Abbiamo scoperto l’evento quasi per caso e ci ha incuriositi una parte del programma del concerto per clavicembalo che riguarda anche Anna Magdalena Bach, seconda moglie del noto musicisa Johan Sebastian che il grande pubblico conosce per il vasto repertorio o per la celeberrima “Aria sulla quarta corda” saccheggiata dagli spot pubblicitari.
Anna Magdalena, invece, è nota a musicisti e compositori, ma poco conosciuta al grande pubblico. E per colmare la lacuna c’ è l’opportunità di assistere, a Matera, al concerto che lunedì 12 giugno, alle 19,00, si terrà a Palazzo Viceconte nell’ambito de ”I concerti del collegium musicum” di Bari per la XII stagione musicale 2017 e per ”Matera capitale europea della cultura 2019.
Un concerto incentrato sul clavicembalo, con musiche di Bach, Couperin Paradies e Domenico Scarlatti eseguite da Piero Visaggi e Letture da “Piccola cronaca di Anna Magdalena Bach” di Nunzia Antonino, Un brano parla del legame tra i coniugi Bach, con la suite n.2 “Sarabanda” Bwv813 da “Die klawierburbuchlein fur Anna Magdalena Bach”.
TUTTO O QUASI SU ANNA MAGDALENA DA WIKIPEDIA
La vita
Nacque a Zeitz, in Sassonia, presso una famiglia di musicisti. Suo padre, Johann Caspar Wilcke, era un trombettista e sua madre, Margaretha Elisabeth Liebe, era la figlia di un organista. Della sua educazione musicale si conosce molto poco, ma durante il 1721 era impegnata come cantante e probabilmente aveva già conosciuto Johann Sebastian Bach da un po’ di tempo.
Si sposò con Johann Sebastian Bach a Köthen il 3 dicembre 1721, diciassette mesi dopo che la sua prima moglie Maria Barbara Bach morì. Tra il 1723 e il 1742 ebbero insieme tredici figli, di cui sette morirono in giovane età. Tra coloro che sopravvissero ci furono Johann Christian Bach e Johann Christoph Friedrich Bach.
Il loro matrimonio fu felice anche grazie all’interesse di entrambi per la musica. Johann Sebastian Bach le dedicò anche delle musiche, che raccolse in un quaderno chiamato Piccolo libro di Anna Magdalena Bach. Ai giorni d’oggi ne sono pervenute due versioni: la prima scritta nel 1722 a Köthen e la seconda scritta nel 1725 a Lipsia. Lei inoltre lo aiutava regolarmente a trascrivere la sua musica.
Durante il soggiorno della famiglia Bach a Lipsia, Anna Magdalena organizzava regolarmente delle serate in cui invitava amici di famiglia ad ascoltare tutta la famiglia che suonava e cantava. La casa della famiglia Bach divenne un centro musicale a Lipsia.
Dopo la morte di Johann Sebastian Bach nel 1750, i figli entrarono in contrasto tra loro e ognuno di loro prese la propria strada. Questo fece sì che Anna Magdalena vivesse da sola con le sue due figlie più giovani e con Catharina Dorothea, figlia di primo letto di Johann Sebastian. Eccetto le figlie che le rimasero vicine, nessun altro della famiglia la aiutò economicamente. Anna Magdalena fu costretta così a chiedere la carità e l’elemosina dal consiglio cittadino. Morì il 22 febbraio 1760.
Johann Sebastian Bach nasce nel 1685 e vivrà fino al 1750; Anna Magdalena (1701-1760) è la sua seconda moglie. Si sposano nel 1721, quando Bach era rimasto vedovo; Johann Sebastian aveva 36 anni, Anna Magdalena 20. Dal precedente matrimono con Maria Barbara, Johann Sebastian aveva avuto 7 figli; diventeranno musicisti importanti Wilhelm Friedemann e Carl Philipp Emanuel. Anna Magdalena ebbe 13 figli da Johann Sebastian, dei quali 7 morirono da bambini. Anna Magdalena è madre di Johann Christian Bach, uno dei primi grandi sinfonisti, che ebbe notevole influenza sul giovane Wolfgang Amadeus Mozart di cui fu molto amico. Colpisce l’alto numero dei figli morti, ma la morte era una costante quotidiana con cui fare i conti, ed è stato così fino all’invenzione dei sulfamidici (che è recentissima, la produzione industriale e la conseguente diffusione di massa di antibiotici e sulfamidici parte dal 1945). Oggi sembra diverso, ma la nostra salute non è affatto una cosa banale e scontata e anzi bisognerebbe difendere con forza il sistema di sanità pubblica che i nostri padri ci hanno lasciato in eredità (cosa che le nuove generazioni non stanno affatto facendo).
