E’ Fabrizio Perrone, che abbiamo visto all’opera nella commissione giudicatrice per la scelta del bozzetto vincitore per il carro trionfale di cartapesta per la festa della Bruna, patrona di Matera. Una scelta apprezzata che ha portato valore aggiunto a quanto ha avviato da tempo l’Associazione presieduta da Bruno Caiella. E quella esperienza è servita ad allargare gli orizzonti…con la designazione nella giuria che dovrà valutare i carri di cartapesta che sfileranno per animare il Carnevale di Montescaglioso. Fabrizio Perrone, nel ringraziare gli organizzatori per averlo coinvolto, si è detto onorato di farne parte. Anche perchè accanto alla manualità e alla creatività che accompagnano la fattura dei manufatti di cartapesta c’è spazio per una ricerca culturale, antropologica, che diventa nel tempo valore aggiunto per la città dell’Abbazia di San Michele Arcangelo e per un evento che lega tradizione a promozione del territorio. Cominciate alla vigilia dell’Epifania con la notte dei ”Cucibocca” e che continua con il programma del Carnevale.
” E’ importante- dice Perrone – vedere i manufatti dal punto di vista artistico, sul come possono essere realizzati e migliorati . Un percorso da fare insieme a quanti si dedicano a quest’arte. Con la consigliera Francesca Mazzoccoli ci siamo ripromessi di scendere alla ‘ Cittadella’ perchè è bene far conoscere e motivare l’utilizzo di questi spazi , che devono diventare luoghi della cultura. E’ interessante il dato culturale che viene a crearsi, sia con la mia presenza, ma anche con la volontà dell’organizzazione di dare importanza alla giuria tecnica per la valutazione dei carri. Lo stesso Carnevale, che è una festa fissa, ha una valenza culturale importante , anche sul piano antropologico e storico. E’ bene che se ne parli, si continui a lavorare in questa direzione ” A cominciare dal nome del Carnevale. Alcuni lo fanno derivare dal latino ”carnem levare” , togliere la carne che precede il periodo quaresimale. Il critico d’arte ne aggiunge una provenienza suggestiva e credibile. ” E’ interessante- aggiunge Perrone- la derivazione dal latino ‘carrus navalis’ che nella tradizione romana era quello di allestire delle navi, messe su ruota per un evento festoso”.
Navi? Anche i carri della Bruna nella fattura sono stati paragonati, nella fattura di alcuni artisti cartapestai, a un ”galeone” con tanto di prua, tolda, fasciame e timone… E l’importanza del lavoro di commissione non può che portare a ulteriori approfondimenti.
” Anche l’esperienza in commissione, presieduta dall’architetto Amerigo Restucci, per i bozzetti dei carri della Bruna- precisa Perrone- ha consentito di lavorare nella direzione della ricerca storica e culturale. Mi piace menzionare quanto ha fatto e continua a fare Franco Moliterni, che continua a occuparsi dell’aspetto storico e culturale della Festa. Per me visionare bozzetti, libri e scoprire come la Festa si sia innovata, pur rispettando la tradizione, è stata una piacevole sorpresa che mi stimola nella ricerca. I carri, per esempio, in alcuni casi sono stati semplicemente allestiti . Un altro studio di Francesco Foschino riporta che i carri non sono stati assaltati e distrutti ma, piuttosto, venisse fatto uscire un carro detto ”di trionfo” e poi riempito di botti e fatto distruggere così. Un esempio è a Firenze come il ”Brindellone” che viene fatto scoppiare il giorno di Pasqua”.
Finita? Fabrizio Perrone, critico d’arte, ha aperto una branca di studi sulla ”carristica” degli eventi popolari nel solco di due città che cominciano per ”M” Matera e Montescaglioso.
