…una colonna finta, dipinta sotto a un capitello? E tracce di un finto fondale che riproduceva un giardino, nel solco della tradizione baroccheggiante di quella tecnica, suggestiva, immaginifica, da colpo d’occhio o tromp d’oeil come si dice in francese, che è il ”quadraturismo”? A rivelarcelo, a margine della prima giornata dell’8° Convegno internazionale di Studi ”Ingannare l’occhio a maraviglia. Quadraturismo e grande decorazione” , l’architetto Paolo Emilio Stasi, presidente del circolo ”La Scaletta” che ha promosso e organizzato l’evento con Ateneo di Basilicata e Istituto centrale del restauro. Ricordi della prima Repubblica, che si avvicinano al mezzo secolo di narrazione, quando i rioni Sassi erano in stato di abbandono e Palazzo Pomarici, noto come il Palazzo delle 100 stanze, era stato abbondantemente depredato e versava in stato di grado. ” Avevo monitorato quell’antico palazzo nobiliare della Civita – ricorda Stasi- perchè stavo preparando la tesi di laurea sul tema ” Proposta di restauro nel versante su della Civita dei Sassi di Matera”. Mi accorsi di quell’affresco e mi colpì per la fattura, le prospettive che invitavano a lanciare l’occhio in profondità. Come le suggestioni create da una finta lanterna dipinta sulla volta.
Peccato che quei segni del passato siano stati cancellati. Il convegno internazionale di Matera è una opportunità, per lavorare insieme ad altri soggetti del territorio, a cercare, censire dipinti di quell’epoca. E questo per conoscenza, ricerca e attivare itinerari turistico culturali sui quali Matera, in primis, e la Basilicata devono puntare, per un turismo di qualità in grado di apprezzare e valorizzare la memoria del passato”. Parole e progetto assennati, che dovrebbero diventare programma per enti e associazioni. Le sagre e i mercatini vanno bene, ma di contorno a una offerta turistica che deve puntare sulla cultura. Nel frattempo visitate pure Palazzo Pomarici, che ospita collezioni e mostre sulla cultura contemporanea. Chissà che il colpo d’occhio non riporti alla luce segni del passato.
LA NOTA DI PRESENTAZIONE DEL CONVEGNO
8° Convegno internazionale di Studi
Ingannare l’occhio a maraviglia. Quadraturismo e grande decorazione
4-6 ottobre 2023
Aula Magna Campus Universitario Unibas
Matera – Via Lanera 20
L’Università degli studi della Basilicata (Unibas) con l’Istituto Centrale del Restauro (Icr) ed il Circolo culturale La Scaletta, hanno promosso l’VIII Convegno Internazionale: “Ingannare l’occhio a maraviglia. Quadraturismo e grande decorazione”.
L’ottava edizione dei Convegni Internazionali di Studi dedicati al quadraturismo curato da Elisa Acanfora, docente del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo dell’Unibas, sarà ospitata a Matera dal 4-6 ottobre 2023 nell’Aula Magna del Campus dell’Università della Basilicata, in via Lanera 20.
Il convegno sarà articolato in quattro topic dedicate al Quadraturismo e alla grande decorazione, focalizzate rispettivamente su: 1. Italia settentrionale e centrale, 2. Italia meridionale e isole, 3. Italia ed Europa (secc. XVI-XX), 4. Conservazione e tutela degli apparati decorativi.
Il Quadraturismo è un genere pittorico che consiste nella realizzazione di architetture dipinte (quadrature) all’interno di un’intelaiatura prospettica.
Nelle definizioni di Andrea Pozzo (“congiungere il finto col vero”, “ingannano l’occhio a maraviglia”) così ben sintetizzato, il macrotema dell’illusionismo architettonico, che dialoga con le forme, le tradizioni e le diverse tecniche (tra cui lo stucco) della grande decorazione particolarmente in voga nei secoli XVII e XVIII, viene indagato in questa occasione lungo le linee delle peculiarità territoriali, delle specificità della committenza e delle consuetudini delle botteghe nei diversi centri artistici. Declinazioni territoriali e finanche locali che colloquiano in un ambito di diffusione che assume nell’ancien régime connotazioni europee e anche extraeuropee.
Ospitato in un contesto meridionale di riconosciuto prestigio internazionale, qual è la città Unesco di Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, il convegno vuole illuminare anche il patrimonio meno noto delle regioni del Sud Italia, per le quali la fortuna critica sul tema del Quadraturismo è innegabilmente più recente e meno radicata.
Raccogliendo il testimone dell’ultimo simposio tenutosi a Varese, il convegno intende inoltre proseguire l’indagine sul tema del Quadraturismo ‘revivalista’ che giunge fino al Novecento, secondo orientamenti neobarocchi e neorococò in bilico tra continuità e re-invenzione.
Uno spazio apposito viene dato infine alle questioni della tutela e del restauro, come chiusura significativa di un convegno che si proietta sulle identità dei territori e sulla salvaguardia dei loro patrimoni.
“Siamo felicissimi di aver potuto dare il nostro contributo a questo importante convegno di studi internazionale – sottolinea il Presidente del Circolo La Scaletta, Paolo Emilio Stasi -. L’iniziativa ci ha permesso di consolidare il nostro rapporto con l’Università della Basilicata e con l’Istituto del Restauro con cui speriamo di poter presto dar vita a nuove iniziative”.
