lunedì, 19 Maggio , 2025
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L’artista Vettriano è scomparso. La sua mostra è a Bologna

BOLOGNA – Inaugurata la mostra a Palazzo Pallavicini del pittore scozzese Vettriano. Scomparso in queste ore. Dal 26 febbraio al 20 luglio 2025, le sale di Palazzo Pallavicini ospiteranno per la prima volta in assoluto in Italia una mostra dedicata al noto artista scozzese Jack Vettriano, al secolo Jack Hoggan (Vettriano è il cognome della madre dell’artista, seppur leggermente variato). Vettriano, scomparso ieri (3 marzo 2025), era nato nella contea di Fife nel ’51. Vettriano era un pittore tra i più amati dal pubblico italiano ed estero; l’evento è organizzato e realizzato da Chiara Campagnoli, Deborah Petroni e Rubens Fogacci della Pallavicini s.r.l., con la collaborazione dell’artista e per la curatela della critica d’arte Francesca Bogliolo. Nato da una famiglia di origine italiana, Vettriano inizia a lavorare in giovane età per contribuire alle finanze familiari e solo a ventuno anni comincia a dipingere da autodidatta. Quindici anni più tardi riesce a esporre in un ambiente artistico professionale e durante la sua mostra d’esordio, nel primo giorno d’esposizione, entrambi i suoi dipinti presentati sono venduti. I suoi quadri ricordano il genere noir, spesso con tematiche romantiche e nudi in primo piano, e con il suo stile peculiare che evoca atmosfere sensuali e dimensioni scenografiche, Vettriano ha saputo affascinare il grande pubblico fin dalla sua prima esposizione nel 1988 alla Royal Scottish Academy. Tanto da essere insignito dalla Regina Elisabetta dell’onorificenza OBE per i servizi alle arti visive. La sua prima mostra personale alla Edinburgh Gallery nel 1992 dal titolo “Tales of Love and Other Stories” e nello stesso anno espone alle Mall Galleries di Londra. Viene rappresentato dalla Portland Gallery dal 1994 al 2007 e durante questo periodo realizza diverse mostre personali in tutto il mondo, annoverando Jack Nicholson, Sir Alex Fergusson e sir Tim Rice tra i suoi collezionisti. Nel 1998, Vettriano si trasferisce a Londra, dove realizza le esposizioni “Between Darkness and Dawn”, “Lovers and Other Stranger” e “Affairs of the Heart”. Il 2004 diviene l’anno d’oro per la carriera di Vettriano: il suo dipinto più noto, “Il maggiordomo che canta”, viene venduto da Sotheby’s per quasi 750.000 sterline e diviene il soggetto di un documentario di Southbank, intitolato “Jack Vettriano: The People’s Painter”. Nel 2008, Vettriano è stato incaricato di dipingere i ritratti di sir Jackie Stewart e Zara Phillips, parte di un progetto di raccolta fondi di beneficenza per Sport Relief che è stata inclusa in un documentario trasmesso su BBC One nel marzo 2008. Vettriano ha lanciato la casa editrice Heartbreak e una sua galleria, dalla stessa denominazione, nel 2009. Nello stesso anno, gli viene commissionata dallo Yacht Club di Monaco una serie di dipinti per celebrare il centenario del loro yacht Tuiga. La serie di successi continuerà sino al 2022, quando si è tenuta la mostra “Jack Vettriano: The Early Years Exhibition”, alle Kirkcaldy Galleries; tra le opere esposte comparivano dipinti giovanili firmati con il nome di nascita dell’artista, Jack Hoggan. “Onirica, sensuale, romantica, contraddittoria – spiegano gli organizzatori dell’appuntamento – , la pittura di Vettriano attraversa la dimensione simbolica del chiaroscuro che riverbera in molte delle sue opere, facendosi metafora di un’esperienza personale in bilico tra ombra e luce”. Palazzo Pallavicini quindi propone per la prima volta al pubblico italiano la possibilità di approfondire la figura di uno tra gli artisti più venduti e riprodotti di tutti i tempi, attraverso un percorso che vede alternarsi più di 70 opere tra oli, grafiche a tiratura limitata create appositamente per Palazzo Pallavicini e gli scatti nello studio di Jack Vettriano eseguiti da Francesco Guidicini, ritrattista ufficiale del Sunday Times le cui opere sono presenti alla National Portrait Gallery di Londra. Cudini, durante la presentazione della mostra, ha raccontato qualche aneddoto legato al lavoro svolto con Vettriano. Oltre ai dettagli degli ambienti dove hanno lavorato, la sua casa-studio, che spesso entrano anche nelle sue opere. Mentre la critica Bogliolo ha spiegato i motivi portanti della poetica figurativa dell’artista. Passaando anche all’analisi delle caratteristica principali della sua opera: il ritmo jazz della pittura, la sospensione desiderosa delle figure centrali della sua opera, le citazioni cinematografiche. Sino alle analogie e e differenze con i quadri di Hopper. L’artista non aveva potuto partecipare all’inaugurazione della sua mostra proprio perché da tempo era malato. E’ stato trovato morto nella sua casa di Nizza. L’apertura della mostra è fissata: da giovedì a domenica dalle 10.00 alle 20.00, con aperture straordinarie per lo stesso giorno dell’inaugurazione dalle 10.00 alle 20.00, 4 e 5 marzo 2025 dalle 10.00 alle 20.00, 11 e 12 marzo 2025 dalle 10.00 alle 20.00, 21,22 e 23 aprile 2025 dalle 10.00 alle 20.00, 28,29 e 30 aprile 2025 dalle 10.00 alle 20.00, 2 giugno 2025 dalle 10.00 alle 20.00, 15 e 16 luglio 2025 dalle 10.00 alle 20.00. Contatti mostra ed eventi – Palazzo Pallavicini: info@palazzopallavicini.com , cell.: +39 3313471504.

NUNZIO FESTA

Nunzio Festa
Nunzio Festa

BREVE NOTA BIOGRAFICA

Nunzio Festa è nato a Matera, ha vissuto in Lucania, a Pomarico, poi in Lunigiana e Liguria, adesso vive in Romagna.

Giornalista, poeta, scrittore.

Collabora con LiguriaDay, L'Eco della Lunigiana, Città della Spezia, La Voce Apuana e d'altri spazi cartacei e telematici, tra i quali Books and other sorrows di Francesca Mazzucato, RadioA, RadioPoetanza e il Bollettino del Centro Lunigianese di Studi Danteschi; tra le altre cose, ha pubblicato articoli, poesie e racconti su diverse giornali, riviste e in varie antologie fra le quali: Focus-In, Liberazione, Mondo Basilicata, Civiltà Appennino, Liberalia, Il Quotidiano del Sud, Il Resto.

Per i Quaderni del Bardo ha pubblicato “Matera dei margini. Capitale Europea della Cultura 2019” e “Lucania senza santi. Poesia e narrativa dalla Basilicata”, oltre agli e-book su Scotellaro, Infantino e Mazzarone e sulle origini lucane di Lucio Antonio Vivaldi; più la raccolta poetica “Spariamo ai mandanti”, contenenti note di lettura d'Alessandra Peluso, Giovanna Giolla e Daìta Martinez e la raccolta poetica “Anatomia dello strazzo. D'inciampi e altri sospiri”, prefazione di Francesco Forlani, postfazione di Gisella Blanco e nota di Chiara Evangelista.

Ha dato alle stampe per Historica Edizioni “Matera. Vite scavate nella roccia” e “Matera Capitale. Vite scavate nella roccia”; come il saggio pubblicato prima per Malatempora e poi per Terra d'Ulivi “Basilicata. Lucania: terra dei boschi bruciati. Guida critica.”. Più i romanzi brevi, per esempio, “Farina di sole” (Senzapatria) e “Frutta, verdura e anime bollite” (Besa), con prefazione di Marino Magliani e “Il crepuscolo degli idioti (Besa).

Per le edizioni Il Foglio letterario, i racconti “Sempre dipingo e mi dipingo” e l'antologia poetica “Biamonti. La felicità dei margini. Dalla Lunigiana più grande del mondo”.

Per Arduino Sacco Editore “L'amore ai tempi dell'alta velocità”.

Per LietoColle, “Dieci brevissime apparizioni (brevi prose poetiche)”.

Tra le altre cose, la poesia per Altrimedia Edizioni del libro “Quello che non vedo” (con note critiche di Franco Arminio, Plinio Perilli, Francesco Forlani, Ivan Fedeli, Giuseppe Panella e Massimo Consoli) e il saggio breve “Dalla terra di Pomarico alla Rivoluzione. Vita di Niccola Fiorentino”.

Per Edizioni Efesto, “Chiarimenti della gioia”, libro di poesie con illustrazioni di Pietro Gurrado, note critiche di Gisella Blanco e Davide Pugnana.

Per WritersEditor, la biografia romanzata “Le strade della lingua. Vita e mente di Nunzio Gregorio Corso”.

Per le Edizioni Ensemble, il libro di poesie “L'impianto stellare dei paesi solari”, con prefazione di Gisella Blanco, postfazione di Davide Pugnana e fotografie di Maria Montano.

Per Bertoni Editore, il libro di poesie “Semplificazioni dai transiti sotto la coda di Trieste”.

Per Tarka Edizioni, il saggio narrativo “Ai piedi del mondo. Lunigiana e Basilicata sulle corde degli Appennini”.

Per BookTribu, il romanzo breve “Io devo andare, io devo restare”.

nunziofesta81@gmail.com.

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