giovedì, 17 Aprile , 2025
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Gli Appennini? Sono in…Festa dalla Lunigiana alla Basilicata

Il libro del pomaricano Nunzio Festa ci è giunto da pochi giorni e, dopo la sua presentazione a Matera presso la sala Laura Battista della biblioteca ”Tommaso Stigliani”. L’abbiamo letto a rate, il tempo e tiranno, dopo l’assaggio di una nota ufficiale pubblicata nell’aprile scorso https://giornalemio.it/eventi/a-matera-transiti-alla-scoperta-dei-margini-tra-lunigiana-e-basilicata-con-nunzio-festa/. E la lettura farebbe bene a quanti blaterano, a vuoto naturalmente, di sostenibilità, turismo delle radici, identità territoriale, difesa del suolo, spopolamento e taglio di servizi…Certo se si facessero poche cose, ma buone e per tempo, l’Appennino – che è la spina dorsale del BelPaese, che si muove sinuosa sulla spinta dei dissesti idrogeologici, rimodellando pendii, poggi, tratturi – risolverebbe tanti problemi della ”urbanizzazione forzata”. Le città scoppiano? L’Appennino è la soluzione, magari incontrando la comunità pistoiese degli Elfi, i percorsi michelangioleschi delle Alpi Apuane tra cave di marmo, scalpellini e paesaggi mozzafiato percorsi dalla ferrovia marmifera per passare, a piedi, al Cammino di San Francesco da Rimini al Monte de La Verna, inaugurato nel 2013 dall’associazione riminese L’Umana Dimora . E da qui ai ”Cammini” della terra di Basilicata dopo aver toccato quelli della vicina Campania fino a raggiungere il comprensorio dei Calanchi, per scoprire Alianello vecchio abbandonato alla riconquista della natura e al passaggio di greggi e mucche podoliche. Già le mansuete e possenti vacche dell’appennino meridionale, imparentate con le ”chianine” tosco emiliane, che fanno parte dei riti arborei e che fanno la gioia dei buongustai.

E allora persone simpatiche e ”capatoste” come si dice dalle nostre parti, come il ”cibosofo” Federico Valicenti non possono che essere l’emblema di una umanità che ama la nostra terra e che soffre nell’assistere alle tante insensibilità, mediocrità e assenza di lungimiranza nel non vedere aldilà del proprio naso. Eppure, basta poco. Nella lunga intervista riportata Federico ripete che è ammalato di ”Lucanitè”. Come non dargli torno: a tavola o nei boschi lungo l’Appennino la natura ha un sapore sopraffino. Non ci credete. Provate a percorrerlo in lungo e in largo…e vi verrà voglia di ritornarci. Quanto a Nunzio Festa lo troverete tra Pomarico e la Lunigiana.

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