Niente droni, intelligenze artificiali da prendere con le pinze ie altri strumenti innovativi che ci stanno cambiando vita, prospettive e autonomia decisionale, che solcano cielo e universo della dimensione ultratecnologica. Ma quella dei poemi classici che fanno andare indietro nella storia e nella mitologia raccontando di protagonisti, guerre, gesta eroiche e di quelle silenziose e, spesso, sofferenti presenze femminili. A parlarne con il piglio di una cronista del passato la scrittrice e saggista bolognese Marilù Oliva, che lunedì 5 agosto,alle 21.00, presenterà a Montescaglioso ( Matera) , presso l’Abbazia di San Michele Arcangelo ‘’L’Iiade, cantata dalle dee’’, in compagnia di Domenica e Annalisa Affortunato. Donne che faranno riferimento ad altre donne che scesero in campo,anche ferendosi, come la dea dell’amore Afrodite, figlia di Zeus e Dione , madre dell’eroe Enea che difende i Troiani. Una goccia di sangue come i comuni di mortali, che segna tra passioni, litigi,speranze la presenza di tante donne che per Marilù ebbero un ruolo, accanto agli uomini nella guerra descritta nel poema epico di Omero. Ce ne sono altre come Elena e Cassandra, accomunate dalla solitudine, che soffrono accanto agli uomini quello che il destino sta preparando dentro e fuori le mura di Troia . Da parte le madri, come Ecuba e Andromeda,e le concubine, con un ruolo definito e con margini limitati di protagonismo, in relazione alla società e al ruolo della donna nel passato, la scrittrice fa ‘’cantare’’ le dee che hanno un ruolo ‘’autonomo’’ nelle distanze che separano l’Olimpo e la Terra. Una scelta interessante che apre una luce diversa, quella vista con gli occhi ma soprattutto con il cuore delle donne, che raccontano una Iliade diversa da quella tutta al maschile di Omero. Anzi la integra, dando spazio all’altra metà del cielo e della Terra. Un motivo in più per riscoprire i classici, relegati a scuola nei Licei, e con un grande rischio di ridimensionamento in relazione a disegni di ‘’rivisitazione’’ di programmi e didattici che impongono di dare spazio alla contemporaneità di tecnicismi, anglicismi e di dimensioni da punto…con lo zero. Se accadesse, e la tendenza viene dalla mediocrità e dal protagonismo di quanti occupano e svolgono ruoli decisionali nella gestione della Cultura del BelPaese, si cancellerebbe la storia di donne e uomini, passate anche per la mitologia. E allora, ragazze, ragazzi, leggete anche all’Iliade (ma anche l’Odissea) di Omero anche quello che ha scritto Marilù Oliva con passione, curiosità e tanta creatività dando voce alle donne. Ci sono, ci sono sempre state. E la loro voce va ascoltata ieri, come oggi, dove i conflitti con tante scie di sangue, richiedono buon senso e coraggio per ripristinare la pace.
