La storia di quella colonia agricola, nel territorio di Pisticci, è segnata dalla presenza e dal passaggio di decine di deportati politici durante il regime fascista e di profughi dopo l’esodo dalle regioni giuliana e dalmata nell’immediato dopoguerra, dopo l’incalzare delle truppe titine che fecero pagare il conto agli italiani delle terre irredente dopo l’Armistizio del 21 settembre 1943. E la giornata della Memoria e del Ricordo, come scrive il collega e storico locale Giuseppe Coniglio , è l’occasione per raccontare e non dimenticare, soprattutto per le giovani generazioni, spesso disorientate da tentativi subdoli o palese di forzare o alterare la storia e di attenuare contenuti e garanzie della Costituzione della Repubblica Italiana. E allora conoscere le storie di quanti sono passati tra stenti, sacrifici, speranze dalla colonia agricola è un contributo a tramandare la memoria, con l’auspicio che quella struttura possa diventare a tempo pieno luogo di confronto sui temi di pace, fratellanza e rispetto delle libertà
Giorni della Memoria e del Ricordo 17 gennaio e 10 febbraio
PISTICCI. Uniti sotto un’unica bandiera, quella della pace, libertà e democrazia fra i popoli. Giornata della memoria e ricordo con l’obiettivo di esaltare questi ed altri valori e rimuovere gli ostacoli che ancora permangono di ordine politico ed ideologico nonché i vincoli cronologici imposti dalle date canonizzate. L’iniziativa è di un consorzio di associazioni locali (La Pacchianella, Unitre di Marconia e Pisticci, Fidapa, oltre alla V classe del Liceo Classico di Pisticci e il comune). L’evento previsto per il giorno 10 febbraio ore 17,30 presso la sala consiliare, si aprirà con le relazioni e ricerche degli studenti sulla Shoà e Foibe ed i contributi di Dino D’Angella e Giuseppe Coniglio. Come è noto, la Colonia di Pisticci fu sede di ben sei centri di confino coatto a partire da quello riservato ai cento soldati austriaci prigionieri della Grande Guerra (1917) impegnati per lavori agricoli, e quindi 159 internati e comuni al Pisticci Centro, 400 nella azienda prigione agricola del bonificatore Eugenio Parrini, 800 deportati politici di vari stati europei e quindi circa 900 profughi da Cassino e Lazio durante i bombardamenti del 1944. La Colonia Confinaria di Pisticci è considerata la prima di terraferma e la più grande di estensione. Vi transitarono, tra gli altri, l’antifascista toscano e pisticcese di adozione Roberto Ponticelli, dentista, che ha il primato di ave sperimentato ben sei campi di prigionia, a Nantes, Fossoli, Carpi, Firenze, Pisticci e Mauthausen dove si distinse per il costante impego di solidarietà a favore dei compagni di pena. Fu fra gli ultimi a lasciare il lager ed a fare ritorno nel suo paese. Sul fronte opposto si colloca la figura del col. e sindaco di Pisticci Antonio Pelazzi. Già eroe e pluridecorato nella prima guerra mondiale. Volontario sul fronte slavo si consegnò al nemico conseguendo la liberazione di sette suoi soldati. Spazio poi anche musica con esibizione del coro studentesco e della cantante Rossella Leone. Il convegno, moderatrice Liliana Falotico si chiuderà con gli interventi del sindaco Domenico Albano, dirigente scolastica Cristalla Mezzapesa, e per le associazioni Pinuccio Adduci, Giuseppina Lo Massaro, Mariarosa Gioia, Maria Regina.
