Mio nonno era un tipo silenzioso.
Osservava tutto e tutti e difficilmente entrava nei discorsi di famiglia, se non interpellato. Sembrava assente. Sembrava.
Mia nonna è tutt’ora una arzilla novantaquattrenne. Sei figli quattordici nipoti, cinque pronipoti e la sua inesauribile capacità di essere il fulcro della famiglia. Segue il lavoro dei figli, il percorso scolastico dei più giovani, le nascite ed i matrimoni man mano che si presentano. Insomma lei si, è molto presente.
I miei nonni sono uguali (e speciali) a quelli di tantissime altre famiglie italiane.
Quando siamo nati loro già c’erano. Loro, quelli più presenti nella nostra quotidianità e ai quali facciamo riferimento per mille motivi.
Eppure sono proprio loro, paradossalmente, ad essere, spesso, i più assenti dalla nostra vita affettiva.
Proprio loro, che sono sempre disponibili, che accettano tutto in silenzio, che soffrono se i loro figli soffrono, che pregano per loro, che li sostengono in tanti modi, che badano ai nipoti nonostante il mal di schiena, che fanno le file agli uffici al posto dei figli che lavorano, che danno una mano, spesso anche economica, nelle faccende familiari, i primi a “sparire” dalle nostre giornate. Proprio loro i più dimenticati, quelli ai quali non va mai ‘’un grazie’’ anche solo per il loro esserci, anzi, molto spesso vengono ‘’vissuti’’ come un peso, come un’ interferenza nella vita familiare, quasi ‘’ un disturbo’’ di cui ce ne si libererebbe volentieri se non fosse che costa troppo la baby sitter per il bambino piccolo, ed allora si ‘’sopporta’’ anche chi, del bimbo se ne prende cura ‘’gratuitamente’’ e spesso senza neanche quel grazie che tanto farebbe bene al cuore di tutti.
Ma quando questa società, tanto distratta e molte volte ‘’ingrata’’ , si ferma un tantino e comincia a riflettere su quello che lascia per strada, nella sua fretta di andare pur senza avere una meta precisa, ecco che riscopre la ‘’nonnità’’, un termine nuovo per un concetto antico.
La nonnità è la presenza di una persona cara che darebbe tutto per noi, e che, nonostante i suoi acciacchi, non si tira mai indietro per la felicità dei figli.
La felicità dei figli … fa la felicità dei nonni.
Una scoperta anche dal punto di vista istituzionale dal momento che il Parlamento decide nel 2005, di proclamare ed istituire il 2 Ottobre, la festa dei nonni.
Una festa ancora giovane che ci induce a riflettere sui punti di forza e di debolezza della nostra società ed a considerare l’invecchiamento della società come valore aggiunto; la vecchiaia come risorsa.
Perché è vero che chi trova un amico trova un tesoro ma è altrettanto vero che chi ha la fortuna di possedere ancora un nonno è già un essere umano ricchissimo.
Giornalista freelance . Tra le collaborazioni, Il Quotidiano della Basilicata, Avvenire, Il Fenotipo (periodico dell’Avis Basilicata), Fermenti (periodico Diocesi di Tricarico), Infooggi.