La frase , ricorrente, ci è piaciuta e l’abbiamo presa in prestito dall’ampia presentazione che quel moto artistico perpetuo fatta persona, che è Francesco Cascino, ha fatto per presentare la mostra di fotografie sulla civiltà rupestre di Domenico Notarangelo , inaugurata al ”Maxxi ” di Roma e che potrete ammirare fino al 3 settembre. Andateci se passate da Roma. Anzi fate una scelta motivazionale, sia per fare un tuffo nel passato- e non solo antropologico- di una civiltà, quella contadina finita negli scaffali della memoria di quello che eravamo e del ridondante e commerciale ”metaverso” degli abusi e dei malcostumi culturali e politici di oggi, e sia per respirare a pieni polmoni aria di innovazione, contaminazione di un Museo cosmopolita di arte moderna. Boom! Lo dico perchè ci sono stato altre volte e quando ne esco mi accorgo che ho acquisito stimolo nuovi, curiosità e risposte a quesiti che vengono fuori se ci si confronta e non si è portati il cervello all’ammasso. Parole controcorrente. Come lo è stata la vita di Domenico Notarangelo, che è stato un reporter a tempo pieno di cultura, fotografia, arte, cinema e buona tavola, con quelle radici mai recise con la ”zampina” della sua Sammichele di Bari…Divagazioni culinarie a parte(vino compreso) la corposa presentazione, analitica naturalmente ,di Francesco Cascino, insieme all’infaticabile apporto organizzativo di Peppe Notarangelo è una bella traccia da cui partire per apprezzare il percorso ragionato delle opere esposte. Contrassegnate da quel formidabile crogiuolo di volti,situazioni, sentimenti, speranze colti su uno ”schermo” i bianco e nero, intriso di luci e riflessioni, che offrono tanto materiale di studio e di progetto per quanti parlano a vuoto di spopolamento, calo demografico, sfruttamento, emigrazione, inclusione, esclusione, aggregazione e, perchè no, di rivoluzione. Siamo andati oltre? Se ce l’hanno fatta Francesco Cascino e altri ad aprire un ”Maxxi” obiettivo (meritato) su Domenico Notarangelo è merito della voglia di fare, proporre, confrontarsi. Molle che hanno ispirato un altro protagonista della cultura del secolo scorso, vista la stessa fede politica di Notarangelo, come il regista e sceneggiatore Ugo Gregoretti. E una foto, che apre la rassegna stampa del servizio di Francesco, accosta a una somiglianza di Domenico (con il piccolo Peppe)con Ugo e viceversa. Fantasie? Merito del Maxxi…andateci e visitate la mostra. Ingresso libero, come Mimì…ha scritto Francesco. Ne vale la pena e passate parola…Nel frattempo leggete e sorbitevi la visita guidata( è gratis) di Cascino, sempre vispo dalla notte al mattino, come scriverebbero i poeti dalla rima baciata.
LA MOSTRA
Era come entrare nelle cose – Mostra di Domenico Notarangelo – Museo MAXXI ROMA (Corner)
Domenico Notarangelo. Era come entrare nelle cose.
FOTOGRAFIE DELLA CIVILTÀ RUPESTRE
Dal 28 Giugno al 3 Settembre 2023 (ingresso libero)
Presso Corner del Museo MAXXI
Via Guido Reni 4/A – Roma (Italia)
A cura di Francesco Cascino
Direzione Artistica e Archivio di Giuseppe Decio Notarangelo
Con il sostegno della Fondazione Pino Pascali (Puglia)
COMUNICATO STAMPA del 21 Giugno 2023
La mostra si compone di 44 fotografie selezionate, su oltre 100mila costituenti l’archivio, quasi tutte rinvenute dalla famiglia dopo la sua scomparsa nel 2016, scattate da Domenico Notarangelo – giornalista e dirigente politico pugliese, materano d’adozione – nei luoghi identitari di Puglia e Basilicata in 50 anni di ricerca sociale e culturale.
Immagini di persone nella loro quotidianità, di riti ancestrali, di feste, di manifestazioni e di lavoro nei campi. Fotografie che ci trasportano in una cultura nascosta attraverso un’indagine poetica e di originale Neorealismo.
Un ritratto angolare, raffinato e profondo degli eredi della civiltà rupestre che hanno messo al mondo utensili, mobili, oggetti, muretti, ovili, abitazioni e poi intere città dalla forma urbis rupestre, appunto, partendo dalla morfologia della natura e dal rapporto tra corpo umano e territorio, consentendo la nascita dell’agricoltura e di tutte le altre attività umane utili al sostentamento in armonia con il contesto. Molto prima della civiltà contadina. Una riflessione attiva sulla memoria e sulla capacità degli invisibili di ogni tempo, compreso il nostro, di costruire valore, produrre ricchezza sostenibile e consegnare a noi il mondo intatto.
Il ritratto della bellezza non effimera, l’eros stesso della vita: volti, sguardi e sorrisi somiglianti alle forme della pietra che, attraverso migrazioni geologiche e umanistiche inarrestabili, tramandano sapere millenario dando forma al design, al lavoro e all’arte di vivere come li conosciamo oggi.
La mostra al MAXXI è un’immersione autentica, fisica e metafisica nel nostro Sud Italia e nella sua componente magica, etica ed estetica che l’ha caratterizzata. Un’esplorazione nell’anima di luoghi, cose e persone fatta per immagini da contemplare per sempre, e che sembra ci scrutino con la loro intensità, raccontata anche nel film di David Grieco “Notarangelo ladro di anime”, prodotto e distribuito da Jumping Flea e Istituto Luce e andato in onda su Sky Arte.
La mostra, dal 28 Giugno al 3 Settembre 2023, è frutto di un intenso lavoro di ricerca e approfondimento scientifico strutturato con professionisti e amici: i figli di Domenico Notarangelo, Giuseppe, Mario e Antonio; l’Archivio Notarangelo e l’Associazione Pasolini di Matera; la Regione Puglia con Aldo Patruno, Direttore Generale del Dipartimento Cultura e Turismo e Mauro Paolo Bruno, Dirigente Sezione Sviluppo e Innovazione; con Stefano Zorzi, Presidente della Fondazione Pino Pascali, Giuseppe Teofilo e Susanna Torres, rispettivamente Direttore e Coordinatrice dei progetti europei; il Museo MAXXI con Alessandro Giuli, Presidente e Bartolomeo Pietromarchi, Direttore MAXXI ARTE, che ci sono stati vicinissimi dal primo istante facilitando al massimo ogni aspetto strategico e burocratico anche attraverso il loro straordinario team: Lucia Urciuoli, Viola Porfirio, Beatrice Fabbretti, Flaminia Persichetti e Prisca Cupellini; la Regione Basilicata con Giampiero Perri; la Provincia di Matera con il Presidente Piero Marrese; l’APT Basilicata con il direttore Antonio Nicoletti; Massimo Maggio, Head of Wide Group SpA; il Network Cascino Progetti e tutti gli sponsor.
Allestita presso il Corner del MAXXI all’ingresso del complesso culturale romano, la mostra contiene, oltre alle 44 fotografie di Domenico Notarangelo, un mediometraggio del regista Francesco Dongiovanni su uno dei riti apotropaici più famosi del Sud Italia, Il Maggio di Accettura, che ha digitalizzato i filmati in Super8 realizzati dallo stesso Notarangelo nei primi anni ’70. Una visione originale e potente che va ben oltre sia il folklore, sia il documentario, arrivando a raccontare radici e simbolismi ancestrali. Non c’è nessun riscatto da ottenere, semmai c’è da rivolgere lo sguardo alla preziosità di certe culture molto sottovalutate che invece sono vitali per la nostra contemporaneità.
Il catalogo, bilingue italiano/inglese, con i testi di Francesco Cascino, Giuseppe Notarangelo, Goffredo Fofi, David Grieco e Diego Mormorio, è disponibile anche presso il bookshop del MAXXI.
La mostra è a cura di Francesco Cascino, Art Consultant e Curatore, che con Domenico è cresciuto quando viveva a Matera e lo ha considerato come un padre, così come suo padre, Michele Cascino, politico e intellettuale di riferimento in regione, ha trascorso i suoi anni felici in amicizia e dialogo quotidiano proprio con Domenico.
Giuseppe Notarangelo, il figlio di Domenico, è il Direttore artistico e grande animatore di questa mostra, da lui voluta e costruita senza sosta per due anni insieme a Francesco.
Praticamente di padri in figli…
Contatti:
Francesco Cascino _ +39 335 5877992 _ info@francescocascino.com
Giuseppe Notarangelo _ +39 349 7566300 _ peppenotarangelo@gmail.comScarica il Comunicato stampa della mostra La civiltà rupestre ha salvato il mondo e “formato” il tempo
Sono nato a Matera nel 1965. Il 28 Giugno del 2023, giorno dell’Opening della mostra al MAXXI, ho compiuto 58 anni. Mio padre era un poverissimo orfano proveniente da Stigliano, splendido paesino di montagna a 100 chilometri da Matera, e si era fatto strada in politica, assumendo nel tempo cariche regionali e nazionali. Inutile raccontare dettagli retorici da Mino Reitano, tutti sanno quanto mio padre fosse visionario, eticamente ineccepibile (anche troppo) e gentiluomo d’altri tempi. Suo amico intimo e autentico, grande uomo anch’egli, giornalista, intellettuale di rilievo e dirigente politico per molti anni era Domenico Notarangelo, chiAmato Mimì, perché la libertà di vivere fuori dalle dittature del vocabolario comincia dal linguaggio.
Suo figlio Peppe, uno dei miei più cari amici da sempre, alla scomparsa di Mimì nel 2016 scopre 100mila scatti del padre e, insieme ai fratelli, decide di farne un archivio. Mi chiama e mi chiede se voglio ricostruire tutto insieme a lui. Era il 2021. Intanto l’Istituto Luce si innamora di Mimì e SKY ARTE gli dedica uno straordinario documentario di 50 minuti. Una storia bellissima.
Scopriamo dunque che Mimì aveva fatto politica, analizzato la società e indagato gli invisibili e le loro culture vitali, quelle che oggi i trend mondiali chiamano hidden culture, attraverso la macchina fotografica e il Terzo occhio, come solo i grandi sanno di dover fare, dato che la parola non lascia che una piccola traccia nell’inconscio, lì dove si prendono tutte le vere decisioni.
Centomila foto di luoghi, identità, sorrisi e rughe che oggi sono patrimonio dell’umanità per aver portato fino a noi i semi delle culture rupestri, madri di ogni utensile, ovile, muretto a secco, fattoria, idea, posata, tavolo, sedia, martello.
Realizzare una mostra di Mimì nel più importante museo di ricerca italiano è un sogno che non sapevamo di avere sin da bambini. Perché da bambino io Mimì me lo ricordo benissimo; era uno che non ti faceva sentire piccolo. Era un uomo vero e così trattava le persone, da persone e non secondo categorie per Sofficini. Era affettuoso, dolcissimo e maschio allo stesso tempo, era sorridente e deciso, era un leader naturale di quelli che ti conquistano il cuore e basta, non devi sapere perché. Sai che puoi fidarti.
Ogni foto che abbiamo appeso durante i due giorni di allestimento è stata una enorme goccia di memoria che ci ha scaldato l’anima e ridato Mimì in forma di profumo emotivo e sapore di macchina fotografica. Per lui e per noi un’unica cosa.
Chi visiterà la mostra, aperta fino al 3 settembre 2023, pensavamo durante i giorni di allestimento precedenti, vedrà una storia bellissima, ma bellissima davvero, raccontata nell’unico modo in cui si comprendono le cose per sempre: con le immagini di un artista gigantesco che ha fatto della comprensione e della compenetrazione la sua ragione di vita. Che poi è l’unica ragione di vivere, quella col cuore e senza troppa ragione.
Era come entrare nelle cose, ma anche nelle case, dicevamo tra noi.
Poi è arrivato il giorno dell’Opening, il 28 Giugno, che è anche il mio 58esimo compleanno, e c’erano decine di amici vecchi e nuovi.
Alessandro Giuli, Presidente del MAXXI, e Bartolomeo Pietromarchi, Direttore del MAXXI ARTE, che hanno portato riflessioni di altissimo profilo e messo letteralmente il cuore in questa operazione sin dal principio, senza mai interrompere un dialogo durato mesi che ha fertilizzato ancor di più le nostre idee sulla mostra e il suo display filosofico; Stefano Zorzi, Presidente della Fondazione Pino Pascali di Polignano, che ha sostenuto la mostra con tutte le sue forze insieme a Mauro Bruno e Aldo Patruno della Regione Puglia: Grazia Di Bari, Assessora alla Cultura della Regione Puglia che è venuta apposta al Talk di apertura e ha portato un contributo di sostanza e ragionamento politico culturale invece delle solite frasi di circostanza; infine, ma non per ultimo, Massimo Maggio, Head of Art Department di WIDE Insurance Broker Group, al nostro fianco sia per la copertura rischi, sia per ogni supporto relazionale e amichevole possibile partendo da una vocazione innata dell’azienda alla sostenibilità ambientale, culturale e umana.
Per non parlare del meraviglioso team del MAXXI e di quello della Fondazione Pascali: semplicemente insostituibili stando dietro le quinte a risolvere problemi e gestire processi molto complessi.
Non so come abbiamo fatto ma sembra che ce l’abbiamo fatta.
Lo abbiamo fatto per Mimì, innanzitutto: un uomo che ha dato tanto perché diversamente non vorrebbe dire vivere ma solo respirare. Un’empatia connaturata a una cultura alimentata certo di letture importanti ma nata da un modo sincero di stare al mondo che va difeso, perché la facilità della retorica e del successo relazionale è cosa che contraddice il sentire autentico. Un amore sconfinato per gli ultimi, gli umili, quelli senza i quali il mondo semplicemente non esisterebbe, come non esisterebbero il cibo, gli oggetti, gli utensili che servono a produrre beni, strade, case, valore e valori che i nostri avi hanno inventato nella relazione sensoriale tra immaginazione e natura.
L’abbiamo fatto anche per la sua famiglia; senza Peppe Notarangelo e la sua infinita, inarrestabile energia, la sua professionalità, la serietà dell’impegno e la sua lungimiranza oggi lo sguardo avrebbe ancora delle lacune, a cominciare dal mio. Non solo.
I nostri padri erano amici, si amavano come solo uomini di infinita dolcezza sanno e possono fare: sentimenti irrinunciabili per ogni persona consapevole e libera. Come ci amiamo Peppe e io, come ci siamo amati profondamente mentre costruivamo questa impresa folle, difficile e molto complessa, fatta di notti insonni, ricerca, riflessioni, dialogo e tenacia. Di padri in figli, appunto.
Chi si occupa di arte seriamente lo sa, infatti all’Opening e nei giorni seguenti sono venuti a trovarci carissimi amici artisti, galleristi e curatori che conoscono la differenza tra valore e glamour. E di questo le e li ringraziamo. Hanno trovato tempo e attenzione come solo chi rispetta la reciprocità sa e vuole trovare. Per noi è stata un’emozione i cui confini non esistono e i cui limiti sono delineati dal vostro amore ricambiato.
E lo abbiamo fatto per “loro”, gli invisibili che formano il tempo da migliaia di anni e ci insegnano parsimonia, sostenibilità e riciclo senza fare conferenze. Chiunque ci è stato e ci sarà vicino ha reso visibile questa riscoperta con affetto, e vi ringraziamo tutti di cuore.
Avremo tempo e modo di ringraziare tutti uno per uno quando la stanchezza sarà un bellissimo ricordo; noi non dimentichiamo mai, abbiamo imparato da chi fotografa memoria attiva e rinnovante, non souvenir.
E ringraziamo tutti coloro che l’hanno reso possibile: un talk di apertura così interessante, una mostra così potente, un amore così grande, anzi così MAXXI, per gente che nemmeno si vede ma merita la nostra attenzione, sono cose di un altro mondo.
Che c’è ancora, questa è la bella notizia.
Vi aspettiamo, l’ingresso è libero. Come Mimì.
Francesco Cascino
Rassegna stampa
Giornale mio – 21 Giugno 2023 (Franco Martina)
SassiLive – 22 Giugno 2023 (Michele Capolupo)
TRM – 22 Giugno 2023 (Donato Mola)
OLTRE – 22 Giugno 2023 (Redazione)
Edicola del Sud – 22 Giugno 2023 (Redazione)
Matera News – 22 Giugno 2023 (Redazione)
Art a part of Cult(ure) – 23 Giugno 2023 (Redazione)
Art a part of Cult(ure) – 27 Giugno 2023 (Redazione)
Artribune – 28 Giugno 2023 (Redazione)
TRM Live – Intervista a Francesco Cascino
MAXXI – Sito web del Museo – Info Mostra Notarangelo al MAXXI
Tele Norba – TG del 5 Luglio 2023 – Notarangelo al MAXXI
