domenica, 16 Febbraio , 2025
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Lo scienziato lucano che avvicinò la Terra alla Luna.

Il libro “La Luna respira” (Dialoghi a Monti con il prof. Giovanni De Maria), di Emilio Salierno, edito da Rubbettino, racconta la vicenda dello scienziato Giovanni De Maria, romano d’adozione ma di origini lucane (di Tricarico), nel solco della grande epopea lunare degli anni Sessanta e Settanta e di quella attuale che si è aperta con il nuovo progetto di un insediamento umano sulla Luna.
Negli anni Cinquanta, De Maria si confronta negli USA con i grandi della scienza mondiale che saranno poi i suoi Maestri. E’ uno dei pochi giovani ricercatori italiani a Chicago destinati al prestigioso Dipartimento di Fisica di Enrico Fermi. I dialoghi contenuti in “La Luna respira” – prefazione dell’ambasciatore Mario Cospito – che Salierno propone partendo sin dalle origini della vita di De Maria, tracciano il percorso emozionante di un grande italiano.

Nel 1957, a 26 anni, De Maria vince una borsa di studio Fulbright nel Dipartimento di Fisica dell’Università di Chicago, nel laboratorio di Mark G. Inghram. Negli spazi di questa Università, Enrico Fermi, nel 1942, sperimenta la sua prima reazione a catena di fissione nucleare controllata. Nel Dipartimento aleggia la fama di Ferm e Giovanni ne subisce quotidianamente il fascino, frequentando la casa del Premio Nobel italiano. Condivide fasi importanti con il mito Chandrasekhar (Chandra), Premio Nobel per la Fisica, e con altri grandi personaggi del mondo scientifico internazionale. Nel 1960 torna in Italia e opera nella Facoltà di Chimica della Sapienza. Rifiuta una proposta che gli arriva dall’Agenzia spaziale degli Stati Uniti per creare un laboratorio di spettrometria di massa alle alte temperature, ma ritiene che qualcosa di simile avrebbe potuto realizzarlo anche a Roma, nella sua università. E il tempo poi gli darà ragione. Gli americani, all’epoca, sono concentrati sulle fasi di rientro dei moduli spaziali in atmosfera e quindi sulla progettazione degli scudi termici. L’otto luglio del 1970, in piena Guerra Fredda, la NASA gli consegna il materiale lunare. La sua idea, originale e “folle”, di polverizzarlo, inizialmente per capire la composizione della nebulosa primordiale, viene giudicata interessante da parte dell’Agenzia spaziale. L’analisi del materiale della Missione Apollo 12, inviatogli dagli USA, gli suggerisce la possibilità di estrarre ossigeno. Ci riesce: s’ipotizza la colonizzazione del satellite e l’abitabilità umana. È il personaggio del giorno, ma scompare e fa perdere le proprie tracce. C’è chi ritiene che sia stato rapito dai sovietici. L’impegno per la Luna viene poi abbandonato dagli USA che rivolge l’attenzione verso Marte e così dell’ossigeno delle pietre lunari non c’è più bisogno. Eppure, gli studi di De Maria hanno dato agli USA un vantaggio di decenni sui competitori spaziali. Continuerà a illustrare le sue ricerche in tutto il mondo e investigherà sulla possibilità per l’uomo di andare e sopravvivere lontano dalla Terra, concentrando gli studi sul superamento degli ostacoli alla sopravvivenza umana in altri ambienti.
Oggi si punta a una base permanente sulla Luna e De Maria e la sua esperienza tornano d’attualità rispetto al programma spaziale Moon Village e agli altri delle potenze mondiali. Nonostante l’età avanzata, è tornato nella sua facoltà per incontrare altri studenti e spiegare che il mondo e la ricerca vanno verso una nuova sfida che mette alla prova il meglio delle energie e delle capacità umane. Il professore della Sapienza dimostrò con largo anticipo che sulla Luna ci sono l’ossigeno e l’acqua (la Luna respira attraverso il suo suolo, e soprattutto può consentire agli uomini di respirare). Proprio ciò che afferma chi, ora, programma il ritorno e l’insediamento sul satellite della Terra.

I dialoghi contenuti in “La Luna respira” (frutto delle conversazioni avvenute a Roma, nella casa dello scienziato, nell’antico rione Monti) che Salierno propone partendo sin dalle origini della vita di De Maria, tracciano il percorso emozionante di un grande italiano, in coincidenza con la nuova avventura spaziale che porterà l’uomo a insediarsi sulla Luna. Nel libro si parla del ruolo dell’Italia nei nuovi programmi lunari (ASI e altre Agenzie nazionali coinvolte) e dell’economia spaziale (new space economy) grazie anche a una giovane lucana economista spaziale.

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