lunedì, 19 Maggio , 2025
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C’è il poeta lucano Alfonso Guida nella “dozzina” del Premio Strega Poesia 2025

C’è anche il poeta lucano (di San Mauro Forte) Alfonso Guida, con il suo “Diario di un autodidatta” (Guanda editore) nella dozzina di opere che il Comitato scientifico del Premio Strega ha annunciato, in occasione della Giornata Mondiale della Poesia a Book Pride, di aver scelto tra i 170 libri partecipanti alla prima fase e che accedono alla selezione della cinquina finalista del Premio Strega Poesia, giunto alla terza edizione. Questa la dozzina completa:
• Prisca Agustoni, «L’animale estremo», Interno Poesia Editore.
• Elisa Biagini, «L’intravisto», Einaudi.
• Marco Corsi, «Nel dopo», Guanda.
• Maurizio Cucchi, «La scatola onirica», Mondadori.
• Claudio Damiani, «Rinascita», Fazi.
• Roberto Deidier, «Quest’anno il lupo fissa negli occhi l’uomo», Molesini.
Alfonso Guida, «Diario di un autodidatta», Guanda.
• Antonio Francesco Perozzi, «on land», Prufrock.
• Giancarlo Pontiggia, «La materia del contendere», Garzanti.
• Jonida Prifti, «Sorelle di confine», Marco Saya.
• Marilena Renda, «Cinema Persefone», Arcipelago Itaca.
• Tiziano Rossi, «Il brusìo», Einaudi.

Alfonso Guida (1973) è nato e vive a San ­Mauro Forte, in Lucania. Nel 1998 ha vinto il Premio Dario Bellezza per l’opera prima con la raccolta Il sogno, la follia, l’altra morte. Nel 2002 ha vinto il Premio Montale con la ­plaquette Le spoglie divise [Quindici stanze per Rocco Scotellaro]. Suoi versi sono apparsi su diverse antologie e riviste. Ha pubblicato inoltre Il dono dell’occhio (Poiesis, 2011), ­Irpinia (Poiesis, 2012), Ad ogni passo del sempre (Aragno, 2013), L’acqua al cervello è una foglia (LietoColle, 2014), Poesie per ­Tiziana (Il Ponte del Sale, 2015) e Luogo del sigillo (Fallone, 2017). Per Avamposto cura la rubrica «Golpe».

Il ritratto che Alfonso Guida offre al lettore ne “Il Diario di un autodidatta ” -scrive l’editore- “è quello di chi ha condotto una strana, continua e forse pericolosa dissipazione esistenziale. E che trova i propri antecedenti letterari o spirituali, al di là della costellazione dei maledetti «storici» a cui si sente inevitabilmente collegato, in autori a lui e a noi più vicini quali Rosselli e Salvia. Alfonso Guida è un inattuale, e qui sta il tratto interessante e anomalo della sua figura. Che sembra non indicare un apprendistato stilistico e lessicale chiaro e conclamato, e dunque procede per istinto, e passa dallo stilema alto e storicamente testato al vocabolo corrivo, talvolta osceno, a frammenti di narrazione prosastica o brevissime frasi nominali. Oppure, con una mossa altamente sintonizzata con il suo orecchio sensibile e anarcoide, pratica un uso ossessivo di assonanze, rime, allitterazioni sfiorando il momento pre-grammaticale della lingua. L’esito è una sorta di autobiografia in versi drammatica e sorprendente. Come può esserlo la rappresentazione di sé d’un autore che si racconta senza freni, che si sente lontano dalla modernità come solo un appartato per vocazione e collocazione geografica può essere. Perché è un uomo del sud profondo, Guida. Di un sud anch’esso paradossalmente inattuale, ancestrale e sospeso in un tempo che forse ormai non c’è più. Ma che nelle pagine ritorna, trasfigurato in una visione destinata a restare.”

Vito Bubbico
Vito Bubbico
Iscritto all'albo dei giornalisti della Basilicata.
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