Quando si hanno pazienza, passione e tanta voglia di fare per una Basilicata dalle mille risorse e con una storia millenaria da rileggere, mettere in scena e ‘animare” e ”rianimare” le tante comunità che vivono tutti i giorni gli effetti dello spopolamento e della perdita del proprio futuro, i giovani, e allora non si può che ringraziare sensibilità e costanza di persone come Giuseppe Ranoia, che ci credono, e sono di stimolo per le comunità locali. Lo ha fatto a Metaponto di Bernalda, a Miglionico, a Colobraro e ora a Noepoli, con l’evento teatrale ” Noja XV” l’antico nome di Noepoli che , guarda caso, è un po’ la matrice del suo cognome: Ranoia. La ”J” è saltata, ma una ricerca ”araldica” potrebbe contribuire a sciogliere l’interrogativo, forse legato a una casata spagnola, aragonese. Divagazioni a parte. C’è un nuovo lavoro che può contribuire e non poco a ”catalizzare” l’attenzione delle comunità locali, di appassionati e turisti, su una memoria comune del passato: quella del XV secolo e dintorni dell’area del Pollino, lavorando sulle fonti. Si chiama “NOJA XV – Il Sogno di uno Stato alle pendici del Pollino” l’evento teatrale che sarà realizzato nel borgo antico di Noepoli (Potenza ) il 27 luglio, il 20 agosto e il19 ottobre 2024, su iniziativa dell’ Amministrazione comunale e dell’Associazione Ensemble teatro instabile di Montalbano Jonico ( Matera). Programma e obiettivi dell’evento , un viaggio teatrale tra emozioni e sorrisi attraverso alcuni episodi della storia medievale di Noepoli, sono stati illustrati oggi a Matera nel corso di una conferenza stampa dal direttore artistico e attore Giuseppe Ranoia, dal sindaco di Noepoli Giuseppe Valicenti e dall’assessore alla Cultura Maria Grazia Basciano. Questi ultimi medici di professione, in campi diversi, entusiasti della terapia inclusiva messa in campo con il progetto culturale finanziato con risorse del Gal ” La Cittadella del Sapere” durante la gestione del Comune, affidata al commissario prefettizio Alberico Gentile. Una “prima volta” per la comunità locale, che con questa iniziativa, vuole dimostrare a sè stessa che si può cominciare a voltare pagina, per affrontare con spirito costruttivo i tanti problemi del territorio (spopolamento, taglio dei servizi, infrastrutture ecc) mettendoci faccia, anima e braccia.
Per molti è la prima volta ma nessuno si sta tirando indietro. Anzi. Si danno da fare anche gli operatori economici.Da cosa può nascere cosa con i vestiti tradizionali cuciti in loco e con una moneta coniata per l’occasione ispirata alla figura di un Sant’Uomo ” Jacoviello”. Uno dei tanti, come ha ricordato Giuseppe Ranoia, uomini che trovavano nella preghiera e nel buon esempio nel dedicarsi agli altri una ragione di vita. Anacoreti del passato, come ce n’erano nelle grotte della Murgia materana e nella civiltà millenaria dei rioni Sassi.
E’ la storia della Basilicata, crocevia di popoli di ogni epoca e anche di famiglie, come i Sanseverino, che figurano in storie e congiure di potere per il potere del XV Secolo da Noepoli a Miglionico (1485). L’associazione Ensemble teatro instabile ha creato un percorso teatralizzato itinerante nel borgo antico di Noepoli, valorizzando un episodio occorso nel 1405 e che diede il via a quello che alcuni storici(Raffaele Giura Longo) hanno chiamato “Lo Stato di Noja”. E Noja, l’antico nome di Noepoli, feudo di Roberto il Guiscardo, nel XV secolo divenne un centro strategico nella valle del Sarmento. Come premio alla sua neutralità nella rivolta feudale dei Sanseverino contro la corona, rappresentata da re Ladislao D’Angiò Durazzo detto ”Il Magnanimo”, la città entrò nel demanio regio, ebbe delle concessioni e l’abitato venne fortificato con la costruzione di un castello. Oggi quel sogno di uno Stato alle Pendici del Pollino ritorno, tra impegno e un pizzico di goliardia, come quella che Giuseppe Ranoia, autore di testi e musica, attribuisce a un personaggio dell’epoca che la dice lunga sulle mancate rivoluzioni di Basilicata, aldilà delle sommosse per le tasse sul pane, delle stagioni del Brigantaggio, per la Liberazione e contro il nucleare. ‘’ Mio duce, questi han faccia di pane e salsiccia o di sana e gustosa focaccia- ripete il personaggio. Credo che questi homini sien qui non per la gloria o per la libertà ma perché ne lo feudo di Basilicata, e questa è l’assurdità, le rivoluzioni e la cultura, han successo – ahimè tapino – solo se si finisce sempre a tarallucci e vino’’. Aggiungiamo anche olio, salsiccia e castagne (in autunno) che a Noepoli sono tanta parte della gastronomia locale.
Un paese protagonista, a comincia da Pasquale ‘’zio’’ Ranoia vigile urbano, e da altri compaesani che faranno rivivere uno stato di sei secoli fa. Eccoli: Maddalena Angiolillo, Maria Grazia Basciamo, Teresa Blumetti (danzatrice), Maria Antonietta Calabrese, Raffaele Carlomagno (poeta), Francesco Carlucci, Isabella Castelluccio, Maria Vincenza Ciancia, Kamilla Joanna Ciebiera (sarta), Paolo, Francesca e Vittoria Ciriglaino, Maria Antonietta Colella, Lucrezia Lidia Fabiani, Bruna Iannibelli (anche sarta), Giovanni La Rocca, Silvio Mainieri, Natalia Motta, Maria Palazzo Gianni Rinaldi e Maria Rosaria Salomone. E con loro attori e attrici lucani di riconosciuta professionalità: Emanuele Asprella, Salvatore Castronuovo, Vincenzo Forcillo, Angela Nicoletti, Manuel Santagata, Erminio Truncellito e Giuseppe Ranoia che ha curato anche i testi, le musiche e la regia nei mesi di laboratorio che hanno preceduto il debutto. Saranno presenti anche i rievocatori I Cavalieri de li terre tarentine e numerosi figuranti in costume d’epoca. Costumi di Angela Nicoletti. Scenografie di Vincenzo Blumetti e per i rievocatori I cavalieri de li Terre Tarentine, Vito Maglie. Finita? Ora tocca ai lettori fare il ‘’passaparola’’ per assistere allo spettacolo e visitare comunque Noepoli e, chissà, che non torni a essere ‘’Stato’’ magari con una fiscalità vantaggiosa visto che c’è una nuova moneta. Per ora si è guadagnata sul campo il titolo di ‘’Noja dell’accoglienza’’. Il resto verrà… se, la Regione, in primis, o il neo assessore alla cultura (lo attendiamo dalla passata consiliatura) riserveranno a quel centro alle pendici del Pollino la giusta attenzione.