martedì, 24 Giugno , 2025
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Dagli Annali dei Vinciguerra il ricordo del 21 settembre del ”giovane” De Ruggieri

E a 95 anni ben portati, a conferma di una longevità di famiglia Michele De Ruggieri non ha potuto che ringraziare Eustachio ”Nino” e Francesco Vinciguerra per aver ”ravvivato” i suoi ricordi e quelli di Matera con il corposo e interessante libro ” MaterAnnali. Storia, eventi , curiosità e aneddoti” https://giornalemio.it/cultura/tornano-i-vinciguerra-con-la-matera-degli-annali-della-memoria/ che abbiamo cominciato a leggere. E Michele De Ruggieri non ha potuto che soffermarsi , nel corso della presentazione all’Hotel San Domenico su un ricordo di famiglia che fa parte di una giornata di libertà, ma anche di sacrifici e lutti che fu il 21 settembre 1943 che segnò a Matera la liberazione dall’occupazione nazista e la fine del regime fascista. ”… Ricordo che quel giorno, intorno alle 12.00- ha raccontato De Ruggieri- vennero a casa tre persone. Si trattava dell’avvocato Mario Greco di Martina Franca ( Taranto), di un suo cliente e di un cancelliere che avrebbero dovuto discutere di una causa in Tribunale.Entrarono nello studio e sentivo che discutevano animosamente. Mio padre , Niccolò ” don Cocò”, ripeteva loro che era rischioso e che sarebbe stato meglio che si nascondessero. Ma erano determinati a discutere la causa e fu così che vennero catturati dalle truppe naziste (i paracadutisti delle Herman Goring) che erano in città. Vennero condotti nella caserma della Milizia fascista in via Lucana e qui l’avvocato spiegò che non erano spie e che erano in città per discutere una causa. L’ufficiale nazista abbozzò e concesse loro di andare in Tribunale, ma a patto che tornassero a cose fatte… L’avvocato , il cliente e il cancelliere andarono in Tribunale e poi passarono a salutare mio padre che, ancora una volta, disse loro di scappare e di non tornare alla Milizia. Ma l’avvocato restò fedele a una parola data, d’onore e quella fu la loro condanna a morte insieme ad altri”. Michele De Ruggieri si è fermato un attimo, quasi per rendere omaggio alla memoria di persone fedeli fino alla morte a valori morali e di fedeltà, che sembrano appartenente al passato. E ha ricordato il giovane studente di giurisprudenza Tonino Bronzini, che conosceva il tedesco, e faceva da interprete per le truppe tedesche. Suo padre gli impedì di continuare e si salvò… come il giovane Saverio Scalcione che, grazie alla sua magrezza riuscì a passare tra le sbarre e a raggiungere la gravina, Sorte diversa ebbero dipendenti e funzionari della Società Elettrica, trucidati dai nazisti.

” Quanto a noi- ha detto De Ruggieri- ci rifuggiamo da parenti che avevano una grotta in attesa che la situazione si calmasse, mentre a casa nostra- in soffitta-erano nascosti quattro allievi avieri disarmati. E quel giorno mio padre, che era nato nel 1899 ma non era un ragazzo del ’99 che aveva fatto la guerra, scomparve improvvisamente… A bordo di una vecchia Balilla, tenuta nascosta, e insieme all’imprenditore edile Morelli, aveva raggiunto la vicina Montescaglioso, che era stata liberata dagli alleati e ospitava truppe canadesi con autoblindo e carri armati. Si temeva gli alleati potessero bombardare Matera per tentare di liberarla e questo li aveva indotti a fare quel viaggio Naturalmente furono fermati e condotti davanti a un ufficiale, al quale riferirono che a Matera c’era stata l’insurrezione e che le truppe tedesche erano andate via e che, quindi, potevano entrare in città. L’ufficiale era come san Tommaso e voleva verificare sul campo quello che era stato riferito. Così mio padre venne invitato a salire su una autoblindo che raggiunse Matera dove, naturalmente, la Liberazione era una conquista acquisita e così i canadesi poterono entrare in città. Mio padre scese in piazza e tenne il primo comizio della Liberazione. Poi tornò a casa e si beccò un rimproverò da mia madre, perchè aveva rotto i pantaloni nel salire sull’autoblindo”. Un ricordo lungo quanto una vita e passa, che non può essere cancellato tanto ringraziare Nino e Francesco Vinciguerra per quanto realizzato. ” Sono ricordi veri, belli e buffi- ha detto De Ruggieri. Oggi questi valori li sentiamo di più, in un mondo che è di matti…” .Sanguinari, aggiungiamo. Servono buon senso, coraggio e tanta coerenza per difendere la memoria della nostra storia. Matera non dimentichi. Mai.

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