Era una notizia attesa da tempo, non solo per Domenico Bolognese ‘’custode di quel sito identitario ‘’ di sofferenza e di libertà’ ma anche per quanti hanno a cuore in Italia e all’estero la memoria di Campo 65 che ha ospitato nel secolo scorso prigionieri ed esuli italiani istriani e giuliano dalmati. Il Comune di Altamura ha stanziato 832.000 euro per un primo intervento di recupero di quel che resta dei luoghi, prima che tempo e incuria lo cancellino. Attendiamo l’avvio dei cantieri e che altre realtà di pari passo contribuiscano con risorse, progetti, impegni a trasferirne memoria contenuti ai giovani di tutto il mondo.
Comunicato
Delibera di Giunta per messa in sicurezza di Campo65
La Giunta Comunale ha approvato il quadro esigenziale e il documento di indirizzo di progettazione per un intervento di messa in sicurezza della Palazzina di comando e di una baracca del “Campo 65” di Altamura.
L’intervento si rende necessario a seguito di un’analisi dello stato di fatto dei luoghi: molti degli immobili presenti sono a rischio crollo e in una baracca ci sono alcune scritte sulle pareti che andrebbero tutelate al fine di conservarne la memoria.
Lo scopo principale è quello di valorizzare il sito, situato lungo la SS96 e costruito durante la Seconda Guerra mondiale, con una capienza massima di oltre 12mila prigionieri. Tra gli anni ’40 e ’60 questo luogo ha attraversato varie vicende storiche. Infatti dopo l’armistizio del ’43, diventò centro di istruzione per partigiani jugoslavi. Negli anni ’50-’60, fu adibito dal Governo a centro di raccolta profughi (Crp) per gli esuli del confine italiano orientale, costretti a lasciare le case e le terre.
Su quella struttura che, ad oggi presenta poco più di quindici edifici in rovina, l’Amministrazione intende intervenire con questo primo stanziamento pari a 832.000,00 euro.
“Il nostro è un impegno – commenta il Sindaco Petronella – che assumiamo con grande senso di responsabilità verso la storia, la tradizione, la memoria di quel luogo. Così grazie al lavoro del Comune, delle Università, degli Istituti di ricerca e delle associazioni locali, il sito diventerà un vero e proprio punto di interesse culturale e storico-archeologico”.
Grazie per l’attenzione,
Staff del Sindaco
