Oggi Giovedì Santo, visita ai “sepolcri”, campane mute, lavaggio dei piedi. Si entra nel cuore vivo della Passione, una volta in consonanza con la sofferenza umana, soprattutto al Sud, nel popolo contadino, presso le mamme, che sentivano come proprio il dolore della Addolorata. Ecco una poesia di Rocco Scotellaro, che partecipava attivamente ai riti di Pasqua: Pasqua ‘ 47.
In questo sole acceso sui torrenti
il bosco ci scintilla di primule e viole
eil vento ora fa suono tra le fronde
ora i pastori risoffiano le zampogne.
Oh quest’oggi gli uomini redenti
(c’è un treppiedi ricolmo
di tutti i cibi mancati dell’inverno)
ecco sanno baciarsi nelle strade
e di lontano riconoscersi fratelli.
Tu babbo di là dai pini che mi dici?
Non posso più baciarti la mano del sangue
né chiederti bene ginocchioni
ed averne due soldi nella giubba.
La bacio ai tuoi compagni ciabattini
ché so che sei contento .
Bevo oggi con loro che non hanno
vino, bastevole per dissetarsi.
E così vedo che risusciti anche te
con tutti i morti della terra
nel pianto della mamma
avanti il fumo del primo piatto.
E sento il dolore della miseria
dei servi ammessi ai tavoli
nelle case dei padroni, oggi.
