Un po’ della sua anima blues Pino Daniele l’ha lasciata a Matera con due memorabili concerti nel 1981 allo Stadio ”XXI Settembre-Franco Salerno” e nel 2009 alla Cava del Sole con un inedito duetto con J-Ax.
La serata allo stadio risuona ancora dei tanti brani di ‘”Nero a metà”, il long playing della sua consacrazione. Con brani memorabili come: Quanno chiove, Musica Musica, Nun me scuccià, A me me piace o’ blues e I say i sto’ cca’, eseguiti con i musicisti più noti dell’anima napoletana. Alcuni della prima ora come James Senese o del gruppo che diede vita a Napoli Centrale, come Rino Zurzolo, Karl Potter, lo stesso James Senese, Tullio De Piscopo, Toni Esposito e Joe Amoruso.
Ma fu “I say i sto cca” a scaldare lo stadio materano oltre 30 anni fa e lui risposa da par suo in napoletano, la lingua ufficiale del Sud, tra speranza, rassegnazione e voglia di gridare che ci siamo e che un futuro diverso è possibile. Un ”La” accompagnato dal ritornello che scendeva dagli spalti e sul prato ”..I Say i’ sto ccàme ‘mbriaco e c’aggia fa’me gira ‘a capa ma voglio parla’…I say i’ sto cc‘a tristezza se ne va‘o vino scenne ma poi finirà.Mi muoverò toccando quello che non ho… sorriderò piangendo forse un po..’ma faccio da me , i me ‘mbriaco pe nun ve vedè’…ma so che sbaglierò me sento ‘a guerra il resto non lo so…”
E Pino non sbagliò un colpo, passando di successo in successo, con qualche pausa per vari motivi, anche fisici, ma sempre alla ricerca di nuove sonorità mediterranee e apprezzò anche la tenacia del nostro Pino Mango, scomparso un mese fa dopo un malore nel corso del concerto di Policoro.
A Matera lo abbiamo rivisto nel 2009 con un concerto durato meno di due ore e segnato dalla riproposizione di brani con arrangiamenti elettronici, in compagnia di Matt Garrison (basso), Michael Baker (batteria) e Gianluca Podio (piano e tastiere). La magia della Cava del Sole nella solare anima blues di Pino riportò alle sonorità e ai motivi di “Il sole dentro me”, duettando con il rapper J Ax, per passare a “Quando” e “Napule è…” a “Che male c’è” a “Vivo fra le nuvole”, “Nun me scuccià”, “Dubbi non ho” e “Mal di te” “O’ scarrafone”, “A me me piace o’ blues”, Che Dio ti benedica” “Io per lei” e “Yes I Know my way” .
Continueremo ad ascoltare il suo repertorio a casa, in auto dalle frequenze di “Radio Italia anni 60” o nei video che arricchiranno i palinsesti delle persone e delle canzoni da ricordare, perché vita vissuta con la gente e tra le gente, tra desideri, delusioni e voglia di affermarsi come è nella gente do Sudd…come ripeteva spesso Daniele. Magari lo faranno i suoi amici e compagni della sua storia musicale che si esibiscono in piazze e teatri come Tullio De Piscopo, James Senese e altri.
A noi ce piace O’ Blues nel Blu dipinto di Blues con la chitarra romantica, passionale di un grande interprete dall’anima musicale mediterranea. Pino Daniele, “chillo è nu buono uaglion”, come il brano di un album del 1989 che porta il suo nome e lo sarà per sempre nella memoria di quanti continueranno ad apprezzarne feeling, creatività e doti non comuni di cantante e musicista.
