“Tra l’alba che non arriva e l’erba che più non trema”, di Michele Finizio, prefazione di Patrizia Del Puente (Besa, Lecce, 2023), pag. 99, euro 15.00.
La sensazione è che il presente possa diventare troppo futuro. Ma questo è un rischio da scongiurare, a leggere l’ultimo libro di Michele Finizio, sociologo e giornalista; volume, questo “Tra l’alba che non arriva e l’erba che non trema”, costruito quale ragionamento successivo, e chiaramente anche contestuale, all’attività pubblicistica di Finizio. Che con Basilicata24 per fortuna assicura un impegno di giornalismo d’indagine e approfondimento fra le eccezioni da evidenziare. Non a caso, infatti, in sede di prefazione proprio della prof. Del Puente – ma già nella piccola premessa vergata dall’autore stesso del breve saggio – si fa cenno, un cenno certamente segnato da indignazione, – alla questione della “linea di finanziamento” regionale che la Regione Basilicata interruppe e che era necessaria al mantenimento in vita delle attività del Centro Internazionale di Dialettologia lucano. E già nei giorni dell’esecrabile decisione, avevamo avuto l’opportunità di ascoltare la mortificazione e la costernazione garantite dalla docente di glottologia e linguistica presso l’Università della Basilicata.
“C’è stata un’evacuazione programmata dei valori dai loro luoghi naturali. Lo spopolamento di questi anni è anche spopolamento di ricchezze e di valori”. Questi due assiomi concatenati, conseguenze e cause uno dell’altro, sono fra le formule più felici coniate da Michele Finizio negli articoli qui raccolti. Che cominciano con l’aggiornamento di uno dei discorsi scritti maggiormente rappresentativi del pensiero pasoliniano, dove il tema generale era e rimane l’infaticabile disfunzione razionale fra “sviluppo” e “progresso”, e che procedono con la condivisione di uno degli ultimi ‘pensieri’ di Cacciari e terminano nella costatazione finale della realtà basilisca portata all’arretramento; non a caso, proprio di recente, l’attuale e arcinoto sindaco di Lauria si è vantato di essere riuscito finalmente ad adottare anche il Basilicata la soluzione delle “case a un euro”. Ovvero la proposta di donazione al mercato e dunque ai privati delle abitazioni dei paesi inventata, non a caso, da Sgarbi; la formula, va detto per inciso, piace a molte e molti. Ché è anche l’alternativa più semplice alla proposta politica di ridare vita vera e reale a questi paesi.
Negli intervalli, quali intermezzi accorati e civili, Finizio si rivolge direttamente a Rocco Scotellaro, la figura che simbolicamente e fatalmente vorrebbe fosse riconsiderata: “I lavoratori occupati nelle estrazioni e nell’indotto, così come nelle miniere e nelle acciaierie, in questo sistema di dominio seducente, sono costretti ad essere sfruttati (soprattutto in termini di salute), perché la cosa peggiore che gli possa capitare è non essere sfruttati, cioè non avere un lavoro. A Taranto, nel quartiere Tamburi, qui in Basilicata nella Valle del Sauro e nella Val d’Agri, nelle campagne del Sud, è questa la condizione vissuta dai nuovi subalterni”.
Riprese alcune valutazioni di Rossi Doria e Teti, poi, l’autore fa un po’ di nostalgia al tempo della letteratura, quando riprende in mano “L’uva puttanella” e lo spaesamento delle figure con lirismo e rispetto riportati nel nostro presente, in questo presente che se, così com’è, diventasse futuro, a Scotellaro di certo per niente piacerebbe.
Ed i braccianti sfruttati ci sono ancora. Quelli ricordati dagli scritti del compianto Leogrande, polacchi per esempio, oppure gli africani. Ed in questo caso è serio ricordare l’esperienza di NoCap, che ha tolto decine di migranti dallo sfruttamento del caporalato.
Insomma il libro di Michele Finizio è una provocazione. Perché è “oggi necessario ‘liberare’ Scotellaro dalle stanze chiuse della critica letteraria che parla a se stessa e intorno alle proprie dissertazioni”.
NUNZIO FESTA
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BREVE NOTA BIOGRAFICA
Nunzio Festa è nato a Matera, ha vissuto in Lucania, a Pomarico, poi in Lunigiana e Liguria, adesso vive in Romagna.
Giornalista, poeta, scrittore.
Collabora con LiguriaDay, L’Eco della Lunigiana, Città della Spezia, La Voce Apuana e d’altri spazi cartacei e telematici, tra i quali Books and other sorrows di Francesca Mazzucato, RadioA, RadioPoetanza e il Bollettino del Centro Lunigianese di Studi Danteschi; tra le altre cose, ha pubblicato articoli, poesie e racconti su diverse giornali, riviste e in varie antologie fra le quali: Focus-In, Liberazione, Mondo Basilicata, Civiltà Appennino, Liberalia, Il Quotidiano del Sud, Il Resto.
Per i Quaderni del Bardo ha pubblicato “Matera dei margini. Capitale Europea della Cultura 2019” e “Lucania senza santi. Poesia e narrativa dalla Basilicata”, oltre agli e-book su Scotellaro, Infantino e Mazzarone e sulle origini lucane di Lucio Antonio Vivaldi; più la raccolta poetica “Spariamo ai mandanti”, contenenti note di lettura d’Alessandra Peluso, Giovanna Giolla e Daìta Martinez e la raccolta poetica “Anatomia dello strazzo. D’inciampi e altri sospiri”, prefazione di Francesco Forlani, postfazione di Gisella Blanco e nota di Chiara Evangelista.
Ha dato alle stampe per Historica Edizioni “Matera. Vite scavate nella roccia” e “Matera Capitale. Vite scavate nella roccia”; come il saggio pubblicato prima per Malatempora e poi per Terra d’Ulivi “Basilicata. Lucania: terra dei boschi bruciati. Guida critica.”. Più i romanzi brevi, per esempio, “Farina di sole” (Senzapatria) e “Frutta, verdura e anime bollite” (Besa), con prefazione di Marino Magliani e “Il crepuscolo degli idioti (Besa).
Per le edizioni Il Foglio letterario, i racconti “Sempre dipingo e mi dipingo” e l’antologia poetica “Biamonti. La felicità dei margini. Dalla Lunigiana più grande del mondo”.
Per Arduino Sacco Editore “L’amore ai tempi dell’alta velocità”.
Per LietoColle, “Dieci brevissime apparizioni (brevi prose poetiche)”.
Tra le altre cose, la poesia per Altrimedia Edizioni del libro “Quello che non vedo” (con note critiche di Franco Arminio, Plinio Perilli, Francesco Forlani, Ivan Fedeli, Giuseppe Panella e Massimo Consoli) e il saggio breve “Dalla terra di Pomarico alla Rivoluzione. Vita di Niccola Fiorentino”.
Per Edizioni Efesto, “Chiarimenti della gioia”, libro di poesie con illustrazioni di Pietro Gurrado, note critiche di Gisella Blanco e Davide Pugnana.
Per WritersEditor, la biografia romanzata “Le strade della lingua. Vita e mente di Nunzio Gregorio Corso”.
Per le Edizioni Ensemble, il libro di poesie “L’impianto stellare dei paesi solari”, con prefazione di Gisella Blanco, postfazione di Davide Pugnana e fotografie di Maria Montano.
Per Bertoni Editore, il libro di poesie “Semplificazioni dai transiti sotto la coda di Trieste”.
Per Tarka Edizioni, il saggio narrativo “Ai piedi del mondo. Lunigiana e Basilicata sulle corde degli Appennini”.
Per BookTribu, il romanzo breve “Io devo andare, io devo restare”.