sabato, 21 Giugno , 2025
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Due scuole romane e un tuffo nella memoria delle arti

Se l’anno del Giubileo nella Capitale si caratterizzerà oltre che per la gran mole di eventi culturali, con mostre in corso o in itinere di grandi artisti da Munch a Dali, dal Guercino al futurismo alla Pop Art, saprà guardare anche sotto i sanpietrini, i locali e le piazze segnati dal passaggio di artisti che a Roma hanno prodotto e segnato più di un passaggio del Novecento, e allora si sarà investito, e bene, nella ”Roma dell’Arte Caput Mundi”.E un bell’esempio di quelle tante cose che Francesco Cascino ci invia, con l’entusiasmo di sempre riguarda una iniziativa che fa scoprire per i neofiti e riscoprire a quanti hanno avuto a che fare con gli artisti, che hanno caratterizzato la Scuola romana e quella di Piazza del Popolo. Meritano più di un ricordo e la scintilla innescata dall’eclettico Filippo Riniolo può essere il ‘La” per una promozione vasta e articolata.

“Toccante, preziosa e profonda la performance di Filippo Riniolo – scrive Francesco Cascino- che riporta in vita gli anni ruggenti della Scuola di Piazza del Popolo e della Scuola Romana, mixando fatti avvenuti con dialoghi inventati da lui. Improvvisamente ci siamo “sentiti” in quelle serate tra artisti, collezionisti e galleristi che scrivevano il futuro delle nostre intelligenze… L’arte innerva radici ma poi deve produrre nuovi rami, altrimenti diventa una gabbia dorata. E oggi siamo anche sul Messaggero…” Bene da parte nostra un piccolo supporto a distanza. Convinti come siamo che Francesco e altri appassionati daranno corso alle scuole della Roma dell’Arte Caput Mundi”. E, per favore, niente anglicismi di maniera. Semo a Romaaa. Nel frattempo cercate gli artisti di quelle scuole del Novecento. Ne vale la pena.

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