“Ma come? Con tanti contenitori culturali da sistemare e un cine teatro di proprietà privata, il Duni, esempio della buona architettura degli anni ’50 c’è bisogno di realizzare a Matera una nuova struttura per gli spettacoli?’’. Un commento ridondante, a volte interessato, altre volte buttato lì come una frase fatta, che non va oltre piazza Vittorio Veneto o l’aula del consiglio comunale.
Non la pensano, però, così i componenti de “Comitato promotore Un teatro per Matera 2019’’ che hanno avviato una petizione per dotare la Città dei Sassi, fresca designata Capitale europea della cultura, di un grande e moderno contenitore culturale, di ‘’un teatro non convenzionale che si ispiri ad esperienze già ampiamente collaudate in altri contesti europei’’.
Il comitato insiste e ritiene, come ha ribadito nella nota di accompagnamento alla petizione, che Matera debba assolutamente dotarsi per il 2019 di un nuovo teatro che ‘’sia una struttura multifunzionale, moderna, di livello europeo, in grado di accogliere le diverse forme espressive, culturali e sociali e di marcare con un segno concreto la nomina di Matera a capitale europea della cultura per il 2019’’. Una richiesta-aspirazione che fa leva su quanto annunciato in più occasioni dal presidente della giunta regionale di Basilicata circa ‘’la necessità di costruire un teatro regionale e ha individuato proprio in Matera il luogo dove farlo’’.
Ma prima del Presidente della Regione altri hanno invitato Matera a investire in cultura. Il comitato ricorda critici musicali, registi, invitati nel corso di incontri pubblici insieme ad amministratori locali. ’’Pertanto– commentano i promotori- questa è la sfida che tutto il popolo lucano deve far propria con determinazione per il 2019’’.
Un invito a firmare per sollecitare le istituzioni a passare dalle buone intenzioni ai fatti, magari con il conferimento di un incarico o di un bando per la progettazione di massima.
Matera ha nel cassetto proposte e disegni per realizzare un teatro in piazza della Visitazione, oggetto quasi 10 anni fa di un concorso di idee e nel Piano regolatore anche altri siti dove realizzarlo. Non mancano proposte ‘’modulari’’, come l’acquisto di strutture da smontare e rimontare magari nello spazio inutilizzato della Cava del Sole che fino a qualche anno fa ha ospitato eventi estivi.
I ‘’rumors’’non escludono possibilità che il ‘’pubblico’’ acquisti e possa entrare con una forma da definire nella gestione del glorioso cineteatro Duni, che mostra i segni del tempo.
Percorsi tutti da valutare, anche alla luce della analisi costi-benefici sulle ipotesi in campo e sugli aspetti della gestione. Due correnti di pensiero che devono fare i conti con le risorse e con la necessità che Matera abbia una struttura funzionale per accogliere le diverse tipologie di spettacoli, in relazione alle esigenze logistiche degli operatori e del pubblico. Occorrono scelte concrete e lungimiranti.
Quasi 15 anni fa Matera si trovò alla prese con la questione del nuovo ospedale. Da una parte i fautori della ristrutturazione della vecchia struttura sanitaria di via Castello ( destinata oggi a Campus universitario e con un cantiere che va a singhiozzo per vari motivi) e dall’altra i fautori di un nuovo progetto, forti di un’antica massima popolare che ‘’chi fabbrica e sfabbrica non perde tempo e danaro’’.
Una scelta da fare con senso pratico evitando di scivolare nelle polemiche tra tragedia o commedia. Matera 2019 merita comunque un teatro nuovo, funzionale per gli operatori e per il pubblico. Si alzi il sipario…e si facciano i conti sui tempi e sulle risorse.
