lunedì, 14 Luglio , 2025
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Costantino ”Oppure”…pittore in 11 quadri

Ce lo aveva annunciato nei giorni scorsi. E gli avevamo chiesto di parlarcene in esclusiva, in attesa di ricevere copia autografata del libro ”Oppure”, come riporta la breve sinossi ”sulle generali” di Edigrafema, nella descrizione degli 11 quadri del pittore della corrente ”bradanista” ( Irsina e Sant’ Eufemia sono lì…) Costantino Dilillo. Non conosciamo nè storie e nè personaggi affrescati , ma siamo certi che l’ultima fatica letteraria di Costantino -dalla vena ironica e proverbiale- lascerà il segno tra gli ultimi ”resistenti” che dicono pane al pane e vino al vino. I racconti di ”Oppure”, undici come i giocatori di una squadra di calcio, non possono che ispirarsi al vissuto della comunità locale, seguendo l’eco delle campane ( a stormo o martello) agitate con sapienza o veemenza dal vecchio sagrestano, mentre il parroco dispensa benedizioni a credenti, miscredenti e mercanti del tempio, intenti a contar quattrini e a fare affari per la prossima campagna elettorale. Quanto ai nomi dei personaggi beh, quelli, dovrà narrarcene anche dietro le quinte il buon Costantino. Oppure…attendiamo il 12° racconto che racchiude gli altri 11. Ueh, Costantino. Attendiamo l’esclusiva…Quando? Appena puoi, ma prima della festa patronale.

Pubblicato “Oppure”, il libro di racconti di Costantino Dilillo
 
S’intitola “Oppure” il libro di racconti di Costantino Dilillo pubblicato nei giorni scorsi dalla casa editrice lucana Edigrafema. Undici i quadri narrativi in cui si muovono i personaggi seguendo le direttrici del senso d’ingiustizia e del paradosso, restituendo una morale che con ironia invita a riflettere sulle fragilità e sulle contraddizioni umane mostrando storture e ipocrisie della società.
Chiaro lo sguardo disincantato e incantato dell’autore, a metà tra sogno e miraggio, realtà e fantasia, dileggio e rispetto. Ma è evidente anche il suo desiderio di elevarsi al di sopra dell’umana condizione, cercando di guardare dall’alto ciò che accade intorno per avere una prospettiva privilegiata capace di donare una visione d’insieme.
La sua diventa così la voce degli oppressi, dei discriminati, degli esclusi, dei sognatori.
 
Costantino Dillo (Irsina, 1956), vive a Matera dal 1967 e ha lavorato in banca per 40 anni. Noto anche come (w/cody)* per vignette e articoli satirici e di costume, scrive tutto quello che esce da una tastiera: poesie, racconti, romanzi, testi per il teatro, recensioni.
Diverse le sue pubblicazioni. I racconti: Presto (Il Salice editore, 1990 – “Premio Calabria ’79 Riviera del sole”); Città Calva (Palomar edizioni, 1997); Nuove leggende lucane (BMG Edizioni,1999); 180 – I garanti (Nobile editore, 2002); Pistacchi & frottole; altri tradotti in greco sono in via di pubblicazione ad Atene. Le raccolte di poesie: Tele di ragno (Edizioni Gabrielli, 1978); Anime fossili (Antezza Editori, 2017); Greggi di ginestre (Edizioni Il Faggio, 2019 – “Menzione speciale della giuria al Premio EquiLibri – Assoc. Piazza Navona 2019”). Il saggio antropologico: Irsina. Credenze, usanze tradizioni (Giannatelli edizioni, 2014). La drammaturgia teatrale: A-Hum specchio d’amore (2006); I predatori delle tre porte (2015); Piccianello crocevie (2016).
 

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