venerdì, 7 Febbraio , 2025
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La poesia dell’intimità universale: Blanco e Schiavoni

Melodie di porte che cigolano” di Gisella Blanco, con illustrazioni di Francesco Mitelli, Eretica Edizioni (Buccino, 2020), pag. 82, euro 13; “Quaderno croato”, di Vanni Schiavoni, Fallone Editore (Taranto, 2020), pag. 38, euro 10.

Ho voluto incastrare, in un momento di solitudini potenziali a volte e spesso potenziate, due libricini carichi di forza d’arte, colmi di poesia in quanto fatti di forme di versi e con spirito, si direbbe, salvato dalla furia del verso. Facendo dunque comunione.

Mi riferisco a “Melodie di porte che cigolano”, di Gisella Blanco, classe 1984 e “Quaderno croato” , di Vanni Schiavoni, nato nell’anno di lotta ’77 del secolo vero. Autori entrambi nati al Sud (Blanco a Palermo e Schiavoni a Manduria) e che il Sud entrambi hanno da tempo dovuto e voluto salutare.

La caffettiera e il bacio disegnati a viaggiare nel libro di Blanco sono la soluzione descrittiva più immediata dei componimenti. Io vedo l’intimismo di Gisella Blanco che qui scoppia. Si rinforza passo dopo passo, abbracciando un eros leggero e costante perfino nella calma della salvazione in solitaria e la solitudine vagliata dai battiti dell’ispirazione. Nei “pensieri scomodi”, però, ci sto fin troppo bene: allora eccoci che le rime di Blanco s’aprono a me: “(…) E’ terra che non comprendo / e scrivo con parole rabbiose / la mia incompiutezza di cristallo / che vale in dono seme fecondo / da spandere con premura / ove non cresce protesta ai cieli, / per lasciar germogliare / – d’abisso al domani – / nuove madri di futuro” (Appartenenza). Ed è posto il primo sentimento. Che “In questo dolore” si trasforma in continuazioni di sentimento. In una sorta di campana che tiene silenzio e parola: “(…) Stride rossastro e sordo / bruciore di assenza / addosso, / nell’istante che non sembra / spolvero dal volto lacrime di fuoco / che si nascondono fra i ricci / di capelli scivolati sulle gote / così non mi vedrà vergogna / agognare la sua trasparenza di rovi. (…)”. Tensioni sorrette con agitazioni di fascino dove “Hai sulle labbra ogni elemento / che serve”. Fra “Lenzuolo di rughe (…)”. Gisella Blanco ci mette la vanità negli occhi e fa sentire la paura di non cadere.

Scherzando, ma soltanto un poco col poeta stesso, dicevo che a Matera esiste “Via degli Schiavoni”. Eppure mai avrei immaginato che le transizioni e gli stanziamenti dei popoli fossero uno dei contenuti esaltanti il suo ultimo libro, le 12 poesie di “Quaderno croato”. Epperò qui il viaggio è soprattutto quello dell’autore, che evoca gli spazi temporali e sentimentali d’una Croazia ascoltata con lenti di sogno. Addirittura quando la pratica del reale arriva a farsi incoraggiamento con le destinazioni di versi spesso lunghi come l’emozione a far camminare un’emozione volutamente in sedicesimi. Spalato somiglia a Ragusa. Per la ragione del loro epico corpo. I due tempi della lettura dei luoghi sono un unico tempo della missione poetica, qui. La certezza che quella guerra balcanica tanto martoriante e vicinissima in tutti i sensi e in ogni senso a noi, deve necessariamente esprimere il fiato della presa diretta e del racconto puro, eleva la forza del verso che fa con la dannazione del male un nuovo possedimento da contendere alle bellezza assoluta del luogo. Ecco, insomma, la questione umana. Il popolo. Che deve spaccare quella certezza della guerra, delle guerre, con i rimedi offerti dall’”aria dimessa dell’isola”. I “nodi marinai” allacciano il “formaggio a pasta molle con la muffa”. E la mente m’è invasa da: “La donna col foulard vende ai passanti / la sentenza esatta / della sua bilancia che non sbaglia un colpo / dai tempi jugoslavi e pesa in once / o in grammi le nazionalità tutte indifferenti / tutte sempre oltre un qualche confine / ammasso di corpi e fango a immaginare / come si possa sopravvivere ai cedimenti / e a una disgregazione impercettibile che chiamano guerra patriottica.”.

Nunzio Festa
Nunzio Festa

BREVE NOTA BIOGRAFICA

Nunzio Festa è nato a Matera, ha vissuto in Lucania, a Pomarico, poi in Lunigiana e Liguria, adesso vive in Romagna.

Giornalista, poeta, scrittore.

Collabora con LiguriaDay, L'Eco della Lunigiana, Città della Spezia, La Voce Apuana e d'altri spazi cartacei e telematici, tra i quali Books and other sorrows di Francesca Mazzucato, RadioA, RadioPoetanza e il Bollettino del Centro Lunigianese di Studi Danteschi; tra le altre cose, ha pubblicato articoli, poesie e racconti su diverse giornali, riviste e in varie antologie fra le quali: Focus-In, Liberazione, Mondo Basilicata, Civiltà Appennino, Liberalia, Il Quotidiano del Sud, Il Resto.

Per i Quaderni del Bardo ha pubblicato “Matera dei margini. Capitale Europea della Cultura 2019” e “Lucania senza santi. Poesia e narrativa dalla Basilicata”, oltre agli e-book su Scotellaro, Infantino e Mazzarone e sulle origini lucane di Lucio Antonio Vivaldi; più la raccolta poetica “Spariamo ai mandanti”, contenenti note di lettura d'Alessandra Peluso, Giovanna Giolla e Daìta Martinez e la raccolta poetica “Anatomia dello strazzo. D'inciampi e altri sospiri”, prefazione di Francesco Forlani, postfazione di Gisella Blanco e nota di Chiara Evangelista.

Ha dato alle stampe per Historica Edizioni “Matera. Vite scavate nella roccia” e “Matera Capitale. Vite scavate nella roccia”; come il saggio pubblicato prima per Malatempora e poi per Terra d'Ulivi “Basilicata. Lucania: terra dei boschi bruciati. Guida critica.”. Più i romanzi brevi, per esempio, “Farina di sole” (Senzapatria) e “Frutta, verdura e anime bollite” (Besa), con prefazione di Marino Magliani e “Il crepuscolo degli idioti (Besa).

Per le edizioni Il Foglio letterario, i racconti “Sempre dipingo e mi dipingo” e l'antologia poetica “Biamonti. La felicità dei margini. Dalla Lunigiana più grande del mondo”.

Per Arduino Sacco Editore “L'amore ai tempi dell'alta velocità”.

Per LietoColle, “Dieci brevissime apparizioni (brevi prose poetiche)”.

Tra le altre cose, la poesia per Altrimedia Edizioni del libro “Quello che non vedo” (con note critiche di Franco Arminio, Plinio Perilli, Francesco Forlani, Ivan Fedeli, Giuseppe Panella e Massimo Consoli) e il saggio breve “Dalla terra di Pomarico alla Rivoluzione. Vita di Niccola Fiorentino”.

Per Edizioni Efesto, “Chiarimenti della gioia”, libro di poesie con illustrazioni di Pietro Gurrado, note critiche di Gisella Blanco e Davide Pugnana.

Per WritersEditor, la biografia romanzata “Le strade della lingua. Vita e mente di Nunzio Gregorio Corso”.

Per le Edizioni Ensemble, il libro di poesie “L'impianto stellare dei paesi solari”, con prefazione di Gisella Blanco, postfazione di Davide Pugnana e fotografie di Maria Montano.

Per Bertoni Editore, il libro di poesie “Semplificazioni dai transiti sotto la coda di Trieste”.

Per Tarka Edizioni, il saggio narrativo “Ai piedi del mondo. Lunigiana e Basilicata sulle corde degli Appennini”.

Per BookTribu, il romanzo breve “Io devo andare, io devo restare”.

nunziofesta81@gmail.com.

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