carabinieri. I tutori dell’ordine brillarono sempre per la loro assenza”
Al cimitero di Trespiano sulla tomba di Giovanni Becciolini è scritto: “Ucciso nell’adempimento di un alto dovere di fraterna solidarietà in un triste ritorno di oscura barbarie da questa tomba che ne racchiude le spoglie mortali ammonisce i viventi che le dittature serrano i cuori ad ogni nobile sentimento e che solo nella libertà e la serenità e la gioia del vivere la certezza nel divenire delle genti”.
Becciolini era repubblicano, massone e antifascista e venne trucidato a Firenze nella “Notte di San Bartolomeo” il 3 ottobre del 1925.
La sua vicenda umana ha segnato in maniera profonda la moglie Vincenza Di Mauro e il figlio Bruno, costretti a fuggire dall’Italia e a rifugiarsi in Francia e in Svizzera. Le loro vite sono un romanzo, “il Romanzo dei Becciolini”.
Il 2025 è l’anno del centenario di quella notte dell’Apocalisse, come la definì Vasco Pratolini, in cui vennero colpiti a morte anche l’avvocato Gustavo Console, l’imprenditore Gaetano Pilati e quattro operai di cui non si conoscono neppure i nomi. Ricordare quello che avvenne serve per non dimenticare.

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