Non abbiamo ancora letto il libro, ma a sentire le parole del cibosofo Federico Valicenti, che ha affidato a un video che gira sui social la ‘’sinossi’’ dell’ultimo lavoro ‘’ Rocco Scotellaro il profumo della memoria’’ (Universo Sud edizioni) si percepisce tutta la storia contadina del sindaco poeta di Tricarico, che apprezzava e non poco i prodotti della terra. A cominciare dalla filiera del grano, fino alla farina al pane, tanto da scrivere una poesia del 1951 che invitava suo padre a tornare dagli Stati Uniti, ricordandogli proprio le molliche di pane e quel ‘’profumo’’ indescrivibile che veniva dal forno. E la memoria passa proprio da profumi come quelli della terra e della civiltà contadina, ricordando anche le parole di un altro poeta tricaricese come Mario Trufelli. Uno Scotellaro, per tanti inedito, legato alla cucina, anche a quella ebraica ‘’assaporata’’ in quel di Roma e con un legame tutto mediterraneo con quello che ha rappresentato il presidio arabo della Rabatana di Tricarico. Cucina, sapori, sacrifici, socialismo e una verità poi profetica. Il proletariato può camminare insieme ai contadini – ricorda Valicenti-se si supportano. Se uno vuole annullare l’altro muoiono ed è quello che è accaduto. E alla fine non c’è pane per tutti. Anche questo è profumo della memoria. A Federico Valicenti va ancora una volta il merito di descrivere territori, tradizioni della Basilicata attraverso personaggi noti e meno noti, facendo sedere a tavola…Aromi e condimento ce li mette lui e con le dosi giuste. Buon appettito di cibosofia e così sia…
